Vedo sfuocato.
Sento il corpo pesante come se fossi ancora addormentata.
Cerco di guardarmi intorno muovendomi molto lentamente ma non riesco a distinguere nulla.
Dopo poco sento una voce chiamare il mio nome, sembra avvicinarsi sempre di più e diventare più nitida come la figura davanti a me.
«Elliot.. cosa ti fa più paura? Che cosa vedrai? Una delle tue vittime, eh? Che cosa ti perseguita di più..?», vedo l'altra me a pochi centimetri dal mio viso.
Non la capisco, come non capisco per quale motivo mi stesse mostrando tutti quei ricordi.
O di tutto questo viaggio.
«Sai, possiamo vivere tutta la vita, schiavi delle nostre paure. O, al contrario, possiamo affrontarle», vedo la sua figura, quel suo sorriso, allontanarsi e dissolversi nell'aria.
Cerco di alzarmi, barcollo ma riesco a mettermi in piedi.
Riconosco il luogo, sono sempre nella casa di quando ero piccola.
La porta dietro di me si chiude improvvisamente facendomi sobbalzare.
L'interno è buio, freddo, malconcio.
Sento dei lamenti dal piano di sopra, qualcuno che ansima e singhiozza, come se stesse piangendo.
Salgo e seguo quella voce fino ad arrivare alla porta del bagno, posso vedere una luce passare dalla fessura.
Prendo coraggio e apro la porta decisa fino a spalancarla del tutto, al suo interno trovo solo una vasca posizionata al centro.
È piena d'acqua, rossa, da dove fuoriescono parti di un corpo.
Quello di mia madre.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora