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«Quindi mi chiedo perché Inees non voglia saperne di crescere,» stava dicendo Wynn.

A bordo di una Vorilia, Shirin sedeva sulla parte posteriore, di fronte all'amica, e osservava i palazzi bicromi della città scorrere attorno a loro mentre l'imbarcazione procedeva sull'acqua. Il dondolio la cullava e acuiva il sonno che già la minacciava da quella mattina, quando Lairal l'aveva svegliata all'alba perché aveva fretta di pulire. Soltanto lottando con tutte le proprie forze riusciva a mantenere gli occhi aperti, sebbene l'attenzione ne risentisse.

«Non è colpa mia!» si lamentò Inees, gonfiando le guance come faceva sempre quando si sentiva attaccata.

Shirin riportò l'attenzione sulle due soltanto allora, e la barca ebbe uno sbalzo a causa della corrente nel canale, che aveva aumentato la velocità. Le osservò senza capire di cosa stessero discutendo, ma dato che nessuna delle due sembrava essersi accorta della sua distrazione, non si intromise e restò in ascolto, sperando di comprendere la conversazione.

«Lo so, Nees, ma l'hai sentito quello che ha detto Xer,» le rispose Wynn, e Shirin corrugò la fronte.

«Chi è Xer?» chiese sporgendosi in avanti con il busto.

Wynn e Inees si voltarono nella sua direzione all'unisono, come se fossero una sola entità divisa in due corpi differenti. Più passava il tempo e più quelle due si legavano l'una all'altra, sembrava quasi che volessero diventare molto più che una Dominatrice e il suo Vor.

Wynn alzò un dito, puntandolo su Shirin, e aprì la bocca, ma poi si morse il labbro e ritirò la mano, toccandosi la punta del naso. «Ah, già, non te l'ho detto. Xairon Xer è il mio insegnante di arti militari.» Shirin annuì, senza sapere cosa rispondere. «Ieri mi ha parlato in privato,» continuò l'altra «per spiegarmi che dovrei trovare il modo di far crescere Nees il prima possibile.»

«Oh,» disse lei, cogliendo con la coda dell'occhio le zampe sollevate al cielo di Inees, in un segno chiaro di disperazione. Soppresse a stento un risolino. «E ti ha dato qualche consiglio?»

Wynn si morse l'interno della guancia. «In effetti, no, cioè non proprio. Mi ha detto solo che Nees è troppo immatura, ma non mi ha detto come posso fare per risolvere la questione.» Lasciando cadere le braccia sulle ginocchia, la testa si afflosciò verso il basso in un sospiro. «Non ho proprio idea di come fare, sono disperata.»

«Hai provato a parlarne con Aranis e Millian?»

Dopo il primo giorno nell'Accademia, Wynn le aveva raccontato dell'incontro con quei due fratelli, e nei giorni successivi aveva stretto amicizia con entrambi. In particolare, parlava sempre con entusiasmo di Aranis, sia per elogiare le sue capacità fisiche o i suoi ottimi voti, sia per spiegare a Shirin quanto fosse una brava persona. Inees l'appoggiava in pieno e annuiva con aria assorta ogni volta che Wynn rivolgeva un complimento all'amica.

«Ecco, no. Nees si vergogna di affrontare l'argomento con gli altri.» Mentre pronunciava quelle parole, la rossa si voltò a controllare il conducente, un uomo sulla trentina con il classico cappello blu vistoso e la divisa azzurra piena di bottoni. Era concentrato sull'acqua, gettando occhiate di tanto in tanto verso le sponde del canale. «Sinceramente, Shin, si fida solo di te» aggiunse.

Il cuore di Shirin si scaldò di una luce che si rifletté nel sorriso che le solcò le labbra. «Be', grazie, Nees, ne sono onorata.» Allungò la mano e il piccolo Vor, poco più che un pulcino, le volò sul palmo. La ragazza la accarezzò sulla nuca con due dita. «Però penso che vi converrebbe chiedere a loro, sono sicuramente più esperti di me. Anche se sono attratti da me, non so quasi nulla dei Vor e non posso aiutarti.»

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora