IV
Il sorriso di Kal scomparve all'istante. Si ricompose e si schiarì la gola. «Cosa vuoi?»
«Hai detto che la conosci, giusto? Sai che cos'è?»
Il sopracciglio gli si inarcò. «Mi sembra abbastanza ovvio,» rispose. «È una ragazza.»
«Ma non è quello che intendevo...»
«Però forse hai ragione, senza controllare non dovrei dare nulla per scontato, magari scopro che è un uomo. Sarebbe sconvolgente.»
Il sospiro di Rey interruppe la sua risatina. «La smetti di fare il deficiente? Sto parlando del modo in cui attrae i Vor.»
«Ah, quello.» La lingua gli seattò fra le labbra. Una mano gli riavviò i capelli. Non si era affatto scomposto, perciò sapeva.
«È come un odore che li spinge ad avvicinarsi a lei. Era circondata da un intero stormo quando l'ho trovata, e anche Areth si sentiva attratto.»
«Sì, è una sua, diciamo abilità.» Fece una pausa, che utilizzò per sospirare e osservarla in silenzio. «Con il tempo ha imparato a tenerla a bada.»
Un'abilità in grado di attrarre i Vor. Un milione di domande le fioccarono in testa. Non aveva mai sentito nominare nulla di simile, nonostante avesse trascorso la sua intera vita alla ricerca di testi sui Vor. Se esisteva un potere simile, allora chissà quante altre cose non sapeva e quante avrebbe potuto apprenderne ad Arilia.
«Ma che abilità è?» chiese alla fine. «Come l'ha ottenuta?»
Kal si strinse nelle spalle. «Questo proprio non lo so. Credo ci sia nata.»
«Perciò non sai neanche tu cos'è?»
«No, direi di no. E ci sono molte altre cose di lei che mi piacerebbe scoprire.»
L'immagine di Shirin che si portava le mani davanti alla bocca per sopprimere un verso spaventato, il suo squittio nel riconoscere Kal, le tornò in mente proprio in quel momento. Il ragazzo aveva affermato di averla incontrata soltanto in un'occasione, tuttavia Rey non gli aveva creduto dal principio: il fatto che avesse tutte quelle informazioni sul suo conto, poi, non faceva che alimentare il suo sospetto.
«Chi sei tu? Lei aveva paura di te, quando ti ha riconosciuto,» gli disse. «E perché sai tutte queste cose di lei?»
Kal fece schioccare la lingua. «Diciamo che l'ho tenuta sotto controllo.» Si infilò di nuovo le mani nelle tasche. «Con le capacità che si ritrova, potrebbe combinare un disastro in qualsiasi momento.»
«Non hai risposto alla prima domanda,» gli fece notare.
«Mi spiace, Ciocche Blu, non posso dire nulla sul mio conto. Sono qui in incognito.» Sorrideva, ma soltanto con le labbra, gli occhi erano ombrosi.
Rey arricciò il naso. «Ciocche Blu?» ripeté, per niente contenta del soprannome assurdo che le aveva affibbiato.
Kal però la ignorò. «Ora, a meno che tu non voglia fare qualcosa di un po' più divertente,» disse ammiccando, «se non ti spiace me ne torno di là.» E così fece, lasciandola da sola nell'ingresso.
Tornando nel salotto, la ragazza incrociò Raiys, di ritorno con un sacchetto di monete fra le mani. Lo diede a Rey, dicendole che era tutto il compenso, e lei non si mise a controllare, si fidò e allacciò il sacchetto alla cintola dei pantaloni.
Shirin aveva preso a passeggiare attorno ai divani con i palmi premuti e le dita che sfregavano. La punta del naso le era diventato un grosso punto rosso. Areth la seguiva con lo sguardo, restandosene però comodo sul divano a grattarsi pigramente l'orecchio.
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Il Segreto dei Vor
Fantasy[Storia vincitrice dei Wattys19 nella categoria Fantasia] Nata nelle terre di Yer-ran, fin da piccola Rey desidera recarsi nella famosa Città dell'Acqua per studiare le creature più affascinanti che popolano il mondo: i Vor. Lei è l'unica del suo vi...