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II

Le nocche batterono con vigore sulla porta di legno. Oltre al crepitio della neve sotto le suole di Raiys e Shirin, che poco dietro di lei continuavano a passeggiare avanti e indietro, quello fu l'unico rumore che occultò il silenzio. Proprio come Or-son, anche le strade di Er-lor erano deserte in quel periodo: sebbene la tempesta si fosse placata, i fiocchi di neve ancora scendevano.

Rey sfregava i palmi guantati in attesa che le aprissero. Areth si agitava sotto il cappuccio, solleticandole la nuca con la coda.

Sia Raiys che Shirin si avvicinarono un poco quando una voce rispose al richiamo di Rey dall'interno. Fu una questione di pochi secondi, e il volto tatuato di Kirr fece capolino da dietro la porta. Seria come sempre, scrutò dapprima l'amica e la faccetta del suo Vor, per poi squadrare i due sconosciuti alle sue spalle.

Raiys sollevò una mano in segno di saluto, ma l'altra lo ignorò.

«Che c'è?» fece Kirr. «E chi è quella terh-s?» Alzò il mento in direzione di Shirin.

«Kirr, ho bisogno del tuo aiuto,» la ignorò Rey. «Puoi farci entrare, così ti spiego tutto?»

La ragazza più alta si fece da parte e rimase con la mano poggiata sullo stipite della porta a osservare il gruppetto entrare, uno dopo l'altro. Raiys fu l'ultimo e le si presentò porgendole la mano. Kirr gli rivolse un debole sorriso, per poi lanciare un'occhiata di intesa a Rey.

Ne hai conquistato uno niente male, diceva quello sguardo.

Rey roteò gli occhi al soffitto. A quanto sembrava erano tutti convinti che dovesse frequentare Raiys, peccato che lei, al momento, avesse progetti diversi.

Ymby-lan spuntò nel corridoio; i capelli, di solito raccolti in un codino perfetto, erano spettinati e alcuni ciuffi sfuggivano all'elastico. Le guance assunsero una tonalità rossiccia quando si accorse della presenza dei tre ragazzi, e gli occhi sfuggirono il più veloce possibile da quelli di Rey.

Quest'ultima si voltò in direzione di Kirr, che invece era imperturbabile. «Abbiamo interrotto qualcosa?» le chiese con un sorrisetto malizioso.

«Ah, no, no, figurati,» borbottò Ymby, grattandosi la punta del naso.

«Ormai è tardi per scusarti,» rispose Kirr. Chiuse la porta dietro di sé e incrociò le braccia sul petto, incurante della faccia paonazza di Ymby e del suo balbettio continuo. «Allora, che vuoi? Dove l'hai trovata la terh-s

Shirin, pur non conoscendo il significato della parola, abbassò il capo e congiunse le mani, le dita sfregavano senza sosta l'una contro l'altra. Inees, al contrario, si era sollevata in volo e ricambiava lo sguardo di Kirr a testa alta. Quella Vor era una vera temeraria.

«Ho bisogno del tuo aiuto,» le disse Rey, ancora una volta ignorando la sua domanda.

Kirr inclinò la testa. «Questo l'ho capito. Ma a fare cosa?»

«C'è un tipo che sta seguendo Shirin, un tipo pericoloso. Dobbiamo...»

«Chi è Shirin? Lei?» Un dito puntato indicò la ragazza.

«Sì. Dobbiamo radunare tutte le persone possibili per affrontarlo.»

«E io che ci guadagno? Perché dovrebbe interessarmi di una che neanche conosco?»

Rey si era aspettata quella risposta. Conosceva Kirr abbastanza bene da sapere che non sarebbe stato facile convincerla. Lei era tuttavia la sua base di partenza, in quanto giovane Guida avrebbe potuto convincere anche gli altri abitanti a unirsi alla battaglia. Se con lei non avesse funzionato, avrebbe dovuto chiedere a Tairan, ma lui sarebbe stato contrario a impicciarsi nei guai altrui.

«Non ho niente da farti guadagnare, Kirr, ma...»

«Per quello che vale, Rey, io ti do il mio aiuto,» si intromise Ymby. Si riaggiustò i capelli e il codino alla bell'e meglio.

La bionda dischiuse le labbra, confusa da quell'affermazione. Ancora lo ricordava tremare come un cricetopino durante il rituale, quando lei e Kirr erano corse in suo aiuto. Erano trascorsi ben due anni da allora, ed evidentemente frequentare Kirr aveva avuto benefici su di lui. Oltre a essere diventato più alto negli ultimi tempi, aveva acquisito una certa presenza: non era sicuro di sé come Raiys, e nemmeno altrettanto grosso, ma aveva un'aria solida, da uomo, nonostante la giovane età.

Dopo qualche secondo di perplessità, Rey lo ringraziò con un sorriso.

«Perché siete tutti così contenti di aiutare una terh-s che neanche conoscete?» fece Kirr.

Ymby le andò incontro. L'aveva superata in altezza e stazza, eppure quando erano fianco a fianco era lei a sovrastare lui. «Kirr, per favore. Se per Rey è importante, non credi che dovresti farlo per lei?»

Kirr emise un lungo sospiro. «Io però non posso convincere nessun altro a partecipare, ancora non mi danno ascolto. Se vuoi radunare gente, devi chiedere a tuo padre quando torna.»

«Quando torna? Dov'è andato?»

«Da un cliente. Dovrebbe tornare entro domani, da quel che ne so.»

Domani sarebbe stato troppo tardi. Rey fece cadere le braccia lungo i fianchi, prive di forza, e le lasciò ondeggiare debolmente. Areth le strusciò il muso sulla nuca per infonderle coraggio, ma non servì a molto.

«Be', siamo in cinque, sette con quei due, no? Dovremmo bastare.» Raiys le sfiorò la schiena con una mano e sporse il busto in avanti. Il calore della sua presenza le donò un minimo di forza.

«Io non accetto niente prima di sapere cosa sta succedendo,» si lamentò Kirr.

Rey annuì in direzione del ragazzo. Gli posò una mano sul braccio per allontanarlo e fronteggiare l'amica di infanzia. «Se ci sediamo ti racconto tutto. È una storia lunga.»

Note:

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Note:

Kirr e Ymby sono una coppia abbastanza assurda, ma sinceramente li trovo carini. Lui la aiuta ad ammorbidirsi un pochino, e lei aiuta lui a trovare più coraggio in se stesso. Formo coppie strane, ma mi piacciono così ahaha!

Grazie mille per essere arrivati fin qui! ^^

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora