7 - II

175 28 44
                                    

II

Un Vor dalle sembianze di un uccello, dal manto dorato e il becco lungo di un predatore, venne loro incontro dall'alto. Diede una spinta con la testa a Inees, inducendola a fermare la sua sfrenata corsa di gioia e a osservarlo.

«Firris!» esultò poi, e Wynn, attirata da quel grido, sorrise alla vista del nuovo arrivato.

«Ti avevano mandato in avanscoperta?» gli chiese.

Il Vor annuì soltanto, concentrando però l'attenzione su Shirin. La osservò a lungo, senza presentarsi né dirle nulla, e la ragazza cercò di ricacciare il disagio, così come l'energia che aveva ripreso a risalire, nello stomaco.

«Ah, eccole!»

Una ragazza, non molto più alta di Shirin ma dal fisico più imponente, si fece largo fra la folla per raggiungerle. Accanto a lei c'era un ragazzo dagli stessi lineamenti affilati, ed entrambi dimostravano sui diciassette anni d'età.

Inees si lanciò in picchiata sulla faccia della sconosciuta e la abbracciò con le zampette corte. «Nis!» la chiamò.

Aranis perse l'espressione seria e compita con cui le aveva accolte e si mise a ridere. Porse una mano alla piccola Vor affinché si sedesse sul palmo e, con la codina tozza che si agitava, la guardasse negli occhi. «Ciao, Nees,» la salutò a sua volta. «E ciao, Wynn.»

La rossa afferrò le corna del suo Vor e la sollevò in alto. «Ciao,» rispose, rivolta sia a lei che al fratello. «Nees, quante volte ti devo dire di smetterla di comportarti come una bambina?»

«Ma uffa! Non ho fatto niente di male!»

«Sei sempre la solita stupida,» sibilò un Vor dal corpo sinuoso e femmineo. Mentre questa si sollevava dalla spalla del ragazzo per fronteggiare Inees e mostrarle la lingua biforcuta, Firris si era appollaiato sul braccio di Aranis e aveva preso a beccarsi le penne sotto l'ala.

«Silph, dai, smettila.» Il ragazzo acciuffò l'animaletto per la coda, lunga quasi quanto tutto l'intero corpo della creatura, e la tirò a sé.

«E tu sei una lontra brutta brutta come la fame!» rispose Inees, il petto gonfio.

Wynn le tappò la bocca con un dito, e lo stesso fece il ragazzo prima che il suo Vor potesse replicare ancora. Entrambe si agitarono per divincolarsi, ma non riuscendo a libersi dopo poco si arresero.

«Allora, tu devi essere Shirin.» La diretta interessata concentrò l'attenzione sulla ragazza. «Wynn ci ha parlato un sacco di te. Io sono Aranis, lui è mio fratello Millian.» Si strinsero la mano, e Shirin non poté fare a meno di notare la grande differenza fra la presa della ragazza e quella del fratello: laddove lei appariva sicura di sé e diligente, come un bravo soldato, lui si limitò a sfiorarle le dita più che a stringerle.

«E quella lontra brutta è Silph,» disse Inees, una volta tornata al sicuro sulla spalla della Domatrice.

«Il piacere è mio.» Shirin finse di non aver notato né l'ennesimo insulto della sua piccola amichetta, né la linguaccia in risposta.

«È davvero la prima volta che vedi la festa?» le chiese Aranis. Non era affatto diversa da come gliel'aveva descritta Wynn. Aveva la postura dritta e fiera degna del miglior soldato addestrato, ed emanava un'aura di superiorità, senza tuttavia risultare in alcun modo sgradevole. La gentilezza nei suoi modi era in gran contrasto con la profondità dei suoi occhi verdi.

Shirin preferì concentrarsi sul suo naso, il dettaglio più vicino agli occhi, per non incontrarne direttamente lo sguardo. «Ehm, già, purtroppo non ne ho mai avuto l'occasione.» Non aveva idea di quanto Wynn avesse raccontato di lei ai suoi nuovi amici, se sapessero dell'effetto che suscitava nei Vor quando abbassava la guardia, per questo preferì evitare di scendere nei dettagli.

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora