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Rey masticava appena la frittata e il pane prima di mandare giù. Mangiava con la foga di chi non consuma un pasto da giorni, anche se lei in realtà aveva avuto modo di nutrirsi al meglio nella locanda. Doveva fare il pieno per resistere alla mezza giornata di cammino per tornare a Er-lor, dato che non aveva provviste con sé.

Areth si era seduto sul tavolo, alla destra della Dominatrice, e sbocconcellava dei semetti che Raiys aveva preparato in una ciotola. Prendeva ogni seme fra le zampe e lo mordicchiava con gli incisivi; le ricordava un cricetopino. Inees gli si era affiancata, ma il suo modo di mangiare era più simile a quello di Rey: si riempiva le guance di semi fino a quando erano piene e gonfie e poi masticava tutto insieme.

Era la prima volta che vedeva la Vor di Herewynn sveglia. Dopo aver fatto la conoscenza della figlia dei Valyx, aveva immaginato Inees come una creaturina a modo e timida, invece sembrava essere tutto l'opposto. Non che ci fosse nulla di strano, anche lei e Areth non si assomigliavano per niente. Lo stesso valeva per Kal e Gabranth.

Era quasi come se il Vor rispecchiasse il lato opposto della personalità del Dominatore. Era l'altra faccia della medaglia.

Rey non aveva idea di se ci fossero già delle teorie al riguardo, anche se era sicura che qualcuno avesse preso in considerazione qualcosa di tanto evidente. Persa com'era in quei pensieri, non si accorse né di Shirin che, seduta di fianco a lei, si torceva le mani in grembo, né di Raiys che la osservava tirando su col naso.

«Allora, Rey, posso sapere cos'è che ti ha trattenuta?» Soltanto la domanda del ragazzo la riportò nel presente.

La bionda mandò giù il boccone e posò la forchetta sul piatto ormai vuoto. «Ho incontrato una ragazza qui fuori, quando sono uscita,» raccontò. «Era malata e ho pensato di aiutarla, ma non potevo portarla qui, così sono rimasta con lei finché non si è ripresa.» Aveva deciso di omettere le informazioni più importanti per evitare che Raiys venisse coinvolto in quella storia. Lui tanto sarebbe rimasto a Or-son e, forse, non si sarebbero rivisti mai più, perciò non aveva senso spiegargli ogni cosa.

«Ah. Va bene. Avevo paura che c'entrasse con quel tizio,» borbottò lui. Aveva un ghigno abbastanza ridicolo sul volto mentre si sedeva di fronte a lei.

Areth alzò lo sguardo su di lui, un semino fra le zampette. Dunque era proprio come Tairan e tutti gli altri avevano immaginato: Raiys aveva voluto incontrare la figlia di Estender per cercarsi una possibile moglie, e non stava neanche cercando di nasconderlo.

Rey provò a immaginare una vita con lui. Trasferirsi a Or-son, costruire nuove amicizie, fare un figlio. A lei sarebbe spettato il ruolo di fabbro, come suo padre, oppure avrebbe potuto diventare una cacciatrice e unirsi nelle sessioni di caccia con il marito. Areth sarebbe stato sempre lì con loro, forse geloso, o forse con il tempo la cotta gli sarebbe passata.

Molte donne desideravano una vita del genere, e Rey non trovava troppo difficile vedersi coinvolta in una relazione con quel ragazzo. Quello però non era il futuro a cui anelava, non sarebbe stato altro che un ripiego. Lei non era cresciuta con il desiderio di diventare una moglie e una madre, lei voleva conoscere, scoprire cose nuove.

«Suppongo che ripartirai per tornare a casa, adesso,» disse Raiys, interrompendo il flusso di quei pensieri.

«Già.» Rey si passò la lingua fra le labbra per catturare tutte le mollichine di pane rimaste intrappolate. «E Shirin verrà con me.»

La ragazza in questione non sussultò, come Rey si era aspettata, ma si limitò ad alzare lo sguardo su di lei. Restò in silenzio, e l'altra lo prese come un consenso.

«Sh'è anche Wuuuynn, luà?» scattò Inees. Aveva le guance piene di semetti e le parole le si impastarono l'una con l'altra.

Rey annuì. «Sì, Wynn arriverà dopo un po',» le rispose. A quanto aveva capito, per gli abitanti di Arilia, nel cui nome non avevano alcun suffisso famigliare, si omettevano delle lettere per indicare una vicinanza affettiva. Un metodo bizzarro, che creava dei veri e propri soprannomi.

Herewynn, per esempio, si era riferita a Shirin come Shin, cosa che aveva confuso Rey lì per lì.

Shirin affondò le mani fra le cosce, gli occhi persi sulla ciotola di semetti sul tavolo.

«È una storia più complicata di così, vero?» chiese Raiys, rivolto alla bionda, ma osservando il comportamento di Shirin.

Rey si lasciò andare a un sospiro. «Be', sì. Io non è che ci abbia capito proprio tutto, in realtà. So solo che devo portare Shirin con me e poi radunare un po' di persone...»

«Radunare un po' di persone?» Un sopracciglio inarcato. «E per fare che?»

«Per liberarci dell'uomo che segue Shirin.»

Seguì un silenzio pieno di domande. Raiys avrebbe potuto chiederle spiegazioni al riguardo, avrebbe potuto pretendere dettagli che lo aiutassero a comprendere, invece non disse nulla. Posò una mano sul tavolo, tirò la sedia indietro e si alzò in piedi.

Il sorriso affabile che lo caratterizzava aveva lasciato il posto a un'espressione determinata. Anche se aveva la stessa età di Rey, in quel momento aveva l'aspetto di un uomo maturo. La ragazza non faticava a capire cosa ci trovasse Areth in lui.

«Vengo con voi allora,» annunciò.

Rey spalancò gli occhi. «Cosa? No, non puoi. Sei la Guida, non puoi lasciare Or-son, ricordi?»

«Ma posso assentarmi per un paio di giorni. Voglio aiutarti, Rey. E voglio aiutare anche queste due,» il suo sorriso tornò a splendere per Inees, che gli rispose con uno altrettanto luminoso. «Per favore, lasciami venire con te. E poi, non vedo l'ora di provare le spade che mi hai forgiato.»

Quella non era una buona idea.

Quando le aveva parlato delle abilità di Kreyen, Kal aveva cambiato del tutto espressione. Aveva inserito le mani nelle tasche e aveva continuato a evitare il suo sguardo, tutti segni della paura che lo attanagliava al solo pensiero di affrontarlo.

Rey non avrebbe voluto coinvolgere Raiys in quella battaglia pericolosa. Non conosceva le sue capacità in combattimento – sebbene, per essere Guida, con ogni probabilità eguagliavano quelle di Kirr – e non voleva metterlo in pericolo. Un aiuto in più, però, avrebbe fatto sicuramente comodo.

«Se proprio ne sei così convinto,» borbottò alla fine.

«Se proprio ne sei così convinto,» borbottò alla fine

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Note:

Ragazzi, io sono un po' come Areth, e sono sinceramente innamorata di Raiys. Ma questo non c'entra nulla, quindi... dunque, la situazione comincia a farsi seria. Questo è uno degli ultimi capitoli di totale tranquillità, quindi godeteveli. Poi si inizia con un po' più di adrenalina.

Grazie a tutti per essere arrivati fin qui! ^^

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora