Capitolo 57

3.2K 122 31
                                    

Canzone : Killer inside of me (Willyecho)⬆️

Grace

Entriamo nella nostra stanza come se avessimo appena corso una maratona. Si abbiamo corso la maratona attraverso le nostre emozioni. Ed è stato inteso. La prima cosa di cui ci liberiamo sono i giubbotti. Mi accarezza la schiena appena chiude la porte dietro di sé. Entrambi i miei fianchi vengono bloccati dalle sue mani possenti. Inspira il mio profumo.
"Ti voglio...ti voglio sentire addosso un'ultima volta..."sussurra alle mia spalle. Afferra la cerniera del mio vestito e lentamente la abbassa. Man mano che scende i suoi polpastrelli entrano a contatto con la mia pelle, sono ruvidi e riesco a percepire persino le spaccature sulle dita.
"Perché un'ultima volta?"sussurro accigliandomi.
"Perché stiamo correndo verso la fine Grace"ribatte semplicemente.
Cosa vuole dire? Non voglio che tutto questo finisca. Non voglio smettere di sentire il suo respiro caldo che accarezza la mia pelle, voglio continuare a sentire la pelle ruvida delle sue dita che percorre la mia pelle.
Voglio che continui a far parte della mia vita. Lui solo lui.
"Non voglio farlo, non possiamo fermarci e riprendere da capo..."proseguo. Con un tonfo il mio vestito si riversa sul pavimento.
Poggia le mani su i miei fianchi e con uno scatto mi volta.
"Non possiamo, è troppo tardi.
Goditi questo momento. Goditi questa notte, goditi quello che ti posso dare ora. Dopo non so se sarò più capace di darti la stessa cosa piccola Grace" sussurra ad un filo dalle mie labbra. Preme le sue labbra contro le mie.
Mi trasporta nel suo caos e non capisco più nulla.
Il suo mondo è così complesso che in realtà non ho mai capito nulla di lui.
Lui è qualcosa di bello fatto nella maniera sbagliata.
Lui è l'errore che chiunque vorrebbe compiere.
Gli afferro la giacca e la calo lungo le sue braccia. Mentre indietreggio spinta dal suo corpo che avanza. Faccio uscire lentamente i bottoni dalle asole della camicia.
"Adrian..."
"Uhm..."
"Ovunque e da nessuna parte"sussurro .
"Ovunque e da nessuna parte Grace..."ribatte con tono basso e sensuale e riprende a baciarmi in maniera spietata. Con i tacchi sfioro la sua altezza. Le sue mani navigano sulla mia schiena per poi arpionarsi sul mio sedere. Percorre una linea retta con la lingua partendo dal solco fra i miei seni e risale sul mio collo. La pelle d'oca è una reazione immediata e incondizionata del mio corpo che apprezza come lui lo venera. Finalmente riesco a sbottonargli completamente la camicia. Se la sfila frettolosamente, siamo entrambi impazienti. Passo alla cinta in pelle dei suoi pantaloni. Ci guardiamo negli occhi tutto il tempo.
Caos contro caos.
"Sei bellissima..."lancia la sua camicia in un punto indefinito della stanza. Lancio la cintura sul pavimento.
"Anche tu, non sei niente male..."ridacchio. Porto le mani sui suoi addominali. Con una mano tasto l'erezione massiccia nei suoi pantaloni. Percorro tutta la lunghezza con le dita. È talmente duro. Sospira e mi blocca il polso, si abbassa la patta dei pantaloni e mi porta la mano esattame suoi suoi boxer.
"Penso che tu possa cavartela da sola..."sorride sornione. Con uno scatto gli abbasso sia i pantaloni che i boxer. Afferro il suo membro e lo accarezzo, percepisco la sua pelle sottile e bollente scivolare nel mio palmo, è talmente lungo, mi piace persino questa caratteristica. Man mano che lo diventa sempre più duro e eretto. Gli dissemino il collo di baci. Scalcia via i pantaloni e i boxer. Sospira contro il mio orecchio e mi morde una spalla. Lavora con i ganci del mio corpetto e se ne disfa frettolosamente. La sua bocca famelica si impadronisce di uno dei mie capezzoli. Passa la lingua in senso circolatorio e pizzica con i denti il capezzolo. Gemo rumorosamente ma non mi lascio distrarre troppo.
"Voglio stare sopra..."biascico con un sorrisetto insolente. Mi sposto e improvvisamente lo spingo sul letto facendo balzare il suo corpo massiccio un paio di volte sul materasso.
"Accomodati..."ammicca e si morde il labbro. Mi posiziono a cavalcioni sul suo corpo. L'unico tessuto che separa le nostre intimità, sono le mie mutandine. Mi struscio sopra la sua erezione. Adrian sospira e lo afferra i fianchi dove arpiona le dita. Percorre il mio ventre e risale suoi miei seni , che afferra entrambi a coppa nei suoi palmi. Percepisco tutta la sua lunghezza e mi bagno spudoratamente. Oscillo in maniera lenta e sensuale. Amo stuzzicarlo. Poggio le mani sulle sue spalle possenti. Ogni muscolo emerge nonostante la marea di inchiostro che adorna il suo corpo. La testa del drago che ha sul collo si gonfia ad ogni respiro. Ha le labbra di schiuse. Le sue pozze verdi sono fisse nel punto di combustione dei nostri corpi. Si stende sulla schiena e si gode il mio tocco lento e stuzzicante. Gli addominali si distendono, i pettorali continuano ad essere gonfi come mezze lune.
"Cazzo basta...ti voglio"abbaia a denti stretti.
"Non ho finito di giocare..."ribatto sorridendo "ti ho detto che non mi piace che mi vengano nascoste le cose..."biascico.
"È una delle tue vendette del cazzo?"prosegue innervosito.
"Si." Ribatto impassibile. Scuote la testa e non dice nulla. Mi lascia fare. Improvvisamente scende con le mani sulle mie mutandine e le lacera. Sfila con uno scatto il tessuto e sogghigna. Le pieghe del mio sesso si aprono, permettendo alle nostre intimità di sfregarsi. Non c'è più alcuna barriera. Pelle contro pelle.
"Cavalcami..."comanda con tono autoritario.
"Supplicami..."ribatto abbassandomi su di lui. Gli mordo il lobo per poi succhiarglielo.
"No!"ribatte secco. Si spinge contro il mio bacino che continua ad oscillare senza mai dargli di più. "Grace cazzo! Se ribalto le posizioni va a finire male!"borbotta. Giro gli occhi al cielo e faccio finta di nulla. Continuo a fare di testa mia. Con uno scatto solleva la schiena. Rivendica la mia bocca, le nostre lingue si intrecciano. La sua erezione crea il giusto attrito contro il mio clitoride, spessa e venosa, non credo che in molti possano vantare delle sue dimensioni. Gemo svariate volte sulla sua bocca. "Grace ti prego...scopami cazzo!"sussurra sulle mie labbra arrendevole. Sorrido soddisfatta e gli mordo il labbro con fare vendicativo. Sollevo il bacino abbastanza da poter permettere alla sua mano di impugnarsi e direzionare la sua erezione verso la mia entrata.
Calo lentamente  unendo non solo i nostri corpi ma anche le nostre anime.
Sento ogni suo centimetro,lo sento in profondità. Il suo fiato caldo mi accarezza tutto il tempo che oscillo sul suo corpo. Salgo e scendo in maniera lenta e sensuale, disegnando dei cerchi con il bacino. Adrian arpiona le dita sulle mie natiche. La sua bocca è ovunque e rivendica il mio corpo. Mi mordo il collo, la perte alta del seno per poi allineare nuovamente la sua bocca con la mia. Una mano risale verso i miei capelli e si arpiona tra di essi costringendomi a reclinare il capo. Mi lecca il collo come un animale, succhia un punto sulla parte alta del mio collo. Sta lasciando il segno.
"Ti sento così a fondo..."sussurro. Ritorna con le mani sui miei fianchi e accompagna i movimenti del mio corpo.
"Ti piace così...lento e profondo?"ribatte con il fiato corto.
"Si"ribatto socchiudendo gli occhi.
"Apri gli occhi Grace"con uno scatto mi fa finire sul materasso. I nostri corpi continuano ad essere connessi. Apro gli occhi e incontro le sue iridi smeraldo. I capelli sono un casino. Inizia a spingersi dentro di me con più forza facendo sbattere i nostri bacini. "Voglio che mi guardi e imprima nella tua mente ogni cazzo di dettaglio di questa notte. Devi conservare tutto nei tuoi ricordi. E ricordarti come io e solo io ti ho fatto sentire"si spinge con una tale forza da far sbattere la testata del letto contro il muro. Con una mano gli afferro i capelli con l'altra gli graffio la schiena. Premo il suo capo verso il basso nella richiesta disperata di un bacio. I miei seni sono compressi contro la pelle soda dei suoi pettorali. Il suo bacino sfrega sul mio clitoride facendomi percepire quel dolce formicolio che mi porterà al culmine del mio piacere. Mantiene la posizione reggendosi sugli avambracci. I muscoli delle braccia sono contratti. Spingo con i piedi sul suo sedere e lo incito a continuare.
Le sue braccia sembrano due colonne che reggono il tempio paradisiaco del suo corpo. Quel tempio che credo di star visitando per l'ultima volta questa notte.
Perché la vita deve essere sempre complicata per noi?
Presa dall'emozione lascio che le lacrime scivolino sul mio volto. Adrian si blocca e mi dissemina il volto di baci.
"Che c'è? Ti ho fatto male?"
Fai sempre male Adrian senza accorgertene.
Siamo entrambi letali, per noi stessi e per gli altri.
"Vorrei che tu fossi eternamente mio..."sussurro con rammarico.
"Lo sono Grace, non sarò più di nessun'altra"ribatte e riprende a muoversi con spinte lente ma profonde. Le nostre anche producono un rumore secco.
"Lo sei ora..."ribatto scacciando via le lacrime.
"Lo sarò per sempre in questo attimo" sussurra. Il mio corpo man mano viene scosso dai tremori che anticipano il mio orgasmo. Le pareti del mio sesso si contraggono e risucchiano il suo, va sempre più a fondo. Non è mai stato così intenso. Continua a muoversi, aumenta le velocità mentre io sono ancora scossa dal mio orgasmo. Sogghigna divertito. La vena sul collo si gonfia e questo mi fa intendere che è vicino. Allungo una mano e gli strizzo una natica incoraggiandolo. Si morde il labbro e viene, gemendo con tono basso e virile. Mi inonda svariate volte per poi collassare sul mio corpo sfinito.
Tu parte di me,
io parte di te.
Eppure un noi non ci può essere ma ci può essere solo un ricordo di me e te e questo momento.
In cui siamo vicini, cuore contro cuore. Pronti a dirci a addio senza che io sappia il motivo per cui mi stai dicendo addio.
Sento il suo cuore martellare contro il mio.
"Perché mi stai dicendo addio?"biascico alla fine.
"Perché Alice dice sempre addio al cappellaio matto per ritornare alla sua vita"ribatte. Rotola accanto a me e spalanca le braccia. "Vieni qui Grace..."sussurra con tono basso e roco. I nostri corpi sono sudati , le nostre anime sono prive di corazze e sono loro stesse. Mi fiondo fra le sue braccia e poggio la testa contro il suo petto. Con l'indice ripercorro le linee del drago sul suo collo. Inspiro il suo profumo e mi godo il momento.
Siamo illusone nella realtà,
siamo la favola imperfetta che non può essere realtà.
Entrambi sappiamo che nella vita non c'è posto per le favole.
Eppure per un po' ci ho sperato che ci potesse essere un noi in futuro.
Ho sperato nel lieto fine.
Ho sperato che il nostro ovunque e da nessuna parte ce lo saremmo detti per sempre.
"Non voglio lasciarti..."biascico.
"È la cosa migliore da fare e devi farlo Grace. Ho bisogno che almeno tu abbia il tuo lieto fine anche se è senza di me"ribatte.
"Non è lieto fine che voglio" borbotto.
"Non ci sono alternative"
"Ci sono sempre"ribatto inchiodandolo con lo sguardo.
"Non questa volta, ti prego non rendere le cose più difficili di quanto già non lo siano" biascica. Mi posa un bacio sulla punta del naso e mi stringe a sé come se fossi la cosa che ha più cara. Come se fossero un tesoro inestimabile.
Io e te non potremmo mai appartenerci, siamo spiriti liberi che si sono sfiorati per un po'.
"Siamo quella storia impossibile in cui abbiamo reso tutto possibile tranne il noi..."sussurro accarezzandogli il petto.
"Forse non c'è mai realmente stato un noi o forse c'è stato..."mi accarezza la schiena "questa stanotte" precisa con un sorrisetto.
"Siamo solo un'illusione!" Lo guardo storto
"L'amore è una tremenda illusione Grace" ammicca divertito, mi bacia sulle labbra in maniera casta.
Sorridiamo fra un bacio e l'altro.
Ci apparteniamo ora,
ci amiamo ora,
ci sono ora.
Siamo connessi al presente come non lo siamo mai stati prima.
Mi posiziono a cavalcioni sul suo addome e continuo a baciarlo con trasporto. Le nostre lingue si stuzzicano a vicenda. Insinua una mano fra i mie capelli e continua a baciarmi fin quando non mi risucchiato tutta l'aria dai polmoni.
Si prende ogni cosa, si è preso anche un pezzo del mio cuore e si è preso un pezzo della mia anima. Mi allontano dalle sue labbra e gli dissemino la mandibola di baci. Se è l'ultima notte voglio che sia mio non solo una volta.
Voglio che si ricordi di me.
Voglio restare impressa nella sua mente in maniera indelebile.
Voglio fare della sua mente il paese delle meraviglie dove la piccola Alice si reca ogni tanto.
Un chiodo fisso che non potrà dimenticare. Voglio lasciare il segno della follia di Harley sulla sua pelle.
Voglio essere ovunque sul suo corpo, nella sua mente, voglio restare impressa sul suo cuore per sempre.

Empty inside 🃏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora