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Il mondo girava.

Le case che la circondavano, nascoste sotto la neve, ondeggiavano come delle Vorilia in viaggio per un canale della piazza. Per quanto si potesse avvolgere nel cappotto, Wynn sussultava e batteva i denti a causa del gelo che le si insinuava nella pelle, nella carne, fino a raggiungerle gli organi vitali. A volte le sembrava che il freddo provenisse dall'interno del suo stomaco.

Aveva perso il senso dell'orientamento già da tempo. Le gambe avevano continuato a muoversi da sole, seguendo la traccia di Inees. Soltanto la forza del loro Legame le aveva permesso di seguirla tanto lontano, fino a giungere nelle terre di Yer-ran.

Il busto si sporgeva in avanti, come se qualcosa di pesante le fosse salito sulla schiena, e la sbilanciava. Per evitare di cadere, fu costretta ad avvicinarsi a una delle case dai muri traballanti e appoggiarcisi. Inspirò a fondo, gonfiando il diaframma, e contò fino a cinque prima di buttare fuori tutta l'aria e sgonfiarsi la pancia. Ripeté il procedimento due, tre, quattro volte, fino a che il mondo non smise di vorticare.

Riacquistò la capacità di reggersi in piedi senza appoggi, tuttavia una vena della tempia prese a pulsarle con forza. La toccò con due dita, e percepì i battiti del cuore come se lo avesse fra le mani. Premette il palmo contro la fronte, per controllare la temperatura, ma si ricordò soltanto dopo di avere addosso i guanti. Pensò di togliersene uno, ma le dita erano talmente irrigidite che non ci riuscì, perciò alla fine lasciò stare.

L'influenza l'aveva colpita durante il tragitto: era arrivata all'improvviso, da un momento all'altro, e le aveva annebbiato i sensi. Ogni tanto percepiva delle fitte al petto, si sentiva come se qualcuno le avesse squarciato la pelle, e ogni volta lei tastava quel punto con una mano. Non c'era niente, e dopo pochi minuti la sensazione svaniva nel nulla.

Con la mente offuscata, aveva impiegato diverso tempo a comprendere che la causa del suo stato fosse la condizione di Inees. Doveva essersi ferita e, probabilmente, l'infezione le aveva provocato un innalzamento della temperatura corporea, che Wynn condivideva tramite il Legame.

Ancora appoggiata al muro, i denti stretti e gli occhi chiusi, Wynn batté dei colpi con il pugno. Se lei stava così male, non osava neanche immaginare la sofferenza che stava provando Inees. Se solo avesse potuto abbracciarla e starle accanto, mentre le trasferiva la sua forza, forse avrebbe potuto aiutarla a sentirsi meglio. Peccato che non avesse idea di dove fosse: il Legame le indicava che era vicina, forse in quello stesso villaggio, ma non aveva modo di conoscere il luogo preciso.

Imprecò sottovoce.

Il viso arrossato, le lacrime che cadevano giù dagli occhi e le labbra dischiuse di una Shirin sconvolta continuava a tornarle alla mente. La luce verde dell'Unione la avvolgeva.

Wynn aveva sempre saputo che Shirin fosse una ragazza speciale, con una capacità incredibile, ma era rimasta comunque scioccata quando l'amica aveva assorbito Inees. Soltanto tramite il Legame si poteva creare un'Unione con un Vor, eppure quella regola per lei non si applicava. Però non c'era stata rabbia nell'animo di Wynn allora, soltanto stupore, almeno finché non si era avvicinata.

Shirin l'aveva allontanata con una bolla di energia di Inees. E poi era scappata.

Era stato allora che la rabbia l'aveva accecata. Shirin, l'amica di cui si fidava di più al mondo, aveva rapito la sua Vor.

Respirò ancora a fondo, utilizzando la stessa tecnica di poco prima, per calmarsi. Non era il momento di perdere quel poco di concentrazione che aveva, avrebbe avuto tutto il tempo di arrabbiarsi, ma prima doveva trovare Shirin e Inees. Provò a staccarsi dal muro e, con un sospiro di sollievo, constatò di riuscire a reggersi in piedi. Riprese a camminare quindi seguendo il battito del Legame.

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora