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Le lezioni quella mattina furono più dure del solito. Dopo le prime spiegazioni impegnate soprattutto sulla teoria, era arrivato il momento di allenare la pratica, ed era proprio questo che Wynn e Inees temevano di più. Soprattutto, temevano Xer, che nelle ultime due ore prima di pranzo aveva diviso gli alunni in coppie e li aveva fatti combattere.

Essendo un numero dispari, e considerate le "basse capacità" di Wynn, Xer aveva fatto in modo che lei restasse senza un compagno – scacciando un Millian un po' perplesso – per far pratica con lei personalmente. L'aveva massacrata senza ritegno. Sembrava che non avesse tenuto conto della differenza di capacità che un Vor ancora cucciolo era in grado di dare, e Wynn aveva trascorso tutte e due le ore di allenamento a rialzarsi da terra.

La stanchezza era arrivata soltanto quando Inees aveva sciolto l'Unione. Mentre si cambiava negli spogliatoi per indossare la divisa verde, l'adrenalina si dissolse e a poco a poco ogni singolo punto del corpo iniziò a dolerle. Il polso, in particolar modo, gliel'aveva torto talmente tante volte che la ragazza sospettava che ci sarebbero voluti giorni, prima di liberarsi dal dolore.

Uscì dallo spogliatoio in tutta fretta, evitando le chiacchiere inutili delle compagne di classe. Da quando avevano iniziato la scuola, la prendevano in giro dicendo che Xer si fosse invaghito di lei, perché sembrava sfruttare ogni occasione per parlarle o starle vicino.

Questo quando non ridacchiavano parlando di quanto fosse carina Inees ancora così piccina.

Nel corridoio non c'era nessuno. I maschi per qualche assurdo motivo impiegavano ancor più tempo delle ragazze a cambiarsi, perciò Wynn, con la via libera, si precipitò fuori dal palazzo. Millian si sarebbe sicuramente fermato a cercarla, e le dispiacque lasciarlo solo durante l'ora di pranzo, ma aveva già preso un appuntamento importante.

Nel cortile si erano già radunati molti degli allievi delle classi più grandi. Quelli dalla divisa nera si erano accaparrati le panchine più vicine alla fontana, mentre tutti gli altri erano divisi e mescolati fra loro.

Seduta in disparte, su una panchina il cui schienale era stato distrutto da chissà quale vandalo, c'era Aranis, intenta ad assaggiare un biscotto. Non si accorse della presenza di Wynn, e per un attimo lei pensò che fosse ancora in tempo ad andarsene. Un desiderio forte e irrazionale che, si rese conto, non proveniva affatto da lei, bensì da Inees.

La Vor se ne stava in silenzio dall'inizio della mattinata, e la situazione era soltanto peggiorata durante l'allenamento con Xer. L'umiliazione che entrambe avevano subito l'aveva privata di qualsiasi traccia del suo spirito giocherellone, lasciandola a tremare con lo sguardo fisso nel vuoto.

Wynn ricacciò indietro quel suo desiderio impellente, anche se le costò diversi secondi di respirazione diaframmatica. Inees smise di tremare, ma si nascose fra i suoi capelli, un pulcino verde in una distesa rossa.

La ragazza si sedette accanto ad Aranis, che alzò gli occhi su di lei soltanto per un attimo.

«Ti aspettavo,» disse. Firris non era con lei, svolazzava nei dintorni, come intento ad esplorare.

«Grazie,» rispose Wynn. Quella mattina, poco prima di entrare, aveva preso da parte Aranis per chiederle di vedersi in privato all'ora di pranzo. Aveva dovuto combattere un imbarazzo smisurato per riuscirci e, anche se aveva attribuito l'intera colpa a Inees, sapeva bene che, in fondo, una buona parte di quell'imbarazzo era il suo.

A ripensarci adesso, che era da sola con la ragazza più grande e il suo Vor, sentì le guance accalorarsi.

«Ne vuoi uno?» Aranis le porse uno dei biscotti. In equilibrio fra le gambe teneva un contenitore di ceramica ricamato con dei ghirigori rosa.

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora