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Wynn rimase immobile a osservarla allontanarsi con gli occhi sgranati per qualche secondo. Qualsiasi cosa fosse ciò che Inees aveva sentito, l'aveva lasciata senza fiato, mentre il cuore le pulsava con energia nelle orecchie. Si riprese soltanto alcuni istanti dopo che la Vor fu scomparsa oltre lo steccato; scrollò la testa per scacciare i rimasugli di quella sensazione. «Ehi, aspetta!» Lasciò cadere l'arma di legno sulla neve e le corse dietro.

Senza i poteri di Inees percepì da subito la stanchezza dell'allenamento e, per un attimo, le si piegarono le ginocchia. La disperazione all'idea che potesse perdere Inees le conferì le energie necessarie a riprendersi, perciò riuscì a scavalcare la staccionata in una manciata di secondi. Atterrò sulla neve al di là, il viso accaldato nonostante il freddo e il fiato corto. Cercò una traccia del Legame con Inees dentro di sé, mentre con gli occhi cercava da una parte all'altra un segno del passaggio della sua Vor.

Ad Arilia quel giorno regnava un silenzio inquietante. Soltanto il rumore dell'acqua scrosciante in uno dei numerosi condotti a pochi passi da lei era tutto ciò che le suggeriva che non fosse diventata sorda.

Disperata, Wynn aprì la bocca per chiamare a gran voce il nome di Inees, quando percepì una traccia del suo entusiasmo tramite il Legame. Aveva trovato qualcosa, o forse qualcuno, che attirava il suo interesse in modo smisurato. Per la bambina fu facile a quel punto seguire quella scia di emozioni, perciò camminò con passo moderato fino a raggiungere un vicolo a pochi metri da casa. Ciò che la accolse la lasciò a bocca aperta.

Per terra, in un angolo dove la neve non era arrivata per via del ponte che sovrastava il vicolo, una bambina più o meno della sua stessa età era raggomitolata a singhiozzare. A circondarla, oltre ai cassonetti della spazzatura che erano stati gettati lì, dove i turisti non li avrebbero trovati facilmente, c'era un intero stormo lucente di Vor. A occhio e croce, Wynn li riconobbe tutti come Cuccioli, appartenenti a razze diverse, ma tutti svolazzavano attorno a quella bambina come delle falene attratte dalla luce di una torcia. Uno, dal manto azzurro e i lunghi capelli fluenti, le si era appollaiato su una spalla e le premeva il muso contro la guancia, ma la bambina pareva non farci neanche caso.

Inees era un poco distanziata dallo stormo ed era l'unica a non risplendere. Si voltò in direzione della sua Dominatrice non appena la sentì arrivare; le due si scambiarono uno sguardo confuso, poi Wynn si avvicinò alla coetanea.

Ancora le riusciva difficile spiegarsi la fatale attrazione che Inees provava, ma era sicura che fosse quella bambina ad attirarla. Si fece strada scacciando i Vor svolazzanti con una mano, con gentilezza, fino a inginocchiarsi di fronte alla sconosciuta. Questa pareva tanto piccola, dentro il gigantesco cappotto impellicciato che si stringeva attorno alle spalle, da assomigliare quasi a un Vor lei stessa.

«Ehi, tutto bene?» Wynn le porse una mano, più per assicurarsi che l'altra si accorgesse di lei che perché volesse stringere la sua.

La sconosciuta la fissò fra le lacrime, le braccia premute attorno alle ginocchia. Tirò su col naso, ma non spiccicò una sola parola.

Wynn si voltò per chiedere aiuto a Inees, che nel frattempo le si era affiancata. Non le fu di alcun aiuto, perché si limitò a scuotere la testa e fissare la sconosciuta.

«Perché piange?» chiese il Vor appollaiato sulla spalla della bambina. Aveva gli occhi lucidi, come se le lacrime di lei lo avessero contagiato.

Wynn scrollò le spalle, le labbra premute l'una contro l'altra. «Non ne ho idea. Sto cercando di scoprirlo,» gli rispose. In realtà, quello che davvero le premeva scoprire era il motivo che spingeva tutti quei Vor a circondarla, tuttavia al momento si sarebbe accontentata anche solo di scoprire il suo nome. Tornò a rivolgersi all'altra umana. «Ti sei persa?» provò a chiedere.

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora