Louis Tomlinson
Stavamo congelando. Nella piazza faceva molto più freddo di quanto ci aspettasimo, ma Harry stranamente aveva portato delle giacche per entrambi così da poter sopravvivere a situazioni del genere.
"Non capisco." gli dissi mentre sollevava l'altro lato della giacca dietro di me, così che potessi inserirci il braccio. "Come hai fatto a prenderli se prima ti avevo messo così tanta fretta?"
"Mi era sembrata la cosa giusta da fare, sai? Dal momento che indossi solo quel maglione leggero. E poi, sapevo che se non l'avessi fatto avresti avuto freddo e che ti saresti attaccato a me come una sanguisuga. Non vogliamo mica far ingelosire i tuoi ammiratori, non credi?" disse e scoppiò a ridere mentre mi teneva la mano. Mi infilò un guanto e poi l'altro.
La verità era che non mi importava nemmeno di quelle regazze. Certo, erano in forma, ma avevo tutto quello di cui avevo bisogno proprio accanto a me.
"Lasciale stare." Avvolsi il mio braccio intorno alla sua vita e mi sporsi per dargli un semplice bacio sulla guancia. "Non sono interessato."
Guardammo le persone che camminavano. Ce n'erano di tutti i tipi: bambimi, adolescenti, adulti, persone molto più anziane. C'erano anche professionisti, artisti di strada, musicisti ed altri turisti. C'erano diverse bancarelle che vendevano diverse tipologie di cose: frutta, fiori, pane da dare agli uccelli e anche souvenirs.
"Resta fermo qui, amore. Torno subito." Baciai velocemente la guancia di Harry prima di correre verso la bancarella che vendeva fiori, situata al lato della piazza. C'erano vari tipi di fiori esposti, ma le rose catturarono la mia attenzione perchè mi ricordavano di Harry. Sempre. Non importava quanto potesse sembrare un clichè, ma lui sarebbe sempre stato la mia rosa.
"Un mazzo di rose, per favore." chiesi all'uomo anziano che mi sorrideva luminosamente. Prese le più belle con le mani coperte dai guanti e tagliò le spine dallo stelo di ognuna. Lo faceva così velocemente che si vedeva proprio fosse abituato.
"Mi scusi, signore, posso chiederle una cosa?" Dissi e lui sollevò la testa verso di me, annuendo. "Da quanto tempo vende fiori?"
Cercai di parlare lentamente perchè non sapevo se fosse capace o meno di parlare inglese, ma poi parlò e mi resi conto che il suo inglese era eccellente e ne fui grato.
"Mia madre era una fioraia quindi è un po' di anni che faccio questo lavoro." rispose, spostandosi verso una pila di fogli per incartare, facendomi un gesto ad indicare che dovevo sceglierne una. Ne scelsi una e poi l'uomo indicò i nastrini colorati. Li esaminai per un po' prima di scegliere ed indicare quello nero.
"Lavoro nell'ambito dei fiori da più di vent'anni. Mando avanti quello che mi ha lasciato mia madre quando è deceduta. Non mi sono mai sposato, ma mi reca immensa gioia vedere quante relazioni sono riuscito a costruire e perchè no, anche ricostruire, grazie a loro." disse, incartando i fiori così che sembrassero eleganti. Si assicurò che il mazzo di rose fosse perfetto prima di passarmelo con un'espressione di felicità sul volto.
"Sono davvero felice che lei sia felice e sono felice che al mondo ci siano persone come lei." dissi, pagando e lasciandogli anche un po' di mancia. Mi ringraziò silenziosamente con un altro sorriso.
"Mi dica un po', per cos'è questo bouquet? Costruire o ricostruire?" disse, indicando i fiori mentre io li annusavo.
"Oh, questo? Uhm, nessuno dei due credo. Volevo solo farlo sentire speciale." risposi, guardando Harry, il quale camminava verso un bambino che si trovava dal lato opposto della piazza.
"Che bello." disse, guardando i fiori. "La maggior parte dei giovani di oggi non fa più queste cose. A volte le persone smettono di provarci nel momento in cui hanno ottenuto ciò che volevano. Mi fa piacere che lei non sia una di quelle persone."
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Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)
أدب الهواةLouis Tomlinson si ritrova in una camera d'hotel di Las Vegas con un anello al dito e un certificato di matrimonio, il quale dichiara che è sposato con un uomo di nome Harry Edward Styles. *la storia non è mia, ma di @stylesmonarchy ed io la sto so...