Mi alzo di scatto, lo chiamo ma sembra non sentirmi.
È di fronte a me, dall'altra parte della carreggiata.
È agitato, ha le lacrime agli occhi e si guarda intorno.
Corro verso di lui, ma non faccio in tempo.
Vedo che chiude gli occhi.
La macchina lo prende in pieno.
Mi blocco, istintivamente porto le mani alla bocca e faccio un passo indietro.
Lo vedo volare e cadere a terra, posso sentire le sue ossa rompersi.
Il mio corpo inizia a tremare dallo shock.
Lo guardo, a terra in una pozza di sangue pian piano si estende sotto il suo corpo.
Vado verso di lui, mi chino, lo chiamo, ma niente.
Delle lacrime scendono sul mio viso mentre cerco invano di chiamare aiuto.
Perché non si sta risvegliando? Lo scuoto, gli schiaffeggio delicatamente la faccia, ma niente.
Giro il suo corpo, ha un braccio rotto come la gamba, cerco di fargli il massaggio cardiaco.
1, 2..
1, 2..
Espiro nella sua bocca, ripeto quella operazione per non so quante volte e quando ho finito le speranze mi siedo affianco a lui.
D'un tratto però, noto con la coda dell'occhio il suo dito muoversi.
«Jeremy..», lo chiamo a bassa voce, quasi come se avessi paura.
«Je..», apre gli occhi, non faccio in tempo a dire altro, si siede di scatto e con una forza sovrumana mi spinge via.
Sbatto la testa a terra.
Svengo.

La ragazza nel Sottosopra (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora