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III

Il pomeriggio era trascorso in modo fin troppo anonimo: come al solito Wynn era tornata a casa, dove non aveva trovato nessuno, e si era messa a studiare. I genitori erano rientrati puntuali per cenare insieme, ma la ragazza non aveva raccontato molto della sua giornata all'Accademia. Perfino Inees aveva parlato meno del solito, la speranza che la animava però l'aveva resa allegra per tutto il tempo.

Dopo un bel bagno, con indosso degli abiti consunti e pesanti che la tenevano al caldo, Wynn era seduta allo scrittoio nella propria camera, china sui libri. A causa della conversazione con Aranis, non aveva fatto altro che riflettere sul blocco che lei stessa aveva inflitto a Inees e a un modo per rimuoverlo. Sentiva dentro di sé tutta la speranza del Vor, la sua fiducia ritrovata.

Fino ad allora, Inees si era sentita dire da chiunque che la colpa della sua condizione fosse soltanto sua. Scoprire che in realtà non si trattava di una sua mancanza le aveva accresciuto l'autostima.

Wynn, al contrario, aveva evitato di lasciarsi andare allo sconforto soltanto perché l'entusiasmo di Inees era stato tanto grande da invaderla. Sapere di essere troppo spaventata dalla crescita del proprio Vor non la aiutava in alcun modo a smettere di esserlo. Si ripeté all'infinito che la sua era solo una paura irrazionale e stupida, che anche Aranis ci era passata. Ma non fu di alcuna utilità.

Si concentrò sulla storia raccontata nel libro, sulla creazione di Arilia.

Inees intanto canticchiava, seduta accanto al libro, dondolando con la testa da una parte all'altra. La melodia non aveva un'aria familiare, né un senso, era soltanto un'accozzaglia di note che le venivano una dopo l'altra.

Wynn isolò quel suono per concentrarsi. Lo studio continuò ancora per ore, e dopo poco Inees le poggiò la testolina sul braccio e sprofondò in un sonno profondo, il muso illuminato da un sorriso. La ragazza la osservò per un po'.

Il loro era un Legame speciale, le avevano detto Aranis e Shirin. Non ci aveva mai riflettuto. L'affetto che provava per quel pulcino che sonnecchiava lì accanto a lei era superiore a quello per chiunque altro. Inees non era una creaturina che la seguiva ovunque, e non era nemmeno un essere di cui servirsi per avere dei poteri. Inees era una parte di Wynn. Senza di lei, la ragazza non sarebbe stata altro che una persona a metà.

Questo era ciò che ogni Dominatore provava nei confronti del proprio Vor, o almeno così sarebbe dovuto essere. Possibile che lei e quel pulcino condividessero un Legame ancora più forte?

Tastò le piccola corna di Inees con il polpastrello, stando attenta a non svegliarla. Era così piccola da perdersi nel palmo di una mano.

Era ora che il pulcino diventasse una signorina.

Con quel pensiero in mente, Wynn tornò a studiare. La testa le cadde sul libro e lei sprofondò in un sonno agitato. Riaprì gli occhi tempo dopo, e si risollevò con la vista annebbiata e la mente confusa. Forse, si disse, era arrivato il momento di mettersi a letto.

Spostò la sedia indietro, e muovendo il braccio sentì qualcosa scivolarle via. Il lamento di una voce familiare, eppure meno squillante di quanto avrebbe dovuto essere, la ridestò del tutto dal sonno.

La creaturina acciambellata sullo scrittoio dispiegò le grandi ali dal piumaggio bianco. La coda e i capelli verdi la arrotolavano. Quando il Vor scrollò la testa, le orecchie flosce sobbalzarono.

«Ahia,» si lamentò Inees. Si massaggiò le corna rivolte all'indietro.

Wynn la fissava a bocca aperta. Si stropicciò gli occhi più volte per assicurarsi che quella non fosse soltanto un'allucinazione. La piccola creaturina però non tornò a essere il pulcino che era sempre stato, e la guardava a sua volta sbattendo la lunga coda sullo scrittoio.

«Be', che c'è? Sei diventata scema, per caso?»

Pur volendo risponderle, Wynn non riuscì a formulare altro che versi gutturali e casuali.

«Mi sa che sei veramente diventata scema,» concluse Inees, il capo inclinato da un lato.

Non si era accorta della differenza. Non si sentiva diversa, e rispondeva alla sensazione di stupore e incredulità della Domatrice con una serie di grugniti scocciati. Le ali sulla schiena si agitarono un poco.

«Nees, tu...» Dopo essersi passata la lingua fra le labbra e diversi tentativi, Wynn ritrovò la capacità di parlare. «Tu sei... sei...» Aveva pronunciato quella parola almeno un milione di volte nell'arco degli ultimi giorni, eppure in quel momento le era sfuggita del tutto. Sparita dalla sua mente.

«Sono cosa?» sbottò Inees.

«Ma non te ne sei accorta? Sei...» Il termine giusto le stava sventolando una bandiera proprio sotto al naso, ma per quanto si sforzasse, Wynn non riuscì mai ad acciuffarla. «Sei cambiata!» disse alla fine, accontentandosi.

Il petto di Inees si gonfiò di colpo, e gli occhioni le si sgranarono. Con la coda che si agitava senza sosta e le ali che battevano si alzò in volo e fece una giravolta. Era diventata grande almeno il doppio, e adesso non sarebbe riuscita a passare inosservata nemmeno se si fosse appiattita sui capelli di Wynn come era da sempre abituata a fare. Il cuore le galoppava nel petto, e quello della Domatrice seguiva lo stesso ritmo.

«Ce l'ho fatta!» esclamò Inees, le zampe superiori sollevate al soffitto. «Sono cresciuta! Ce l'ho fatta!»

«Sì, Nees, ce l'hai fatta!»

La Vor abbracciò la faccia di Wynn, ridendo con quella sua nuova voce bellissima.

«Non mi devo più vergognare di nessuno adesso! Non vedo l'ora di vedere la faccia della lontra, scommetto che scoppierà di rabbia.»

«Nees, io ti devo chiedere scusa.» Wynn si alzò per andarsi ad accomodare sul letto. «È colpa mia se ti sei sentita così. Sono stata davvero io a bloccarti.»

Conosceva già la risposta della Vor: avrebbe annuito, con le zampette incrociate, e le avrebbe detto che aveva avuto proprio una faccia tosta a prendersela con lei per tutto quel tempo. Era quella la reazione che avrebbe avuto il pulcino.

Inees invece le si sedette sulle gambe e, con il mento sollevato per guardarla, scosse la testa. «Non serve. Non potevi saperlo. E grazie a Nis abbiamo risolto!» Sorrideva, ed era la creatura più bella che Wynn avesse mai visto in tutta la propria vita.

Una lacrima le percorse la guancia. Non le rispose, non ce ne fu bisogno. Annuì e la accarezzò sorridendo a sua volta.

Aveva avuto tutta quella paura che Inees potesse cambiare che non aveva neanche preso in considerazione la gioia che la sua trasformazione le avrebbe provocato. Era orgogliosa della sua giovane Vor.


Note:

Vi devo dire la verità, io nel rileggere questa parte mi sono emozionata. Non mi ero resa conto, mentre la scrivevo, di quante emozioni ci avessi messo dentro. Sono stata proprio brava (me lo dico da sola). Spero sia stato lo stesso anche per voi. In ogni caso, dal prossimo capitolo inizia la terza parte, e sappiate che vi ritroverete una strana sorpresa. Iniziano i colpi di scena, ragazzi! Siamo ancora al 35% della storia, in fondo.

Grazie a tutti per essere arrivati fin qui! ^^

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora