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Mi sta raccontando del suo viaggio ma noto che è sempre più debole e respira a fatica.
Saranno passate ore ormai ma del treno nessuna traccia.
Stiamo seguendo il filo che ha intorno al dito, sembra però, non portarci da nessuna parte.
Non ho ancora visto o sentito Jeremy e questo mi sta alquanto preoccupando.
D'un tratto però sentiamo il fischio di un treno risuonare tra gli alberi.
Guardo Erin che sta lentamente scomparendo.
Sembra però svegliarsi qualcosa in lei.
Quel minimo di speranza che la fa iniziare a correre.
La seguo e dopo poco ci ritroviamo davanti a dei binari, con ancora il fiatone.
Del treno nessuna traccia.
«Come funziona? C'è per caso una stazione o qualcosa del genere?», chiedo ad Erin.
Sentiamo i binari tremare.
Un altro fischio in lontananza.
«Non lo so, non so come fare!», inizia ad agitarsi sentendo che si sta avvicinando sempre di più.
È come se sapesse che se non sale, non avrà più l'occasione di tornare indietro, e questo sembra spaventarla molto.
«Saltiamo», dice poi mentre riusciamo a vederlo. Non sembra per niente intenzionato a diminuire la velocità, anzi, sembra aumentarla.
«Cosa?», chiedo.
Cosa voleva fare? Semplicemente saltare contro il treno? Ci saremo spiaccicate!
Sembra più una missione suicida ma essendo in questo posto, nulla è normale e probabilmente sapendo che non si può morire, ci ha fatto credere fosse una buona idea.
Il treno ci freccia davanti agli occhi, una, due, quattro, dieci cabine.
Guardo Erin, le stringo la mano.
O la va, o la spacca.
Saltiamo.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora