Raconteur

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Canzoni del capitolo:
-Is there somebody who can watch you? (The 1975)
-Don't let me go (Harry Styles)
-Say all I need (One Republic)
-A bad dream (Keane)
-Be still (The Fray)

Louis Tomlinson

"Grazie. Adesso hai due opzioni, o aspetti qui o vai a casa." dissi ad Harry mentre scendevo dalla macchina.

"Cosa? Mi farai aspettare fuori?"
"No, ha un'altra opzione. Puoi andare a casa." dissi mentre camminavo verso scuola.

Dopo aver litigato sull'accompagnarmi a scuola, abbiamo finalmente raggiunto un compromesso. Dal momento che insisteva ad accompagnarmi al lavoro, avevo accettao a patto che non interrompesse la lezione.

Quando siamo saliti in auto, mi aveva detto che voleva restare anche lui in classe con i bambini, ma non glielo avevo permesso quindi adesso gli stavo dando una scelta.

"E se morissi di fame qui?" mi urlò.

"Senti, se mi dicessi che quando eri piccolo non hai frequentato l'asilo e che vuoi sapere così dannatamente tanto come ci si sente ad essere bambino allora capirei. Ma so che non è possibile quindi non mi importa se muori di fame qui furoi perché chiaramente hai una scelta. Non ti tengo come ostaggio, sei libero di andare. Vai a casa e mangia quello che vuoi." gli dissi prima di continuare a camminare verso la scuola.

Se c'era una cosa in cui non gli avrei lasciato subentrare, quella era il mio lavoro. Erabpraticamente l'unica cosa che mi rimaneva. Senza il lavoro, sarei stato il suo marito scroccone, qualcosa che chiaramente non volevo essere.

Non voglevo sembrare un cercatore d'oro, ma dall'esterno, sembrava proprio così. Non eravamo innamorati ed era ricco -se avessi perso il mio lavoro, sarebbe sembrato molto, molto peggio.

"Va bene." disse e ritornò in auto.

Entrai in classe e c'era il chaos. I bambini correvano ed i loro giocattoli erano già buttati ovunque.

"Bambini, sedetvi. Oggi vi insegnerò a fare delle lanternine di carta." dissi. Era piuttosto difficile fargli fare quello che dicevo e qualche volta si arrivava ad un punto in cui dovevo ripetere ancora e ancora le cose che avevo detto affichè mi ascoltassero, ma sapevo che dovevo farlo.

Dalla cattedra, riuscivo chiaramente a vedere tutto. Specialmente l'area giochi. E proprio quando pensavo che se ne fose andato, vidi Harry appeso alle sbarre.

Porbabilmente non mi vedeva, ma guardai come i raggi del sole gli colpivano la pelle e poi i suoi capelli.

"Hey, smetila." Kelly disse a Jacob, il quale non la smetteva di stuzzicarla e di giocare con i suoi capelli.

"Okay classe, abbiamo tutti il nostro materiale?" chiesi ai bambini i quali risposero entusiasti.

**

Mi ci vollero due ore per insegnare loro come creare le lanternine. Dovetti assisterli uno per uno per assicurarmi che facessero attenzione con le forbici.

"Hey, chi è quell'uomo?" disse Thomas mentre indicava la finestra. Harry era seduto sull'altalena e cercava di andare più in alto possibile. Era strano vederlo in quel modo, un uomo vestito come un contadino milionario che cercava di tenersi in contatto con il bambino che era dentro di lui.

Mi attraversò il pensiero di come Harry potesse essere stato da bambino. Probabilmente era sfrontato come adesso con la sua zazzera di ricci.

"Zi Harry!" urlò Lux e corse verso la finestra. Tutti corsero insieme a lei perchè è così che funziona all'asilo.

"Woah, conosci quel ragazzo?" chiese Hayley a Lux, chiaramente meravigliata.

"Sì, è l'amico di cui ti raccontavo." rispose.

Spaces -Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora