Canzoni del capitolo:
-All through the night (Sleeping at last)
-War (Kodaline)
-Unsteady (X Ambassadors)
-Remedy (Adele)
-Ease (Troye Sivan)
-Hold you in my arms (Ray LaMontagne)Hannah Walker
"Sei sicuro di non farcela?" chiesi a Liam quasi implorandolo.
"Senti, Harry non è una persona cattiva, non ti farà del male. Non dovrai nemmeno mentire a Louis perché non dovrebbe saperlo in ogni caso, dovrebbe dormire. Lascia che veda suo marito. Era parte dell'accordo. Può passare a fargli visita ogni volta che gli pare." Rispose.
Non potei rifiutare quando Liam mi disse che Harry sarebbe venuto la sera per controllare come stava Louis. L'avevo visto solo un paio di volte e in entrambi i casi non era andata a finire molto bene. Sapevo che mi odiava, ma apprezzavo il fatto che cercasse comunque di mantenere un rapporto civile—aveva bisogno di me e lo sapeva.
Lo chiamai all'una del mattino, un'ora dopo che Louis si era addormentato. Erano passati quattro giorni e gestire la situazione stava iniziando a diventare difficile.
Louis non era più così testardo, ma stava iniziando a fare più domande, nessuna delle quali riguardava Harry o l'essere sposato. Il suo braccio si era ripreso, ma la gamba no, infatti camminava ancora con una stampella. Il ritorno in ospedale fu atroce perché sebbene Liam fosse lì per un sopporto fisico, era irremovibile quando iniziammo a parlare di visite psichiatriche.
Il dottore aveva detto che gli avrebbe fatto bene andare a cadenza settimanale da uno psicologo, ma lui insisteva dicendo che non ne avesse alcun bisogno. Pensava che non ci fosse nulla da ricordare perché era convinto che nulla fosse cambiato—non sapeva quanto della sua vita si stava perdendo. Decidemmo di lasciar perdere l'argomento per il momento.
Quando Harry arrivò all'appartamento, era diverso. Diverso in senso positivo. Forse perché l'ultima volta che l'avevo visto era all'ospedale ed aveva un aspetto stanco e distrutto. In quel momento sembrava avesse riposato, ma non abbastanza da essere vibrante e sorridente.
"Ciao." Disse con un sorrisetto non appena aprii la porta.
"Ciao. Entra." Risposi, facendomi di lato così che potesse entrare.
"Sono per Lou. Gli piacciono, in realtà non so se sia ancora così, ma ho voluto comprarle." Disse, passandomi un bouquet di rose rosse. Le presi e gli feci segno di sedersi sul divano.
Presi un vaso e quando tornai nel salotto, lo vidi osservare alcune vecchie foto di noi due insieme. Louis le aveva fatte sviluppare e le aveva incorniciate così che avremmo avuto qualcosa con cui decorare l'appartamento.
"Sono vecchie." Spiegai. "Niall deve averle trovate e messe lì così che Louis non sospettasse nulla."
L'atmosfera era strana. Il suo volto era facile da leggere, era ovvio che volesse coprire ogni cornice, come se rimpiangesse anche di averle guardate.
Sapevo che avrei dovuto buttarle.
"Ho parlato con Jay." Disse, rompendo il ghiaccio e l'aria di imbarazzo che si era creata nella stanza.
"E' al corrente dell'incidente e vorrebbe venire a trovare Louis con i bambini. Ho pensato che non fosse la cosa più giusta da fare, almeno non ora, dal momento che non ricorda." Mi disse non appena si fu seduto sul divano.
"Bambini?" chiesi.
"Noi... Lottie, um, era incinta di due gemelli. Tra qualche mese partirà per il college, il suo ragazzo l'ha lasciata e aveva deciso di darli in adozione. Dal momento che non potremo avere dei figli nostri, noi... li avremmo adottati." Disse, quasi come se le parole faticassero ad uscirgli dalla bocca. Stava guardando il pavimento e giocherellava con le sue mani.
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Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)
FanfictionLouis Tomlinson si ritrova in una camera d'hotel di Las Vegas con un anello al dito e un certificato di matrimonio, il quale dichiara che è sposato con un uomo di nome Harry Edward Styles. *la storia non è mia, ma di @stylesmonarchy ed io la sto so...