The deepest cuts

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Louis Tomlinson

"Pensavi davvero che volessi baciarti, non è così?" disse Harry mentre mi passava il cupcake alla red velvet. Era irritante il modo in cui sorrideva, come se avesse capito tutto di me e ne andasse fiero.

"No, ma sei gay quindi ho pensato.."
"Non stressarti. Non devi spiegare, non puoi mentirmi. Lo vedo nei tuoi occhi. So che non puoi resistere al mio fascino." Mosse le sopracciglia su e giù mentre prendeva un morso del suo cupcake alla vaniglia. Non risposi perchè sapevo che avrebbe sempre trovato una falla in tutto quello che avrei detto. Avrebbe sempre vinto quella discussione.

Aveva un po' di glassa sul labbro superiore, ma feci finta di non farci caso perchè Dio solo sa quello che sarebbe successo dopo se fossimo stati parte di una fan fiction.

"Adoro questo posto." sussurró, pulendosi la bocca. Grazie al cielo. "Adoro i cupcakes."

Ero più che sollevato che non avesse portato avanti la questione del bacio.

"So che non sono fatti miei, ma-"
"Lou, il momento in cui mi hai chiesto di sposarti, tutto è diventato un fatto anche tuo." disse e prese un altro morso.

"No, voglio dire, uh, avevi menzionato il fatto che dovevi andare in una galleria?" Ricordai mentre lo diceva prima di portarmi a scuola.

"Ah, sì. E' l'apertura di una nuova galleria d'arte e c'è molto da vedere. Vuoi andare?" chiese. Non ero proprio un fan delle gallerie d'arte, non sapevo nemmeno di quale stesse parlando, ma decisi di anadare con lui dal momento che volevo conoscerlo meglio.

Quello e poi volevo davvero visitare una galleria d'arte.

Se era uno dei suoi interessi, avrei fatto meglio a dare un'occhiata.

"Certo." dissi mentre prendevo un altro morso del mio cupcake.

Harry Styles

Per fortuna ero stato in grado di resistere al bisogno di baciarlo. Grazie a Dio c'erano i cupcake. No, a dir la verità i cupcake lo avevano reso più difficile.

Avevo appena detto che avevo resistito al bisogno di baciarlo? Perchè se l'avevo fatto, avevo mentito. Non volevo baciarlo, mi ero solo distratto.

"E' l'esibizione di una mia amica" gli dissi mentre guidavo verso la galleria. "Lei... dipinge persone. Non sulle persone, su tela. Ma con persone come sogetto." Cercai di descrivergliela. Era una descrizione molto generale, ma non gli avevo ancora detto della svolta. Volevo lo capisse da solo.

Tirò fuori un aggeggio dalla sua borsa a tracolla.

"Cos'è?" chiesi non appena sentii un click emesso dal dispositivo che si apriva.

"Questo? Oh, è la nostra videocamera." Premette un bottone e sentii una ragazza che parlava. Sembrava molto Hannah.

Avevo supposto che il 'nostro' implicava sua e di lei. Dovevano proprio condividere tutto?

Lo guardai e poi ritornai a guardare la strada. Anche se non lo stavo guardando sapevo che gli mancava e che la videocamera non lo aiutava per nulla.

Me ne dovevo liberare.

"Dammela." dissi.

"Cosa?"

"La videocamera. Dammela." dissi sporgendo la mano.

"Ma stai guidando."

"Sì, lo so. Adesso dammela."

"No." disse non appena gli presi la videocamera di mano, tenendo sempre un occhio sulla strada. Probabilmente si era reso conto di quello che volevo fare.

Misi il pilota automatico ed estrassi la memory card con una mano mentre cercavo di spostarlo. Era una battaglia, continuava a cercare di prenderla, ma alla fine si arrese.

Non appena tolsi la memoria, aprii il finestrino e la gettai per poi accelerare.

"Che diavolo hai che non va?! Non dovevi farlo!" urlò e gli ridiedi la videocamera. La resse come fosse un pezzo di spazzatura, come se fosse diventata inutile. Tolsi il pilota automatico e rimisi le mani sul volante.

"Perchè? Contiene cose importanti?" chiesi.

"Sì, contiene ricordi." rispose. Riuscivo a capire che fosse arrabbiato.

"Stronzate, contiene momenti non ricordi. I ricordi restano nella tua mente." Era una risposta stupida, ma se conteneva tutti ricordi di Hannah, allora non gli doveva più importare. Voleva andare avanti.

"Comunque non avresti dovuto farlo." disse. Dalla debolezza della sua voce riuscii a capire che stava per piangere.

"Pensavo volessi dimenticarla, no?" dissi, sentendomi un po' in colpa per quello che avevo fatto.

"Sì."
"Allora la rivuoi indietro?"

Non rispose.

"Se la memoria conteneva dei ricordi che non erano tuoi e di Hannah, dimmelo. Dimmelo e ritorno indietro a prenderla."

Rimase in silenzio.

"Rimango della mia idea." dissi ed accelerai.

Qualche minuto dopo, ancora non parlava. In quel momento reggeva la videocamera come fosse un bene prezioso.

"Sai che c'è? Odio quando le persone si servono di aggeggi per i ricordi. Se un momento è davvero importante, rimane nella tua memoria e ti tiene sveglio la notte. E se riesci a dormire bene tutta la notte, in quel momento sai che l'hai già dimenticato. "

"I ricordi sono la cosa più pericolosa che la mente possa contenere." continuai. "Li rivivi un milione di volte finchè non ne conosci ogni singolo momento, ogni singolo angolo, ma poi trovi una parte appuntita che ti taglia."

Guardai la sua espressione mentre spiegavo, sperando che capisse il perchè della mia azione.

"Guardare Hannah in quei video è una stronzata. Ti farà solo del male perchè quelle stronzate ti faranno solo ricordare. Ti guardi indietro e ti rendi conto che ti sei perso un sacco di cose. La consapevolezza poi si trasforma in dolore ed esso si trasforma in un problema."
"Ma sono comunque ricordi."
"Diavolo se sei ossessionato. Vivine altri. I ricordi possono rendere migliore una persona." Lo guardai mentre si appoggiava al finestrino. Stava guardando fuori con espressione vuota, probabilmente cercando di mettere in ordine i suoi pensieri.

Guidai ancora per un paio di minuti prima che raggiungessimo la galleria. Accostai al lato della strada e parcheggiai nel mio solito posto.

Uscii dalla macchina e andai dal suo lato per aprirgli la portiera. Probabilmente era ancora arrabbiato, ma lo avrebbe superato. Sapevo che l'avrebbe fatto e un giorno mi avrebbe ringraziato.

Aspettai che uscisse dalla macchina prima di chiudere la portiera.

Che gentiluomo che ero.

Stava adocchiando l'entrata, guardando il nome dell'artista.

"Lou, prima che entriamo voglio dirti una cosa." gli dissi prima che facesse un passo nella struttura. Mi guardò con i suoi occhi blu ed io lo guardai mentre le sue iridi si scuivano.

"Puoi correre via dalla galleria se vuoi. So che non sarà facile, ma devi provarci." Aprii il palmo della mano e gli diedi le chiavi dell'auto.

Mi guardò con espressione confusa. Sapevo che non avrei dovuto avvertirlo, probabilmente pensava che l'esibizione fosse di quadri violenti o disegni spaventosi, ma era il minimo che potessi dare. Sapevo che i quadri che c'erano all'intrno lo avrebbero colpito duramente, come avevano fatto con me.

Feci un respiro profondo prima di pendere la sua mano.

"Andiamo."



Salve! Sono riuscita a liberarmi yay. Che dire, sono molto teneri nella pasticceria lol. Secondo voi Harry ha gettato la memory card per gelosia o per il motivo che ha detto a Louis? Di chi sarà la mostra? E che genere di quadri saranno esposti? Perché Louis dovrebbe rimanere sconvolto? Fatemi sapere cosa ne pensate e secondo voi come procederanno le cose. Spero vi sia piaciuto. Alla prossima. Xx

Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora