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II

Per quanto si sforzasse, Aranis non riusciva, in alcun modo, a immaginare ciò che Wynn avesse provato nel veder fuggire la sua Vor e la sua migliore amica sotto i propri occhi. Alzò istintivamente lo sguardo su Firris, che stava ancora cercando di consolare Lynna; se qualcuno gliel'avesse portato via, la disperazione l'avrebbe distrutta nel profondo. Il fatto che, fra tutti, fosse stata proprio Shirin a compiere un gesto simile non faceva che peggiorare la situazione.

«Valyx le ha seguite, e Kreyen ha deciso di andarle dietro per trovare Amansus.»

Qualunque Dominatore, con un po' di pratica, era in grado di percepire la posizione del proprio Vor tramite il Legame, se non si trattava di distanze esagerate; per Wynn, che da sempre condivideva un rapporto profondo con Inees, la soglia massima era come minimo raddoppiata. Quello che Aranis non capiva – in realtà lo capiva, il punto era che non se ne capacitava – era perché l'amica non avesse chiesto aiuto ai genitori o agli amici. Non aveva raccontato nulla a nessuno, era partita senza lasciare tracce.

«Kal mi ha detto di restare qui e trovare un modo per fermare Xer,» continuò Lynna dopo un sospiro. «Io ho provato a parlarne con il preside e con le autorità, ma mi hanno fatto capire chiaramente che non alzeranno un dito.»

«La scienza è più importante del singolo individuo,» disse Aranis, citando una frase che Kreyen stesso ripeteva sempre. Era ovvio che avesse dalla sua parte le autorità, in fondo la vita di una ragazzina non era nulla di fronte alla possibile scoperta del secolo.

«Già.» Lynna si accasciò sul pavimento, il plico di fogli ancora stretto fra le dita. «E non se la vogliono neanche prendere solo con Amansus,» aggiunse in tono piagnucolante. «Vogliono scoprire qualcosa di più anche sul Legame che unisce Valyx e la sua Vor.»

La cosa aveva senso, e la notizia non sconvolse Aranis più di tanto. Adesso più di prima, era decisa a porre fine al progetto di Kreyen e Xer.

«Non so veramente che fare,» si lamentò Lynna. Gli appunti le erano caduti a terra, mischiandosi ad altri fogli sui quali erano impresse diverse impronte di scarpe.

«Io un'idea ce l'avrei, ma abbiamo bisogno di prove.»

La testa della ragazzina, come impregnata di un'energia rinnovata, si sollevò nella sua direzione. Le ciglia, di una lunghezza ammirabile, nonché l'unico indizio per comprendere che fosse una femmina, sfrarfallarono in uno sbattito di palpebre.

«Ci sono due persone che di sicuro faranno di tutto per arrestare Xer,» spiegò Aranis. L'altra la fissava in attesa di una spiegazione più dettagliata. «I genitori di Wynn.»

«Ma certo!» Lynna balzò in piedi, le braccia sollevate sopra la testa e le mani chiuse in uno strano gesto di vittoria. «Sei un genio, Nis! Perché non ci ho pensato prima?»

I Valyx si erano arresi soltanto ufficialmente, ma Aranis, così come tutti, sapeva che erano ancora alla ricerca di indizi sulla scomparsa della figlia. Non dubitava che, se si fosse presentata alla loro porta con una spiegazione, non avrebbero esitato a chiedere conferma a Xer. Senza prove però neanche loro avrebbero potuto fare nulla, e lui di sicuro non si sarebbe lasciato incastrare tanto facilmente. In più, avrebbe fatto cacciare Aranis dall'Accademia per punirla del tradimento.

Se avessero avuto una testimonianza che avrebbe attestato la loro versione dei fatti come veritiera, allora forse i Valyx avrebbero potuto agire in fretta.

«So io come fare,» le disse Lynna, come se le avesse letto nel pensiero.

Aranis abbassò gli occhi su quella che aveva tutta l'aria di una bambina.

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