Capitolo 9

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Canzone: A million on my soul (Alexiane) ⬆️

Grace

A volte mi domando se ho tutte le rotelle a posto, la risposta sarebbe negativa. Sono consapevole di essere fuori dalla norma. Sono sicura di me anche se sono piena di incertezze e mi pongo mille perché, ma l'importane è non dimostrare all'esterno la propria instabilità. Gli altri non devono sapere il caos che si nasconde nella mia mente.
"Tutto quello che non mi fa morire mi rende più forte" la citazione di Nietzsche mi frulla spesso nella testa ultimamente, apprezzo molto la sua filosofia.
Ormai sono qui a Miami da due settimane mi piace, mi piace la città, mi piacciono le persone che ci sono qui. Sto stringendo un bel legame con Kristin e Joseph sono molto simpatici. Oggi Kristin mi verrà a prendere e andremo a fare un po' di shopping . Naturalmente mi sono prima assicurata di poter fare delle spese prima di accettare. Mia madre ha detto che ci sono stati numerosi introiti quindi sono coperta e posso stare tranquilla. Stavo pensando di trovarmi un lavoro presso qualche galleria,la mia laurea in storia dell'arte potrebbe giocare a mio vantaggio,anche se mia zia si è opposta animatamente alla mia idea. Ha detto che se ho bisogno di soldi devo chiedere a lei ma non voglio sentirmi di peso.Lily è quasi sempre fuori con Connor e i suoi amici e domani vuole che vada con lei ad una festa. Le ho chiesto se potevo portare con me Kristin e Joseph e ha detto che non ci sono problemi.Kristin ha accettato l'invito ,Joseph aveva già da fare voglio dire è sabato non ha tutti i torti,lo schermo del mio cellulare si illumina noto il nome di Kristin, mi è appena arrivato un suo messaggio. 
Da Kristin                                                                                                                                                                  "sono fuori"                                                                                                                                                                    
Prendo la mia borsa e la carico in spalla. Esco frettolosamente dalla stanza. Salterello sugli scalini,saluto le domestiche che gironzolano per casa con vari arnesi per fare pulizie e corro fino alla porta di casa. Non sono una persona molto atletica,corro lungo il viale alcuni sassolini della breccia che compone la strada si sollevano.Kristin mi aspetta in una Ford Mustangs Cabrio,di colore rosso, è decappottabile. Insomma l'unica poveraccia sono io qui. Meglio tralasciare questo dettaglio... evidente dettaglio.Apro il cancello e mi avvicino alla macchina, la musica è ad alto volume. Kristin indossa un vestito bianco candido tappezzato da stampe di rose rosse,le bretelle sottili poggiano sulle sue spalle esili e femminili,ha una figura minuta e delicata,vorrei avere anch'io il coraggio di indossare un vestito non ne indosso uno dall'incidente.Non ho più il coraggio per farlo e ne l'abitudine,la sicurezza non mi manca mi sono sempre piaciuta. Ma nonostante ciò da otto mesi a questa parte ho odiato con ogni fibra del mio essere il mio corpo,che è stato vittima e carnefice di tutto quello che ho dovuto subire,vittima di quei mostri,carnefice perché è stata la sua avvenenza ad attrarli,carnefice perché è il mio stesso corpo che mi sta distruggendo dall'interno letalmente. Apro lo sportello e salgo in macchina.
"Hai davvero una bella macchina"asserisco mentre mi infilo la cintura.
"Tua zia ha davvero una bella casa"ribatte ridendo.
"Oh non vedo l'ora di mostrartela a volte mi perdo ancora e finisco nella stanza sbagliata,sono finita in palestra l'ultima volta ma stavo cercando il bagno" ridacchio.
"Quando tu non vai dalla palestra la palestra viene da te" ridacchia divertita scuotendo le sua folta testa riccioluta.
"Dove sono finiti Maometto e la montagna?"ironizzo
"Li avrai lasciati in palestra"ribatte ridendo,mi piace Kristin sono convinta che fra noi nascerà una buona e solida amicizia a meno che anche lei non è ciò che dimostra di essere. Magari indossa una maschera come tutti,ma lo faccio anch'io.Il mio cervello è diviso in scompartimenti in ognuno di essi c'è un frammento della mia personalità,si aprono in maniera del tutto indipendente a seconda della situazione e delle persone che mi trovo davanti,quindi posso dire con certezza di indossare numerose maschere ma nessuna di esse corrisponde a chi sono davvero. Magari tutte insieme potrebbero essere un frammento minimo di chi sono o magari sono solo maschere che non ha nulla a che fare con chi sono davvero. Kristin aumenta maggiormente il volume della musica fino a stordirmi i timpani. Ma stordisce anche i miei pensieri e le voci delle ombre nella mia testa che sembrano zittirsi per la prima volta,il baccano zittisce il caos dentro di me. Kristin regge il volante con una sola mano e con l'altra fa un balletto senza senso. Iniziamo a scimmiottare la canzone in radio,non so cantare ma canto lo stesso, la mia voce potrebbe stordire qualche essere vivente,ma me ne frego. Muovo la testa e le spalle,segue subito dopo qualche altra mossa senza senso ,mi sento libera. Rido sonoramente quando Kristin scansa un piccione sulla strada e fa uno slalom facendoci finire nell'altra corsia dal senso opposto al nostro!,un'automobilista ci suona contro. Kristin di tutta fretta si immette nella nostra corsia nuovamente.
"Ci stavamo ammazzando"ride come una folle,io ho le lacrime agli occhi,Kristin sta assumendo tutti i colori.
"Non metterò mai più piede nella tua macchina"continuo a ridere. Ferma la macchina davanti ad un semaforo.
"Dove si terrà questa festa?"domanda incuriosita.
"Non lo so,ma so solo che è una di quelle feste super chic dove hanno imposto persino un dress code,anni venti,ma siamo libere di indossare ciò che vogliamo" ridacchio.
"Mi piacciono le feste che hanno un dress code sai cosa prendere senza sentirti fuori posto,ti sceglierò un vestito che ti farà un figurino"ammicca Kristin.
"Accetto qualunque cosa tranne vestiti e gonne..."ribatto,non sono ancora pronta per indossare quel genere di cose.
"Hai delle gambe bellissime perché vuoi coprirle?non dirmi che non hai mai messo una gonna in vita tua?!perché credo che sia arrivato il momento che tu lo faccia,ti convincerò con le buone e se devo anche con le cattive"ridacchia. Lei non può capire,lei non sa e voglio che resti nella sua ingenuità e che pensi che la mia sia una semplice avversione che un legame ad un ricordo troppo doloroso persino da ricordare .
"Non so, non mi piacciono,non sono il mio genere"affermo con un sorriso tirato.
"Magari potrei farti cambiare idea"mormora Kristin. Ci immettiamo su una strada esterna per andare verso il centro commerciale. Dall'altura del ponte posso vedere il mare che si incontra con il cielo che è di un azzurro intenso. Si vedono i palazzi moderni che come un puzzle si incastrano con la natura,alte palme si erigono qua e là ,lungo la zona periferica della città. Il sole picchia talmente tanto da farmi percepire un leggero bruciore sulla pelle scoperta delle mie braccia. Kristin allunga il braccio verso il cassettone davanti a me ed esce fuori la protezione.
"Mettila se non vuoi diventare dello stesso colore di un aragosta" ridacchia.
"Grazie,non pensavo che qui facesse così tanto caldo..."asserisco in tutta sincerità.
"Allora Grace non mi hai ancora detto se hai un ragazzo,parlami di te,della tua travagliata vita amorosa"sorride abbassa la musica in maniera tale da potermi ascoltare,sono fregata! 
"Ho avuto un flirt quando avevo quattordici anni,poi più nulla."affermo con tono chiaro e deciso
"Quindi non hai mai fatto sesso?"domanda con una certa schiettezza. Mi piace non fa giri di parole.
"Non sono più vergine...è avvenuto senza che lo volessi realmente in realtà..."affermo continuando a guardare la strada.
"Eri ubriaca?"scoppia a ridere
"Una cosa del genere"ribatto, non proprio visto che e avvenuto tutto contro la mia volontà e non avevo bevuto ma ero stata drogata!
"Con chi?"prosegue divertita,per lei sembra che abbia passato una notte da sballo, in realtà quella notte è stata l'origine di tutti i miei mali.
"Non ricordo quando mi sono svegliata non c'era più" ribatto. L'unica differenza è che mi sono svegliata in un ospedale,con vari traumi interni. Mi avevano usata e lasciata semi morente nella mia stessa pozza di sangue , ero sola in quel vicolo buio,qualcuno ha chiamato i soccorsi,non so chi,non ha rivelato la sua identità,chiunque sia stato, è stato il mio angelo custode in affitto. Per non parlare di quella stronza che mi ha fregato! Ed è rimasta lì tutto il tempo a guardare e fare commenti!mentre si prendevano il mio corpo!si prendevano la mia anima. Mi hanno lasciato solo una voragine dentro...vuoto!  Spero di aver modo di ringraziare la persona che ha chiamato i soccorsi un giorno,magari la vita ci permetterà di incontraci.
"Non lo hai più rincontrato?" prosegue.
"No, forse era di un'altra città" ribatto. Non li ho mai più rivisti dopo quella notte da trauma a Nashville. Resta solo il ricordo frammentario dei loro volti sfumati,ma le loro voci le ricordo chiaramente! Loro sono ombre con voci chiare che urlano nella mia testa continuamente!
"Hai capito la piccola Grace" mi dà un buffetto sulla spalla.
"Non ti aspettavi nulla del genere da una come me?"domando perplessa.
"Non mi aspettavo che la vita di campagna fosse così movimenta in realtà"ribatte immettendosi in una corsia d'uscita.
"Oh non sai quanto lo possa essere"ribatto con un leggero tono aspro. Ci sono padri che svanisco meglio di Houdini e stupratori di gruppo, non sai mai cosa puoi vivere. Ma nonostante tutto sono sopravvissuta a tutte le battaglie della mia vita e ne sono uscita fuori a testa alta. 

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