The last

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Harry Styles

"Beh, non è che ti ho costretto a sposarmi, no? Non ho pianificato questo matrimonio, è semplicemente successo." Non appena lo dissi, mi resi conto del cambio della sua espressione e me ne pentii subito.

Aveva l'espressione di una persona che era stata pugnalata, lo avevo davvero ferito.

Salì le scale e chiuse la porta, cercando di contenere i suoi singhiozzi.

Iniziai a sentirmi male e a provare dolore. Lo avevo ferito, avevo fatto una cosa che gli avevo promesso non avrei mai fatto.

Avrei dovuto proteggerlo, amarlo e farglielo capire, ma in quel momento avevo fatto il completo opposto.

Avrei dovuto essere più accorto con le parole. Era già stato ferito in passato e io avevo fatto sì che la cosa si ripetesse.

Aveva abbassato le sue barriere per me ed io gli avevo dato delle ragioni valide per ricostruirle.

Mi sedetti sul divano ed apettai che si calmasse e che venisse a parlarmi, ma dopo quasi due ore in cui lo aspettai mi resi conto che non sarebbe sceso.

E se avesse deciso di lasciarmi? E se avesse già fatto i bagagli? E se stesse solo aspettando il  momento giusto per andarsene? E se avesse deciso di chiedere il divorzio?

La mia mente era piana di così tante possibilità e la maggior parte di esse non volevo diventassero realtà.

Decisi finalmente di alzarmi e salire le scale. Entrai nella nostra camera e lo trovai lì, mezzo nudo, che abbracciva una delle mie magliette. Il suo cuscino era ancora bagnato per le lacrime che aveva versato. Sebbene i suoi occhi fossero chiusi riuscivo a capire che erano gonfi.

Andai in bagno per rinfrescarmi un po' quando lo sentii borbottare qualcosa che però non riuscii a capire. Mi avvicinai così da riuscire a capire quello che stava dicendo.

"Mi dispiace.." borbottò nel sonno. Indossai la maglia con cui aveva dormito e mi misi piano accanto a lui. Si voltò e mi abbracciò, accoccolandosi sul mio petto.

"Per favore, non lasciarmi." sussurrò di nuovo.

"Non lo farò, amore. Lo prometto." sospirai. Fui sollevato che non volesse lasciarmi.

Giocai con i suoi capelli e lo guardai respirare ripetutatmente. Lo facevo spesso, guardarlo dormire. A volte era una cosa che mi tranquillizzava.

Mi strinse forte, non lasciandomi andare. Riuscivo a sentire che stava avendo un altro incubo e non potevo permetterlo. Era abbastanza per un solo giorno, non avrei lasciato che degli incubi rendessero la situazione peggiore di quella che era.

Lo strinsi più forte e gli accarezzai la schiena mentre gli baciavo una tempia. Lo sentii rilassarsi sotto il mio tocco.

"Perchè ti ho urlato contro?" sussurrai. "Mi dispiace."

"Come ho potuto ferire una persona come te?" Lo strinsi nelle mie braccia. Sapevo che non poteva sentirmi, però i miei sentimenti non potevano più aspettare.

"Sai che non volevo davvero dire quelle cose, vero? Sai che ti amo. Ti amo con tutto me stesso, Louis. Non rimpiango di averti sposato e se dovessi, rifarei tutto da capo per te. Mi dispiace se adesso mi odi. Probabilmente vuoi scappare, ma amore, non ho intenzione di lasciarti andare. Sei prezioso ed io non posso lasciare che qualcun altro ti abbia." Mi piegai e gli baciai la guancia.

"E' da pazzi il modo in cui voglio che il mondo sappia quanto sei bello, ma allo stesso tempo non voglio che nessuno si innamori di te. Ti amo, Louis. Solo te. Ho intenzione di tenerti con me per sempre." Sentii il suo battito cardiaco essere in sincro con il mio e chiusi gli occhi, stringendo mio marito più forte mentre cercavo di addormentarmi.

Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora