Ora ricordo.
Ricordo tutto.
Non erano soltanto degli incubi, anzi, lo erano, ma erano quasi tutti basati su episodi successi nella vita reale, i quali avevo voluto dimenticare.
Con l'alcol, con le droghe.
Ricordo quella sera, la festa in periferia, ricordo le dinamiche dell'incidente, ma soprattuto ricordo di aver investito Jeremy.
Al tempo, non sapevo come si chiamasse.
Cercai di chiamare l'ambulanza mentre scuotevo il ragazzo tentando inutilmente di svegliarlo, ma il telefono non prendeva.
Non sapevo che fare, se qualcuno lo avesse saputo sarei sicuramente finita in prigione per guida in stato di ebrezza e omicidio.
Così, in preda ad un attacco di panico, salii in auto, misi in moto, nonostante la botta evidente, e partii senza voltarmi nemmeno una volta. Nemmeno una.
Fu lo sbaglio più grande della mia vita.
Appena arrivai in città chiamai l'ambulanza da una cabina telefonica segnalando l'incidente ma dissi che il conducente era scappato.
Dopo andai dal meccanico dicendo di aver investito un cervo, mentre guardavo il parabrezza frantumato ed il cofano ammaccato mi ripetevo: "solo un maledetto cervo".
Avevo iniziato a crederci anche io.
Non vidi più quel ragazzo e non raccontai a nessuno di quella storia.
Cercai di non pensarci ma mi logorava sempre di più; avevo ucciso un ragazzo e come una codarda ero scappata...
Tutto questo, successe un mese prima della mia morte.
«Eri tu..», dissi mentre alzai lo sguardo e me lo ritrovai di fronte, anche se ora, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi...

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora