Capitolo 2

6.8K 157 20
                                    

Canzone : Easier (Mansionair)

Grace

La notte è il momento peggiore della giornata perché non ho nulla con cui impiegare il mio tempo, nemmeno i libri che tanto mi appassionano riescono a distrarmi dal ricordo, da quel ricordo distruttivo che é  rimasto frammentario ,ma è come un chiodo fisso ineliminabile, è rimasto fermo nella mia mente , a metà fra realtà ed incubo. Sono sospesa, non ricordo tutto di quell'evento devastante solo dei flash ma ciò che ricordo e non posso dimenticare è la ferita indelebile che ha lasciato sulla mia anima. La mia psicologa dice che ho rimosso alcuni momenti perché sono troppo difficili per la mia coscienza da affrontare, la realtà terribile che otto mesi fa di notte dovetti affrontare. Le conseguenze sono emerse dopo e lentamente ,il tormento e l'impulso di punirmi era un chiodo martellante. Mi colpevolizzavo e mi colpevolizzo per quello che è successo,forse in parte e anche colpa mia. Mi sollevo dal letto con uno strano senso di pesantezza sullo stomaco, sento l'ansia. L'ansia che piano piano si fa strada nel mio corpo e costringe il mio cuore a battere più forte,in maniera martellante. L'ansia è un mostro oscuro che si veste di tutte le mie insicurezze e mi martella con la certezza di non poter superare l'ostacolo invisibile che esiste solo nella mia mente o forse è anche nella realtà. Mi sento un animale chiuso in gabbia che non riesce a dare un senso allo strano senso di oppressione che sento dentro, mi sto consumando da sola, ma sono i ricordi dentro di me che mi consumano. Mi osservo allo specchio e mi domando perché quella sera avessero scelto me e non qualcun'altra. Cosa avevo di speciale?non c'è risposta in realtà è stato tutto voluto dal caso,mi trovavo lì, loro si trovavano lì . C'è stato un periodo in cui iniziavo a provare repulsione per il mio corpo, verso me stessa, quello stesso corpo che era stato vittima e ora si stava tramutando in carnefice, un mostro autolesionista. Sono passati solo otto mesi da quando è successo ma mi sembra come se sia accaduto ieri. Osservo il mio viso, le mie forme,le mie braccia costernate dai segni del mio dolore, ero diventata una debole che si fa del male da sola. Non so gestire il dolore, non so gestire la rabbia, la dottoressa Thomson ci sta provando in tutti modi ad aiutarmi a provare a sopportare questo dolore senza farmi del male. Osservo i tagli nascosti dai bracciali,e mi sento colpevole ,colpevole di un crimine che non ho commesso. Ho solo commesso il terribile errore di cadere nella mia ingenuità, non sarei mai dovuta uscire quella sera, non avrei dovuto. Mi domando se mai guarirò,se mai i loro volti sbiaditi abbandoneranno la mia memoria,ma ciò che mi fa più rabbia è che si sono presi una cosa che non li apparteneva,ma non posso ottenere giustizia perché la mia memoria si ostinava a non ricordare e non ci sono abbastanza "prove" per poter identificare i colpevoli...ladri. Mi tormento il labbro fra i denti mentre continuo a fissare con sguardo vuoto il riflesso della mia immagine nello specchio. L'unica consapevolezza che inizio ad acquisire è che non sarò mai più stata la ragazza di una volta. Cammino verso la finestra e la apro leggermente lasciando che la brezza delicata e calda mi accarezzi il viso , sollevo lo sguardo verso il cielo e penso che magari le stelle possono cancellare le ingiustizie subite,magari la luna può essere la confidente dei segreti che assillano la mia anima .Mi sento sola,sola nonostante non lo sia realmente, ma nessuno può capire come mi sento,nessuno sa cosa significa subire ciò che ho subito. Nessuno potrà mai capirmi...
"Grace" sussurra una voce flebile oltre alla mia porta,ho la certezza che sia Link
"Entra"sussurro in maniera quasi impercettibile. Non possiamo fare trambusto è notte e la mamma sta dormendo. Abbassa la maniglia e dopo aver fatto capolino intrufolando la sua folta testa ricca di capelli biondi entra del tutto in stanza e richiude la porta dietro di sé.
"Sapevo che fossi sveglia..."sussurra, lui sa che ormai le notti per me non sono più tranquille,è sempre presente per aiutarmi ad uscire dai miei ricordi vorticosi che come una voragine mi risucchiano impedendomi di uscire.
"Piccola pulce spennacchiata vieni a letto"dà una pacca sul mio letto "forza ti rimbocco le coperte come quando eri piccola" ammicca nella mia direzione. Giro gli occhi al cielo e sorrido nonostante sia un po' cresciutella mi piace ricevere un po' di coccole ogni tanto dal mio fratellone,mi solleva il lenzuolo e mi catapulto sotto le lenzuola, che mi rimbocca con cura "mi mancherai"mormora mentre mi arruffa i capelli.
"Tu invece no" mento spudoratamente,sorride e scuote la testa sa che sto mentendo.
"Sta attenta piccola Grace"mormora mentre mi osserva con sguardo preoccupato
"Non permetterò che si ripeta la stessa cosa"asserisco con sguardo carico di odio.
"Lo so,ma voglio che tu ti prenda cura anche della tua testolina"mi prende il braccio sposta i bracciali e osserva i piccoli tagli in orizzontale ,i marchi che la mia mente malata si infligge per punirsi "credi che non li abbia notati"domanda retorico e accarezza con il pollice la zona. I suoi occhi azzurri si intristiscono "hai mai smesso?"prosegue la sua inquisizione.
"Non lo faccio più da qualche mese"biascico ritraendo il braccio che resta immobile nella stretta a presa della sua mano che non vuole lasciarmi andare. I suoi occhi carichi di disapprovazione mi fanno sentire in colpa e fragile.
"È la verità?"inarca un sopracciglio
"Si, come è vera la tua lunga barba" lo prendo in giro per cambiare discorso ,sta diventando troppo pressante.
"Non ti piace la mia barba?"sorride divertito mentre se l'accarezza
"Non lo so ci devo ancora pensare...ora hai proprio l'aspetto di un vecchio falegname che scende dalle Alpi" lo prendo in giro,Link ridacchia e inizia farmi il solletico, scoppio a ridere rumorosamente.
"Grace non fare rumore altrimenti..."nemmeno termina la frase, mia madre compare spalancando la porta
"Piccoli insolenti venite di sotto...vi preparo una tisana, se continuate a fare questo baccano sveglierete tutta Dandridge"borbotta gesticolando,con il suo pigiamone largo, è davvero esilarane.
"Siamo abbastanza distanti dalla città"ribatte mio fratello con fare sicuro
"Tu smettila di rispondere a tono!ti sei risparmiato la prima ramanzina questo non significa che ti risparmierai la seconda"borbotta innervosita mia madre lo ammonisce con lo sguardo. Link dal suo canto fa finta di nulla ,è sempre stato testardo e un gran combina guai,mio fratello è conosciuto sopratutto per la sua capacità di immischiarsi casualmente in risse, ricordo perfettamente come quella notte il demone della vendetta avesse preso vita nei suoi occhi,voleva trovarli e ucciderli,per quello che mi avevano fatto, ma fuggirono senza lasciare nessuna traccia.
"Ancora i tuoi incubi Grace?"domanda con tono dolce e sguardo preoccupato mia madre
"No,non riuscivo a prendere sonno"rivelo con tono flebile quasi impercettibile,odio dover gravare con i miei problemi su mia madre,c'è ne sono già troppi .
"Piccola Grace..."mi scompiglia i capelli divertito mio fratello mentre sorride dolcemente,sono le uniche persone che amo con tutta me stessa.
"Smettila di scompigliarmi i capelli"mi lamento mentre mi sistemo i capelli anche se credo che sia inutile,sono gelosa di entrambi,non li voglio condividere con nessuno. Sono gli unici che possono amarmi nonostante io sia folle e al di fuori della norma.
"Questo pigiama è orribile"asserisce mio fratello, mentre indica il mio pigiama a quadretti composto da una camicia e un pantalone a quadri abbinato e per concludere avevo messo le ciabatte a forma di unicorno ,quelle a forma di pinguino sono già nella valigia quindi non potevo prenderle.
"Non è vero,è comodo"ribatto con tono aspro.
"Non so cosa diranno nostra zia e nostra cugina quando ti troveranno per casa conciata così"prosegue Link continuando a prendermi in giro.
"Cosa dovrei fare indossare un piangiamo sexy?"inarco un sopracciglio e lo sorpasso per raggiungere la mamma in cucina
"Dovresti indossare qualcosa della tua taglia"continua a stuzzicarmi
"Vorresti darmi delle dritte sul mio stile?perché tu non mi sembri un grande esperto,indossi sempre jeans, canottiere e camice a quadri,spiegami cosa dovrei apprendere da te?"brontolo infastidita,giro gli occhi al cielo e apro l'anta del davanzale in cucina per prendere le tazze. Sono abbastanza alta per potermi permettere di arrivare,il mio metro e settantacinque qualche volta gioca a mio vantaggio ma sembro comunque una nana accanto mio fratello, lui è alto un metro e novantuno e tende sempre a rimarcare ogni volta quell'uno in più al novanta.
"Di sicuro mi vesto molto meglio di te..."ribatte divertito "spero che tu abbia messo almeno qualche vestito da indossare,ti ricordo che zia Holly fa parte dell'alta borghesia non vorrai farla sfigurare facendoti trovare con un abbigliamento sciatto. Dovresti riprendere in mano la tua vita,dopo quello che ti è successo non puoi nasconderti dentro una conchiglia,sei giovane,troppo giovane per restare chiusa nei vorticosi pensieri del passato"asserisce con una certa preoccupazione nel tono di voce
"Ci proverò"è l'unica cosa che riesco a dire ,non è assicurato che vinca contro me stessa.

Empty inside 🃏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora