Sono in mezzo a quell'incrocio.
È notte fonda e non c'è nessuno, solo un lampione difettoso.
Sento un grido improvviso, un grido di dolore.
Mi giro di scatto e vedo i corpi di mio padre e del mio fratellino stesi a terra.
Una donna è china su di lui, si sta disperando e cerca in tutti i modi di svegliarlo.
Mi avvicino cautamente e la riconosco.
«Mamma..», la chiamo quasi con felicità, mi era mancata ma lei sembra non sentirmi.
Le tocco la spalla, fa un movimento brusco facendomi indietreggiare.
«Lasciami!», grida, la voce voce rimbomba per le strade, «che cosa hai fatto..?».
Si gira nuovamente verso mio fratello ed inizia a chiamarlo.
Il mio cuore sembra fermarsi.
Mi vengono in mente tutti gli episodi di quando la trattavo male, come dei flash back.
Gli errori dei genitori molto spesso vengono ripetuti dai figli. Questione di genetica forse.
Ma io avevo fatto molto peggio di mio padre.
Lui si ubriacava e basta.
Mentre io avevo iniziato con il bere, per poi però cadere nelle droghe.
Non so quante volte mia madre mi aveva mandato in riabilitazione.
Le avevo fatto passare una vita d'inferno ed ora lei era lì, di fronte a me, quasi come volesse rinfacciarmi tutto il dolore che aveva provato in questi lunghi anni.
Cerco di avvicinarmi nuovamente ma lei mi respinge.
«Dovevi morire anche tu in quell'incidente! Avrei avuto molti meno problemi!», grida infine.
Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
Come i miei.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora