Dejà Vu

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Canzone del capitolo:
-Mind (Sleeping at last)

Louis Tomlinson

"Sarà pronto per riceverti tra quindici minuti." Mi disse l'assistente del dottore.

Giusto. Altri quindici minuti. Avevo bisogno di riorganizzare i miei pensieri.

Mi ero svegliato molto presto così da avere abbastanza tempo per pensare. Non ero mai stato così nervoso prima di vedere lo strizzacervelli. C'ero andato molte volte—ma quella sarebbe stata la prima volta in cui avrei davvero detto qualcosa di sostanziale per lui.

Avevamo fatto molte sessioni: avevamo fatto un tipo di meditazione, esercizi per la memoria, cose che avrebbero avuto un qualche genere di effetto sul mio cervello. La maggior parte del tempo parlavamo, conversare con qualcuno con cui mi sentivo a mio agio mi aiutava. Era molto positivo anche il fatto che non conoscesse chi ero prima dell'incidente, una persona imparziale.

Adesso però era diverso, era come se mi stessi preparando a confessare qualcosa. La mia mente era confusa e i miei pensieri erano eccessivi quindi sapevo di aver bisogno di sputare il rospo. Dovevo esprimere i miei pensieri.

"Può entrare, Mr. Corden è pronto per riceverla." Mi disse l'assistente.

Camminai il più lentamente possibile verso la porta dell'ufficio e desiderai che la distanza da percorrere fosse maggiore. Entrai nell'ufficio più velocemente di quanto avessi immaginato e mi sedetti sulla sedia in cui mi sedevo di solito.

"Che ti è sembrato? Ho chiesto alla mia assistente di dire qualcosa alla 'Mr. Grey è pronto per riceverla' come in cinquanta sfumature di grigio. Non dirlo ad Harry."

Il dottore entrò con il suo solito abbigliamento, sembrava stesse per condurre uno show. Aveva anche quell'aria festosa e quel sorriso tipici dei presentatori. Se l'avesse fatto un'altra persona, sarei rimasto un po' interdetto, ma con lui mi trovavo a mio agio. Era una persona molto divertente, dovevo ammetterlo. Era uno dei migliori amici di Harry, uno dei migliori psichiatri in circolazione e non mi faceva sentire come un caso disperato. Parlare con lui mi faceva sentire come se stessi parlando con un mio amico.

"Lo fa con tutti?" chiesi.

"Sì, è per quello che viene pagata." Rise. "Non ti aspettavo! Ero sicuro che non saresti venuto dopo aver saltato ben quattro sedute. Come ti senti?"

Di norma gli avrei detto che stavo bene perché era vero, dopo l'incidente stavo bene, ma adesso era un po' strano, non riuscivo nemmeno a trovare le parole giuste per esprimere come mi sentissi. Sentivo che stavo per vomitare.

"Louis?" Mi chiese James mentre io osservavo la targhetta con il suo nome con espressione assente.

"Scusami... è solo che um, è che l'ex di Harry... non sei l'ex di Harry, vero?" gli chiesi perché sarebbe stato strano se fosse stato così.

"Una volta ci siamo baciati, ma tutto qui. Non credo di essere quel James, però. Sono il migliore James del mondo, indubbiamente, questo devi saperlo. Sono mooolto meglio di tutti quanti loro, ma ho incontrato il ragazzo di cui mi stai parlando e se intendi l'ultimo 'ex' di Harry, allora non si tratta di lui." Rispose calmo. "Oggi non è come al solito. Come stai, Louis?"

"Fisicamente sto bene, mi sono ripreso bene sotto tutti gli aspetti. I dottori dicono che sto guarendo più velocemente del previsto, quindi."

"Benissimo, ma ancora non ricordi nulla?"

"E' per questo che sono qui, James." Gli risposi.

"Okay, ancora allegro, capito. Forse se non fossi sparito nelle ultime settimane l'avrei saputo. Almeno credi di star ricordando qualcosa?" disse, scrivendo qualcosa su un blocchetto per appunti. Ero piuttosto sicuro che si trattasse di parole scritte a caso. Avevo osservato le sue mani e non sembravano muoversi secondo l'ordine di una linea retta.

Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora