II
Ogni volta che l'uomo sferrava le sue fiamme contro Wynn, Rey gli arrivava alle spalle e spingeva i pugnali in cerca della sua carne. La maggior parte delle volte, l'esplosione successiva la costringeva ad allontanarsi prima che riuscisse a colpirlo, ma in una o due occasioni la lama sfiorò il panciotto dell'uomo.
Nel frattempo, Wynn avanzava, finché non si ritrovò a pochi metri dall'avversario. Senza la minima esitazione, evocò una sfera di energia per assorbire le fiamme e si protese in avanti, la spada dritta di fronte a sé.
Kreyen sputò il prossimo colpo dalla bocca, ma Rey gli scagliò dei cristalli sulla nuca. Era riuscita a centrare il momento esatto in cui il suo scudo si abbassava per lasciarlo attaccare, e le piccole scaglie di cristallo gli si frantumarono in testa. Le fiamme gli morirono in gola, permettendo a Wynn di avanzare.
La punta della spada gli si conficcò nello stomaco.
Un'esplosione respinse la rossa, che crollò con le gambe all'aria nella gigantesca pozza d'acqua, l'arma ancora stretta nella mano. Rey giunse al suo fianco l'istante successivo.
«Tutto bene?»
«Sì, più o meno.» Utilizzò la spalla offerta da Rey come appoggio per rialzarsi. Alcune gocce di sangue, colando dalla punta dell'arma, si sciolsero nell'acqua; una serie di spirali rosse si sparse sotto i piedi delle ragazze.
«Ma come fa a reggersi ancora in piedi? Cos'è, immortale?» si lamentò la bionda.
«Anche se dovesse vincere la battaglia, morirà. Ha perso troppo sangue.»
«E allora perché ancora non si arrende? Che senso ha continuare?»
Ma Rey la risposta la conosceva già. Il corpo umano, così come quello di un qualsiasi animale, reagiva al pericolo con il dolore. Se non si poteva provare alcun tipo di sofferenza fisica, era impossibile capire quando si fosse superato il limite. Kreyen non aveva idea del danno che tutti i vari attacchi andati a segno gli avevano provocato, non sapeva che, se soltanto avesse sciolto l'Unione, non sarebbe stato più in grado neanche di camminare.
Non sapeva che si stava ammazzando da solo.
Tutto questo perché voleva scoprire il funzionamento delle doti di Shirin. Perché la sua curiosità era insaziabile, era pronto a immolarsi pur di sapere di più.
Non siete uguali, le disse Areth, rispondendo al timore che le attanagliava il cuore.
Rey abbassò la testa, solo per un attimo. No, hai ragione. Anche se la curiosità che li animava era la stessa, anche se lei, proprio come Kreyen, desiderava conoscere i segreti nascosti dei Vor, non avrebbe mai neanche sognato di fare del male a Shirin, o a chiunque altro. Se fosse stata lei nella posizione del professore, avrebbe trovato un altro metodo per studiarla, qualcosa di innocuo.
«Rey, cambiamo piano,» le parole di Wynn la riportarono nella realtà. «Smettiamo di cercare di colpirlo. Presto non riuscirà più a muoversi, resistiamo fino a quel punto.» Tutta la timidezza che l'aveva caratterizzata fino ad allora, il motivo che aveva portato Kal a coniare un nomignolo stupido come Pomodorina, era sparita. Quello con cui si rivolse alla bionda era un tono da comandante, che sicuramente non avrebbe avuto nulla da invidiare a quello della coppia Valyx.
«Ci sto.»
Rey fece roteare i pugnali nelle mani per cambiare la presa.
Kreyen aveva utilizzato quel momento di tregua dagli attacchi delle due ragazze per riprendere fiato. Lanciava continue occhiate in direzione di Shirin e Kal, ma non fece niente per avvicinarsi. Era in una posizione di svantaggio, e se n'era reso finalmente conto.
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Il Segreto dei Vor
Fantasy[Storia vincitrice dei Wattys19 nella categoria Fantasia] Nata nelle terre di Yer-ran, fin da piccola Rey desidera recarsi nella famosa Città dell'Acqua per studiare le creature più affascinanti che popolano il mondo: i Vor. Lei è l'unica del suo vi...