Capitolo 8

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Adrian

La follia è sempre stata una mia caratteristica,da quando sono piccolo sono sempre stato quello folle, spericolato e matto.Siamo tutti un po' pazzi di vita,pazzi di gioia e pazzi di amore. La follia esalta l'emozione e la rende più vivida,qualunque essa sia. Il folle compie gli atti in maniera unica come nessuno ha mia fatto prima di lui. Da bravo pazzo rendo al mondo la mia follia smisurata,senza pormi limiti o inibizioni. Che c'è di male ad essere un po' matti?
"Cazzo...l'hai ridotto proprio male"borbotta Connor mentre osserva il ragazzo che ha osato sfidarmi. Povero piccolo diavolo,aveva sbagliato persone. Non ci si deve mai mettere contro un demone di portata superiore,soprattuto contro uno come me che rischia tutto.
"Andiamocene"borbotto lascio il ragazzo nel vicolo. Perde sangue copiosamente. Metto gli occhiali da sole e mi sollevo il cappuccio per evitare di farmi notare. I miei molteplici tatuaggi sono già un elemento distintivo dai comuni mortali!
"Dovremmo chiamare un'ambulanza"mormora Jace si tira il suo folto ciuffo nero indietro ha uno sguardo esasperato.
"Chiamala ma non dire un cazzo. Entra in un bar e usufruisci di un telefono. Nessuno deve sapere che è colpa nostra"abbaio nervosamente.
"In realtà sei stato tu a ridurlo così"borbotta Connor.
"Chi è che mi aizzava?"domando inarcando un sopracciglio "com'è che hai detto?fai vedere a quel coglione che sai fare"gli cantileno. Mi crede stupido forse "non è il momento di fare il cagasotto Connor esci le palle e non solo con Lily"aggiungo divertito.
"Sei proprio uno stronzo offensivo"borbotta Connor.
"Tu un cagasotto che si sta tirando indietro e piagnucola come una femminuccia"ribatto aspro, mi inchioda con i suoi occhi azzurri e sospira sconfitto e frustrato.
"Non mi sto tirando indietro sto dicendo semplicemente che hai esagerato. Lo stavi lasciando morto a terra!" borbotta. Mi raggiunge e mi poggia una mano sulla spalla che sposto,non mi deve toccare quando sono incazzato lo sa eppure ora lo ha fatto, ma che cazzo di problemi ha?mi volto alla ricerca di Jace che è spartito!
"Fermati Jace è entrato nel bar"asserisce Connor mi blocco improvvisante e fisso un punto davanti a me. Ho le mani imbrattate di sangue,sangue che non è mio. Devo dire che sono un vero specialista nelle stronzate queste ne è una dimostrazione. Scuoto la testa innervosito.Mi devo dare una calmata ma la prima cosa da fare è andare via da qui. Non posso restare arriverà la polizia.L'unica certezza che ho è che quel coglione non mi denuncerà. Sa cosa accadrebbe se lo facesse,poi ha già più problemi di me con la legge.Jace ci raggiunge correndo, cagasotto!
"Andiamocene"mormora,si appresta a raggiungere la macchina.
"Cosa hai detto?"domanda Connor. Sembriamo tre teppisti,chi penserebbe mai ad un fisico,un manager e un imprenditore scappato dal suo futuro certo! Nessuno,nemmeno io eppure. Entriamo nella macchina di Connor,riesco a chiudere giusto in tempo lo sportello che parte come un razzo!
"Una rissa va bene, ma ridurlo così è stato un errore Adrian. Ti stai facendo terra bruciata non pensi al tuo futuro?"domanda Jace scuotendo la testa.
"Parli di futuro. Se pensassi al tuo futuro,non parteciperesti a degli incontri clandestini,non staresti in mia compagnia e non mi aizzeresti per vendicare un torto!"ribatto lapidario "tu vuoi tutto questo perché la tua vita d'ufficio ti annoia e vuoi provare il brivido di compiere qualcosa di illegale. Oltre ai soldi facili! In un mondo di ingiustizie dove la giustizia non funziona,c'è chi agisce e se la fa da solo"mi indico sorridendo in maniera beffarda.
"Dovremmo semplicemente darci una calmata.Quel coglione sono mesi che ci provoca. Ha ricevuto quello che si meritava ora non ci infastidirà più"ribatte Connor con tono risoluto.
"Che facciamo?"domando spalleggiandomi al sedile. Prendo una sigaretta dal taschino del mio jeans esco l'accendino e poggio la sigaretta fra le labbra e mi inebrio. Faccio uscire fuori il fumo come un drago che sputa fumo dalle narici,la nuvola si espande nella macchina.
"Avete visto Stacy?"domanda Connor
"No, sapete già come è andata a finire fra noi due"ribatto,è strano che non si sia fatta vedere anche dagli altri del gruppo. Non lo so non mi importa più di tanto. Sono troppo occupato a tenere a bada le mie ombre per potermi occupare di quelle di un'altra persona. Le ombre del passato e dei ricordi mi perseguitano,mi annientano con la loro oscurità. Inspiro il fumo e tento di annebbiare i ricordi e riempire il vuoto che sento dentro.
"Dovremmo andare a darle un'occhiata non è da lei sparire così"mormora Jace con tono preoccupato. Da mostro a babysitter in due secondi! Metamorfosi in due secondi, nemmeno Ovidio saprebbe fare di meglio!
"È grande e vaccinata e la nostra presenza la infastidirebbe. Sapete benissimo come è fatta non ama che le sia messo un guinzaglio al collo"ribatto apatico.
"Adrian se fosse per te ci lasceresti marcire morti nel nostro appartamento. A te non frega un cazzo di lei ma ti ricordo che è pur sempre nostra amica ed è anche una tua amica"borbotta Connor,sterza e inverte la nostra destinazione,che palle. Non sono un eroe non riesco a salvare me stesso e non posso salvare gli altri. Sono l'antagonista,sono l'antagonista di me stesso e della mia vita. Preferisco essere il cattivo folle invece del buono virtuoso, perché dovrei essere buono quando il mondo ha deciso di negarmi l'unica cosa buona che avevo nella vita. L'universo ha deciso di privarmi delle mie emozioni quindi vivo la mia apatia dando vita all'oscurità in questa realtà monotona e schematizzata.Sono gli antagonisti,gli emarginati,i pazzi,gli asociali,tutti gli esseri umani che si oppongono agli schemi sono loro a dare senso e colore alla vita e al mondo. Loro vanno fuori dagli schemi che ci vengono imposti,loro sono i ribelli liberi di esprimersi in un mondo pieno di marionette fatte con lo stampino e nessuno vede il mondo come lo vedo io.Sono unico nel mio genere,la mia visione è unica. Entra con la macchina nel vicolo dove ci sono i vari appartamenti ,ferma la macchina e aspettano che io scenda per primo. Giro gli occhi al cielo e apro innervosito lo sportello della macchina. Quanta moralità per essere dei fuori legge che nella vita indossano le maschere delle persone normali. I peggiori sono sempre quelli che hanno la faccia da brave persone,i veri cattivi sono quelli che si nascondono dietro il loro falso perbenismo. Saliamo le scale antistanti,arriviamo davanti alla porta del suo appartamento e bussiamo,fa caldo,sono irritato e odio aspettare. Non sono mai stato una persona paziente,voglio tutto e subito. Qualsiasi cosa io voglia me la prendo da solo non uso gli altri perché ci metterebbero troppo tempo a prendere quello che io posso prendere con uno schiocco di dita. Un uomo ci viene ad aprire la porta indossa solo un asciugamano legato in vita.
"Visto cazzoni sta bene"asserisco con tono canzonatorio. Un viaggio inutile per vedere come Stacy occupa il suo tempo a scomparsi bellimbusti muscolosi!
"Stacy dov'è?"domanda Jace tentando di guardare oltre le spalle del ragazzo che si è piazzato davanti alla porta .
"Sotto la doccia"ribatte con un sorrisetto sfrontato il tipo senza nome che se ne sta sul ciglio della porta mezzo nudo.
"Dille di uscire vestita possibilmente"sorride divertito Connor.
"Chi siete?"domanda con un cipiglio il ragazzo.
"Dei suoi amici,esegui e basta cazzone"abbaia Jace .
"Con chi cazzo credi di avere a che fare?"lo fronteggia mister vado in giro in asciugamano.
"Forse tu non hai capito con chi hai a che fare idiota! invece di startene qui mezzo nudo esegui ciò che ti è stato chiesto prima che sbatta la tua faccia di cazzo contro il muro"lo fronteggia Jace con un sorriso da psicopatico stampato sulla faccia,o li fermiamo ora oppure fra qualche secondo scatterà una rissa, l'ennesima della settimana e ci toccherà chiamare l'ennesima ambulanza. Fortuna vuole che Stacy esce dalla porta avvolta in un asciugamano. I capelli biondi sono lisciati indietro,gli occhi sono vispi e svegli, ha uno sguardo divertito,si compiace di avere tutte queste attenzioni maschili. Mi guarda con una certa adulazione,crede che sia venuto qui perché ero preoccupato per lei ma non è così. Sono qui perché sono stato costretto altrimenti il mio culo sarebbe piantato in palestra e starei urlando contro qualche ragazzino che non esegue come esigo gli esercizi che gli attribuisco!
"Cosa ci fate qui maschioni?" cinguetta sbattendo le sue folte ciglia castane.
"Eravamo preoccupati non ti facevi sentire da un po'"mormora Jace grattandosi la nuca nervosamente. "Quelli preoccupati erano loro due,io mi trovavo semplicemente in macchina sono stato costretto"chiarisco subito non voglio che si faccia false speranze. La sua assenza non ha scosso niente dentro di me,continuo a non provare nulla,non è colpa sua, non è colpa mia,ma della mia anima che sembra che si sia voluta prendere una pausa dalle emozioni una pausa molto lunga. Sul suo volto si dipinge un leggero tono di delusione non è brava quanto me ad indossare la sua maschera.
"Sto bene,ci stavamo divertendo"ridacchia poggiando una mano sulla spalla del nudista. Continuo a guardarla come se nulla fosse. Non provo gelosia,non provo ribrezzo, nulla e penso che dal mio sguardo si capisca.
"La prossima volta fatti vedere o invia un messaggio su quel cazzo di cellulare che hai sempre in mano"borbotta Jace scocciato.
"Come sei scorbutico,nessuno vi ha chiesto di venire qui siete stati voi a farlo. Come potete vedere sto bene..."ribatte Stacy con un sorrisetto divertito stampato sulla faccia,giro gli occhi al cielo annoiato
"Noi ce ne andiamo e tu asciugamano non provocarmi mai più"abbai Jace dandogli una spinta prima di incamminarsi verso i gradini. Come tre ombre scompariamo nell'oscurità dell'inferno che si cela nei nostri occhi. Tutti abbiamo dei mostri che abitano nelle nostre menti,per alcuni sono piccoli e insignificanti,per altri sono grandi e ingombranti e difficili da contenere in uno spazio limitato. I pensieri alla fine vorticano sempre lì. Mi accendo la quarantesima sigaretta della giornata i miei polmoni credo che staranno implorando pietà.Mia madre non sarebbe affatto fiera di me,lei è una salutista ed è anche vegana,mangia tutte quelle stronzate dai nomi impronunziabili e la cosa più ridicola è che Jonathan mangiava tutte quelle stronzate con lei mentre io e mio padre eravamo gli unici ad avere la dignità di mangiare una sana bistecca al sangue e non quelle cagate verdi di cui loro si rimpinzavano. Se Jonathan mi vedesse non sarebbe affatto fiero della persona che sono di quello che faccio. Ma ogni mia azione è una conseguenza della sua assenza,ha deciso di abbandonarmi quando io avevo bisogno di lui come l'aria,lui per me era ossigeno puro,era un sostegno. I nostri genitori non c'erano quasi mai durante la giornata per il loro lavori non posso farli una colpa ci hanno dato una vita agiata. Io e Jonathan siamo cresciuti in simbiosi . Perdite e vittorie c'eravamo sempre l'uno per l'altro. Eravamo io e lui contro il mondo e adesso ci sono solo io contro un mondo che è un luogo troppo grande per essere contrastato da una persona sola. Entro in macchina e mi posiziono sul sedile davanti,Jace dietro e Connor alla guida come sempre sembra che faccia l'autista .
"Hai sprecato solo della benzina"sorrido divertito.
"Fanculo Adrian"inserisce la chiave nel quadro e la gira chiave. La macchina parte al primo scatto, abbasso il finestrino per evitare di far finire la cenere sul sedile ci manca solo che prendiamo fuoco così completiamo l'opera oggi. La piromania non è un arte che mi affascina, non sono bravo a giocare con il fuoco,ci sono numerose fiamme dentro di me che non riesco a controllare,questo non fa di me un bravo giocatore ma un dannato.

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