Chick flicks and ice cream

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Harry Styles

"Stai bene?" chiesi a Gemma non appena lasciammo casa dei nostri genitori. Non aveva proferito parola da quando eravamo arrivati, cosa che non era proprio nella norma per Gemma, dal momento che era una persona che diceva sempre quello che pensava.

"Sì. Mi sento una merda, ma sto bene." Disse, trattenendo le lacrime.

"Hey, ne abbiamo già parlato, non ci importa più nulla di tutto quello. Abbiamo l'uno l'altra, andrà tutto bene." Cercai di confortarla.

"Non capisci, H. Vuole farci ereditare un po' del suo patrimonio solo per non mettersi in cattiva luce, non perché siamo i suoi figli. Non hai visto che espressione aveva? Era come se non volesse nemmeno fare lo sforzo di nascondere ciò che provava. Chi cazzo se ne frega poi della sua azienda?" Era così furiosa che stava quasi per piangere.

Non avevo nulla da aggiungere perché la pensavamo allo stesso modo. Avevo pensato che per una volta nostro padre ci stesse invitando per un semplice pranzo, ma non era andata proprio così. Aveva iniziato a parlare di azioni e della nostra eredità, cosa di cui non ci importava molto. Aveva poi accennato al fatto che nostro fratello sarebbe diventato l'amministratore delegato dell'azienda di lì a due giorni. Ce lo aspettavamo, ma si spettava che obiettassimo, cosa che non facemmo, dunque era rimasto molto deluso.

"Ti va di andare a mangiare un gelato?" Cercai di distrarla.

"Non ti piaceva il gelato, che ti è successo?" disse, sorridendo un pochino.

"Louis." Le sorrisi di rimando.

"Mi ci volevano ore per convincerti ad andare a mangiare un gelato! Sai che ti dico? Louis mi piace molto." Disse, punzecchiandomi le guance non appena entrammo in auto.

"Peccato, è mio." Le dissi, sorridendo sornione.

"Dovrebbe. E' riuscito a convertirti al gelato! Di solito dovevo praticamente implorarti per andare a prenderlo."

"Non hai ancora risposto alla mia domanda. Lo vuoi o no il gelato?"

"Quando ho mai rifiutato un gelato?" rispose con una risata.

"Come immaginavo." Iniziai a guidare, sperando che quello che era successo a casa dei nostri genitori svanisse.

**

"Ne vuoi un po'?" dissi, offrendo un po' del mio gelato a Gem.

"No, grazie, ho ancora il mio. Perché hai preso la porzione grande, comunque?"

"Prendo sempre quella grande." Le dissi.

"C'è qualche motivo per cui lo fai?" chiese, pulendo il lato della coppetta con il cucchiaio.

"Louis finiva sempre prima il suo e poi mangiava anche un po' del mio. Non potevo dirgli di no quindi prendevo sempre la porzione più grande. Così che non rimanesse senza."

"Ti rammollisci proprio quando si tratta di lui, eh?" Iniziò a mangiare anche il mio gelato.

"Quando si tratta di Louis faccio tutto tranne che 'rammollirmi', se capisci cosa intendo." Dissi, muovendo le sopracciglia su e giù.

"Ew! Farò finta di non aver sentito." Disse, dandomi uno schiaffo sul braccio.

"E invece hai capito proprio bene! A proposito, l'ho lasciato a casa da solo. Ti va di incontrarlo?"

"Magari la prossima volta." Disse, rubandomi la coppetta dalle mani. "Puoi passare un po' di tempo in più con la tua sorellona? Almeno oggi."

"Se si tratta di accompagnarti a fare compere, allora non ci sto. L'ultima volta che ti ho accompagnata ti ci sono voluti trenta minuti per scegliere quale vestito comprare e alla fine li hai comprati tutti e tre. Solo da un negozio. Non posso rivivere quell'esperienza. Poi abbiamo appena mangiato il gelato quindi non puoi fare nulla di estremo." Mi lamentai.

Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora