II
Prima ancora di preoccuparsi di svegliare la ragazza, Rey le aprì delicatamente le braccia per prendere la Vor fra le mani. Dopo un'attenta esaminazione, le trovò una ferita sul petto, coperta in parte dalla pelliccia. Stringendo i denti, si tolse un guanto e posò un dito gelido sulla fronte della creaturina: nonostante il freddo in cui era rimasta sommersa, scottava.
Gli altri Vor, tutti molto simili ad Areth, si avvicinarono un poco per osservare la situazione. Uno di loro, un cucciolo, atterrò sul petto della ragazza priva di sensi e la annusò da vicino.
Che facciamo?, chiese Areth.
Rey si rimise il guanto, aiutandosi con i denti per mantenere la Vor ferita con l'altra mano, e la strinse a sé, come aveva fatto quel giorno lontano con Areth. Quella volta l'unico modo per salvare la vita di un cucciolo ormai spacciato era stato donargli la propria forza tramite un Legame; quella Vor, però, con ogni probabilità un Legame ce l'aveva già, perciò non avrebbe potuto portarla al villaggio e trovarle un Dominatore. L'unica soluzione che aveva era curarla e tenerla al caldo, e sperare che fosse abbastanza forte da riprendersi.
Gli altri Vor si erano avvicinati sempre di più alla ragazza priva di sensi. I più piccoli avevano preso a tirarle i capelli, altri a darle dei colpetti sul viso, finché gli occhi della sconosciuta non si aprirono.
Il verde delle sue pupille era l'unico accenno di colore sul suo viso pallido, ed era talmente brillante da eguagliare il bagliore di un Vor.
A Rey si mozzò il fiato. Areth aveva sentito il richiamo diventare ancora più forte, una pressione sul petto tale che per poco non lo schiacciò. Quella non era una ragazza qualsiasi, aveva qualcosa di unico, di speciale, che Rey non avrebbe saputo spiegare in alcun modo.
Gli occhi dell'estranea cercarono la figura piccola e tremante della Vor che aveva tenuto stretta fra le braccia. Non appena la individuò, sollevò il busto, le palpebre spalancate. «Nees!» gridò. Allungò le mani gelide per accarezzarle la testolina.
«È ferita,» le disse Rey, atona.
Quella, sommersa dalle sue stesse lacrime, non staccò lo sguardo dalla Vor neanche per scrutare un attimo il volto della ragazza che le aveva soccorse. «Lo so,» disse soltanto. Fece per togliere la creatura dalle braccia di Rey, ma lei si scostò.
La Vor era troppo debole, necessitava di qualcuno di forte che si prendesse cura di lei, e quella ragazza tremava senza sosta. Chissà se avesse anche le forze sufficienti per alzarsi sulle proprie gambe. Rey non poteva rischiare che facesse cadere la creaturina.
«Tu... la aiuterai?» La sua voce era disperata, e soltanto allora la ragazza si decise a incontrare lo sguardo della sua salvatrice.
Rey annuì. «Farò il possibile.»
«Grazie! Io... mi dispiace così tanto. Non avrei mai voluto che lei... che Nees...»
Rey le poggiò una mano sulla spalla tremante. Qualsiasi fossero gli eventi che l'avevano condotta lì, quella ragazza era davvero a pezzi, sia fisicamente che mentalmente. Nel toccarla, Rey sentì le sue ossa fragili, e capì che era venuta da molto lontano.
«Sta' tranquilla,» le intimò. «Ci pensiamo noi.»
Pensò di tornare indietro e portarla a casa sua, a Er-lor, tuttavia aveva già superato la metà della strada per Or-son, e con quella ragazza appresso non avrebbe potuto superare gli ostacoli come aveva fatto prima. Avrebbero impiegato molto meno tempo se avessero continuato il viaggio. Avrebbe chiesto aiuto a qualcuno laggiù, magari al giovane che le aveva commissionato le spade.
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Il Segreto dei Vor
Fantasy[Storia vincitrice dei Wattys19 nella categoria Fantasia] Nata nelle terre di Yer-ran, fin da piccola Rey desidera recarsi nella famosa Città dell'Acqua per studiare le creature più affascinanti che popolano il mondo: i Vor. Lei è l'unica del suo vi...