Canzone: The Darker the Weather (Missio)⬆️
Grace
Riapro lentamente gli occhi,le tempie pulsano come se avessi ricevuto una botta in testa. Non ricordo molto, ma ricordo che non sono a casa ma a casa di Adrian. Abbasso lo sguardo e noto che ho indosso solo un reggiseno appariscente che non mi appartiene e un paio di slip frutto della mia follia in libertà. Cosa diavolo avrò combinato?Mi volto verso Adrian che sta dormendo profondamente la stanza è in penombra. La camera da letto è ampia,c'è un armadio che occupa quasi tutta la parete difronte,c'è un ampio specchio che si espande sulla parete sinistra,ai lati del letto ci sono dei comodini,ma solo sul suo è disposta una lampada. Mi sollevo con uno slancio della schiena ma tutto inizia a girare vorticosamente,non bevevo più da due mesi in questa maniera,ma sono caduta, ho ceduto, ho perso il controllo. Mi alzo in piedi e le mura si moltiplicano,strizzo gli occhi e mi incammino verso l'uscita della camera da letto. Giungo nel soggiorno che è un ampio spazio aperto che porta alla cucina,una cucina molto simile a quella di mia zia. Mi domando cosa se ne faccia Adrian di una cucina del genere. Il divano è nero ed è in pelle,c'è un tappeto grigio con delle firme geometriche asimmetriche. C'è un'ampia finestra che si estende lungo tutto il soggiorno e porta al balcone,apro la porta finestra ed esco sul balcone,mi sporgo sulla ringhiera e osservo la vista mozzafiato. Il sole è basso sembra sul procinto di tramontare,chissà che ore sono. Ritorno dentro e mi dirigo verso la cucina,noto che ha una macchina del caffè simile a quella che abbiamo a casa. Trovo le cialde del caffè disposte accanto,accendo la macchinetta e inserisco la cialda, cerco con lo sguardo delle tazzine,mi sporgo verso la mensola un alto e prendo due tazzine. Gli devo un caffè dopo tutto quello che ha fatto per me,non sono un ingrata!Estraggo la cialda ustionandomi le dita e inserisco la seconda. L'odore del caffè mi risveglia i miei quattro neuroni addormentati,bevo la tazzina tutta di un sorso non curante che sia bollente,abbasso lo sguardo e osservo meglio il mio abbigliamento. Se sono mezza nuda e anche lui lo è...non avremmo mica? No, impossibile, non mi lascio toccare da nessuno e nemmeno da ubriaca è mai successo,ma non vorrei che le mie barriere abbiano ceduto. Un cedimento dovuto dal mix di alcol e della nostra attrazione mal sana che ci porterebbe a compiere qualsiasi danno irreparabile. Dannazione! Spengo la macchinetta e mi incammino con passo lento fino alla camera da letto,ho in emicrania terribile che non mi aiuta molto a formulare pensieri complessi. Adrian continua a dormire almeno mentre è nel suo stato ho modo di contemplare il suo corpo senza che lui se ne possa far vanto della sua inestimabile bellezza che qualsiasi occhi femminile apprezza. Okay il mio cervello sta riprendendo le sue funzioni, si vede stanno tornando tutte le mie paranoie. Ritorno a fissare Adrian e parto dai polpacci che sono adornati da strani disegni geometrici,sulle ginocchia ha degli scudi. Il boxer è più sceso del solito e il mio sguardo si ferma proprio sui suoi boxer dove si erige il suo membro e si nota quasi in maniera dettaglia. Il tessuto sottile del boxer disegna la sua spessa asta di carne. Non so se essere felice oppure no che sia nero e non bianco il suo boxer. Mi mordo il labbro nervosamente e risalgo con lo sguardo verso la linea a V del suo addome,su tutto il busto fino al collo si estende uno strano drago sputa fuoco. I suoi addominali sono talmente definiti da sembrare dei tasselli delle costruzioni,i pettorali sono delle mezze lune gonfie. Su entrambi i capezzoli ha dei piercing,risalgo sul collo per poi arrivare sulle sue labbra carnose che sono sigillate. Respira con leggeri sbuffi,ha un piercing sul naso e ne ha messo uno anche sul sopracciglio,non so se li indossi per intimidire le perone oppure no. Mi siedo sul suo lato del letto e giusto per fargli venire un infarto gli salgo a cavalcioni sull'addome,mi abbasso sul suo corpo e sorreggo a mezz'aria la tazzina di caffè con la mano destra .
"Credo che sia il momento di svegliarsi Joker..."sussurro con tono basso e sensuale. Apre gli occhi lentante e sbatte le palpebre numerose volte resto a qualche millimetro di distanza dalle sue labbra e le sfioro con le mie,amo i giochi di seduzione e lui sembra starci a tutti i miei giochetti stupidi "Non toccarmi..."sussurro sulle sue labbra. Lui fa l'esatto contrario e mi afferra i fianchi,mi stringe con forza fino a creare dei solchi con le dita, allunga la lingua e mi lecca il labbro inferiore. Una scossa di eccitazione mi fa sussultare.
"Perché non ti sposti un po' più in basso?"domanda sogghignando "c'è qualcosa di ancora più sveglio e teso lì sotto che pretende le due attenzioni..."piega le ginocchia e mi avvicina di più al suo corpo,sono seduta su suoi addominali che sono duri come il marmo. Oscillo leggermente in maniera provocatoria,poi mi slancio con la schiena e mi poggio contro le sue gambe,gli porgo il caffè e attendo che lo prenda.
"Dovresti darmi il buongiorno sai?Amo riceverlo ma odio darlo"affermo con un sorrisetto sfrontato.
"Non so se dirtelo oppure no visto che credo che tu mi stai avvelenando. E' per caso arsenico?"domando inarcando un sopracciglio.
"No,quello non l'ho trovato ma ho trovato il caffè. Cercavo qualche detergente da mettere dentro ma non ho trovato il cassetto dove nascondi i detersivi..."ridacchio,solleva la schiena e mi sfila il caffè dalla mano e lo beve tutto di un sorso.
"Un motivo in più per tenerli nascosti. Cosa ti ricordi di ieri notte?"domanda divertito,la sua mano sinistra mi accarezza il fianco disegnando dei cerchi,il suo sguardo scende e risale passa dal mio viso al mio seno in maniera convulsa e ripetuta.
"Sono andata in spiaggia, ti sono sfuggita, poi sono andata al Saxa e poi ho dei ricordi un po' frammentari del resto..."ammetto e abbasso lo sguardo.
"Da quando frequenti quel locale di spogliarelliste?"prosegue accigliandosi.
"Da quando sono qui,la notte non riesco a dormire molto spesso e quando non riesco a liberare la mente attraverso la mia arte vado lì. Parlo con Kat,vedo Alice che si muove spensierata nella realtà e lascio che le mie maschere diano il meglio di sé. Non bevevo più, ma sto avendo qualche ricaduta a quanto pare..."ammetto tutto non so se lo stia facendo nei confronti di me stessa oppure lo stia ammettendo a lui.
"Me lo ha detto anche la tua amica Kat che non bevi mai. Cosa ti ha spinto a farlo? Non dovresti fare certe stronzate! "prosegue con un tono di rimprovero che mi infastidisce.
"Non stavo ledendo nessuno se non me stessa. Non mi fare una morale del cavolo quando tu fai anche di peggio fai del male agli altri oltre che a te stesso..."abbaio, poggia la tazzina sul comodino accanto a letto. Io dal mio canto mi chiudo a riccio incrocio le braccia e assumo uno guardo indispettito.
"Non ti sto facendo nessuna morale del cazzo,sto parlando e basta. Poi cazzo ti ho seguito per mezza Miami pur di trovarti e tenerti al sicuro dovresti ringraziarmi e basta..."abbaia irritato.
"Nessuno ti ha chiesto di farlo non sono una tua responsabilità, non ho bisogno della tua protezione..."ribatto inacidita. Provo a sollevarmi ma mi blocca, con uno slancio della schiena capovolge i ruoli.Si siede a cavalcioni sulle mie gambe in maniera tale che non possa prenderlo a calci "Lasciami brutto pervertito del cazzo!"gli urlo contro. Lo prendo a pugni sul petto mi afferra entrambi i polsi nella presa di un'unica mano e gli inchioda sopra la mia testa.
"Ah...ora si che possiamo parlare in maniera adeguata..."lo interrompo prima che prosegua.
"Lasciami subito altrimenti mi metto ad urlare!"gli urlo contro ma fa finta di nulla.
"Le mura sono insonorizzate puoi urlare quanto vuoi piccola Grace nessuno ti sentirà..."a quelle parole trasalisco. Mi irrigidisco come una corda di violino,quasi non riesco a respirare.
"Non re..."biascico non riesco nemmeno a concludere la frase. Adrian a sua volta si blocca,si abbassa sulle mie labbra e mi soffia sopra, come si fa con i bambini.
"Respira Grace..."sussurra con voce bassa e rassicurante,mi lascia i polsi e si sposta. Vado in iper ventilazione, ho io il controllo del mio corpo e della mia mente, forza Grace. "Apri la bocca Grace e inala l'aria"sussurra Alice con voce piccola. Lentamente riprendo a respirare in maniera più o meno normale "Chi ti ha ridotto così..."domanda con rammarico.
"Nessuno..."scuoto la testa. Non capisco perché sono così fragile con lui,sembra che tutte le mie difese si siano abbassate.
"Menti..."si abbassa sulle mio viso "tanto scoprirò la verità che tu lo voglia oppure no..."aggiunge mi lecca la punta del naso in maniera provocatoria.
"Allora farò lo stesso..."ribatto a mia volta accigliandomi. Anche lui nasconde qualcosa.
"Non credere che sarà così facile come credi Grace..."asserisce con sguardo serio e risoluto. Si slancia con la schiena e si accovaccia fra le mie gambe .
"Non mi piacciono le sfide facili..."ribatto. Ritorna su di me come un felino affamato, con uno sguardo torbido che mi fa impazzire. E' il primo ragazzo che mi attrae in questa maniera viscerale,lo voglio con tutta me stessa, ma lo voglio secondo le regole della mia mente. Lo voglio come Harley desidera Joker, lo voglio in tutta la sua follia perché è simile alla mia. Mi accarezza l'addome allinea il suo viso con il mio per poi scendere sul mio collo,le sue mani percorrono i miei fianchi per poi fermarsi appena più sotto del mio seno,le sue dita sfiorano il tessuto. Divarico le gambe e lascio che il sil corpo aderisca al mio,gli tiro i capelli e gli sollevo la testa e mi approprio della sua bocca. Insinuo la lingua nella sua bocca senza dargli il tempo di realizzare quello che sto facendo. In maniera del tutto istintiva struscia la sua possente erezione fra le mie gambe facendomi percepire ogni centimetro delle sue dimensioni,mugugna sulla mia bocca e si spinge con maggiore veemenza fra le mie gambe facendomi avanzare di qualche centimetro sul letto. Le nostre bocche continuano a divorarsi,le nostre lingue si sfiorano per poi assaporarsi,finché non sentiamo qualcuno bussare alla porta,nessuno dei due si ferma. In questo esatto momento gli sto cedendo la mia libertà, gli cedo la mia libertà perché sono consapevole che sto diventando schiava per qualche minuto non per l'eternità.
"Cazzo Grace..."delle parole senza senso gli scivolano dalle sue labbra peccaminose e gonfie. Continuano a bussare alla porta,Adrian gira gli occhi al cielo e dopo avermi scoccato un ultimo bacio da capogiro si solleva dal mio corpo "resta qui..."comanda con tono autoritario. No che non resto qui ferma come un imbecille voglio vedere di chi si tratta. Mi sollevo con la schiena dal letto,osservo le spalle ampie e il tatuaggio che tanto mi affascina dei due lupi,i muscoli della schiena guizzano ad ogni passo,sembra un gladiatore sexy. Si abbassa verso i suoi jeans e prende le chiavi della porta,mi devo dare una calmata. Lui è contorto, io sono una mezza pazza non può esserci nulla e devo smetterla di saltargli addosso e lasciare che mi salti addosso. Si incammina con passo sicuro fino alla porta. Inserisce la chiave nella serratura io mi fermo in corrispondenza dello stipite della porta adiacente al soggiorno. Adrian abbassa la maniglia e appare la figura esile e slanciata di una ragazza,non riesco a vederla molto bene,poi appena Adrian si fa da parte e la fa entrare la osservo meglio e capisco che è Sophia. Mi analizza dalla testa ai piedi e si lecca le labbra,io dal mio canto me ne sto ferma immobile e mi lascio adulare dai suoi occhi.
"Alla fine voi due..."ridacchia lasciando la frase in sospeso.
"Non abbiamo fatto un cazzo. Faceva caldo e ha tolto un po' di strati"ribatte Adrian con un ghigno malefico. Ora non so come potrò mai recuperare i miei vestiti, oh si Kat mi ha dato il suo numero devo solo chiamarla e pregare che mi riporti indietro i miei vestiti.
"Hai l'aria condizionata che io ricordi..."ridacchia Sophia come una scolaretta,pensa di averci colto in flagrante.
"Se avessimo fatto sesso non sarei in queste condizioni..."abbassa lo sguardo verso la sua erezione che sembra non poter essere contenuta nei boxer,Adrian si porta la mano sulla zona e la stringe mettendola maggiormente in evidenza e appena sollevo lo sguardo noto che entrambi mi stanno fissando. Mi lecco le labbra in maniera provocatoria,Adrian scoppia a ridere e ammicca nella mia direzione.
"Sei proprio senza pudore mi piaci..."asserisce Sophia.
"Che cosa vuoi?"domanda Adrian si avvicina al tavolino e tira fuori una sigaretta.
"Candice...sono arrivata qui con Candice deve parcheggiare. Dice che deve prendere delle cose che ha lascito qui..."risponde con schiettezza,immagino già cosa debba prendere. Bussano con delicatezza alla porta e immagino già che la ragazza misteriosa sia arrivata,Sophia si volta e apre la porta poco dopo fa il suo ingresso una ragazza dalla bellezza divina che sembra più soprannaturale che umana. Ha dei lunghi capelli rossi e naturali che cadano in una cascata di boccoli fino al suo seno,alto e prosperoso,la pelle sembra porcellana,risalgo con lo sguardo verso il suo viso,ha delle labbra grandi e carnose,un naso piccolo e all'insù e degli occhi lunghi da gatta,di un verde tendente all'azzurro, indossa una canotta nera e dei leggings in pelle che disegnano le sue curve. Ha delle gambe lunghe e affusolate è poco più bassa di me. Ha un'aria stranamente familiare, l'ho già vista. Indossa delle scarpe firmate nere di YSL la marca la riconosco dal tacco dove c'è il logo.
"Immagino che tu sia Grace..."asserisce la ragazza fissandomi con un ghigno stampato sul volto.
"E tu Candice..."ribatto sogghignando.
"Immaginavo che ci saremmo conosciute in vesti diverse. Abbiamo interrotto qualcosa?"domanda sorridendo.Non riesco a decifrare la sua personalità,il suo tono è leggermente ilare.
"Immagino che tu sia abituata a stare in compagnia di donne mezze nude..."ribatto in maniera sfrontata. Candice si incammina verso di noi facendo ticchettare i suoi tacchi sul pavimento,resto ferma immobile sono pronta a fronteggiarla, non mi tiro indietro se è questo ciò che intende fare.
"Immagino invece che tu non lo sia..."sorride divertita.
"No, preferisco altro"mi volto di spalle e mi incammino verso la camera da letto il tintinnio dei suoi tacchi mi fa intendere che si trovi alle mie spalle.
"Ti piaccio così tanto che mi segui?"la schernisco e la tengo sottocchio,in tutto questo Adrian se ne sta fermo poggiato contro lo stipite della porta.
"Semplicemente devo prendere qualcosa di molto costoso e si trova nella stessa stanza..."asserisce si abbassa sotto il letto e afferra un paio di slip e un reggiseno "è un completino della nuova collezione di Victoria's Secret..."mi fa oscillare il reggiseno e lo slip striminzito davanti al viso. Allontano il capo e indietreggio,improvvisante prendo consapevolezza che stavo cadendo nella trappola di Joker. Lui vuole solo possedermi come possiede tutte le altre,vuole il mio corpo e me lo ha detto più di una volta e io lo stavo lasciando vincere dannazione!Non cedo!Non perdo!Devo riprendere il controllo della situazione,Candice con il suo show è stata una valida spinta a farmi riprendere il controllo e le sono persino grata.
"Grazie..."dico improvvisamente ridendo come una folle.
"Di cosa?"domanda lei perplessa e non riuscendo a capire la motivazione del mio ringraziamento.
"Hai appena salvato la mia partita. I giochi non si sono ancora conclusi..."asserisco ridacchiando.
"Ma cosa diavolo dici?"prosegue lei ancora più allibita.
"Oh io so cosa dico e so di cosa sto parlando e anche lui..."proseguo voltandomi verso Adrian,che a sua volta assottiglia lo sguardo e scuote la testa
"Cazzo..."impreca "è tutta colpa tua era a un millimetro da ottenere quello che volevo..."sbraita contro Candice,conferma tutto quello che stavo pensando.
"Che colpa avrei?"domanda Candice.
"Niente non puoi capire..."prosegue Adrian scuotendo la testa.
"Va bene, voi siete entrambi fuori di testa"prosegue la ragazza guardandomi in maniera incredule.
"Non è una novità..."ribatto ridendo "dov'è il mio cellulare?"mi guardo intorno ma non lo trovo. Adrian afferra i suoi pantaloni dal pavimento ed estrae il mio cellulare dalla tasca,me lo lancia e lo prendo al volo. La batteria è quasi del tutto scarica,non do conto ai numerosi messaggi sul telefono e cerco velocemente il contatto di Kat e spingo sulla sezione per chiamare. Squilla spero che sia sveglia. Adrian fuma e salterella in maniera infantile da una mattonella all'altre del pavimento.
"Pronto..."biascica con tono assonnato Kat.
"Kat, sono Grace. Ho bisogno dei miei vestiti,dimmi che puoi portarmeli..."asserisco con tono supplichevole.
"No, sono occupata ma puoi andare al locale e prendere le tue cose c'è Lola al locale. Ora la chiamò e le dico che passerai a prendere le tue robe,entra dalla porta sul retro Devo proprio andare amore c'è un maschione qui che richiede le mie attenzione..."prima che possa aggiungere altro mi chiude il telefono in faccia. Resto qualche secondo intontita con il telefono contro l'orecchio,Adrian si stende sul letto con la sigaretta fra le labbra e Candice si stende accanto a lui. Spero che non facciano nulla in mia presenza dannazione. Lei allunga una mano sul suo addome e ammicca,Adrian invece stizzito gliela sposta.
"Lo sai già..."ribatte lui lapidario,mantenendo il suo polso stretto nella sua mano virile.
"Ma sei eccitato..."ribatte lei accigliandosi,in tutto questo io me ne sto ferma come un imbecille a fissarli.
"Solo dopo gli incontri..."rimarca si slancia con la schiena e si poggia contro la testata del letto. Candice sembra non voler rinunciare ai suoi intenti e si posiziona a cavalcioni sulle sue gambe. Il mio corpo decide di collaborare e me ne vado in soggiorno prima di vedere un film hot dal vivo! Sophia se ne sta tranquilla seduta sul divano e continua a squadrarmi.
"Te lo hanno già detto che sei sexy da morire?"domanda mentre ammicca nella mia direzione.
"No, ma lo so di esserlo..."ribatto con spavalderia,ritorno in cucina e cerco con lo sguardo dei farmaci per superare questa sbronza e placare il mal di testa che mi sta tormentando le membra. Allungo la mano verso un cassetto,ma non ci arrivo. Mi avvicino al top in marmo della cucina e ci salgo sopra finalmente raggiungo il cassetto .
"Cosa fai sulla mia cucina?"prorompe Adrian alle mie spalle,inclino il capo e lo osservo,sembra ancora più irritato di prima.
"Cercavo qualcosa per calmare il mal di testa..."mormoro mi raggiunge e spegna la sigaretta in un portacenere sull'isola a forma di risata. Si posiziona alle mie spalle "terzo cassetto..."asserisce,mi allungo verso il terzo cassetto,individuo un antidolorifico. Appena lo afferro Adrian mi morde il sedere mi volto e lo guardo in cagnesco.
"Che diavolo fai?!"urlo isterica.
"Non concedo mai niente senza ricevere niente in cambio"asserisce con un sorriso soddisfatto.
"E si prende quello che vuole quando dice lui..."aggiunge Candice girando gli occhi al cielo. Quindi l'ha rifiutata perché non era il momento giusto per lui. Decide lui quando prendersi quello che vuole e come prenderselo ma io non sarò una pedina del suo gioco. "Noi andiamo, ci vediamo per il tuo compleanno Grace o magari anche prima buon proseguimento..."ammicca Sophia.
"Ciao" ribatto. Adrian mi lecca una natica,gli afferro i capelli e gli tiro i capelli facendogli reclinare la testa indietro in maniera tale che non possa continuare nel suo giochetto perverso. La posizione è scomoda visto che gli sto dando ancora le spalle.
"Smettila"sibilo e serro la mandibola.
"Smetto quando decido io"ribatte con sguardo glacial. Gli lascio la testa e di tutta risposta mi schiaffeggia una natica e sorride.
"Toccami di nuovo e ti strozzo..."abbaio. Esce fuori la lingua e si avvicina lentamente alla pelle arrossata della mia natica,mi sfiora con la lingua,mi volto di scatto e scendo per terra sono ad un millimetro dal suo volto da spaccone gli calpesto un piede e gli do uno schiaffo talmente forte da fargli voltare leggermente il volto. Lui sorride divertito,ma senza darmi il tempo di reagire si abbassa in corrispondenza delle mie gambe e mi solleva.
"Schiaffeggi bene per essere una donna..."ridacchia mi dà uno schiaffo vero e proprio sul sedere. Nel frattempo la mia testa penzola avanti e dietro sulla sua schiena e mi viene sempre di più da vomitare.Entra in bagno e non capisco cosa voglia fare mi getta nella doccia e apre l'acqua fredda,rabbrividisco e mi rialzo in piedi. Si piazza davanti a me e mi impedisce di uscire,retrocedo fino a toccare con la testa le mattonelle fredde della doccia. I capelli si bagnano sempre di più fino ad aderire al mio viso,il mio intimo è zuppo. Adrian poggia i suoi palmi virili ai lati della mia testa,allinea il suo viso al mio e mi sfiora il naso con il suo.
"Ti stai rinfrescando le idee?"domanda divertito.
"Almeno quanto te" ribatto. Il suo folto ciuffo castano gli ricade sul viso e gocciola. L'acqua gelida diventa relativa entrambi bruciamo nelle fiamme del desiderio di possederci. Sospiriamo sempre in maniera più pesante.
"Stammi alla larga..."sussurro girando la testa lateralmente. Combatto il desiderio e combatto lui. Lasciarlo vincere significherebbe abbattere le mie barriere e non posso lasciare che lui possa toccare la mia anima e ferirmi.
"Non posso, ti voglio troppo e non voglio rinunciare..."ribatte inchiodandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
"Ammattiremo..."sussurro guadando il pavimento.
"Non potremmo peggiore più di così"aggiunge con un tono divertito.
"Oh si che potremmo peggiorare. Do il peggio di me quando sono con te..."sorrido amaramente e scuoto la testa.
"Anch'io, è questa la parte divertente vogliamo farci del male a vicenda ma non ci facciamo male...perché..."lascia la frase in sospeso e mi afferra il mento,direziona il mio volto verso il suo "entrambi siamo..."sussurra e si avvicina al mio viso "vuoti dentro..."mi bacia a stampo in maniera lenta e casta. Mi fa percepire la morbidezza delle sue labbra,le mie labbra si dischiudano in richiesta di qualcosa di più profondo mi accarezza il labbro con la lingua,arpiono le dita nella pelle marchiata delle sue braccia virili. E' così difficile lasciarmi andare, ma con lui sembra semplice come respirare.
"Siamo sbagliati...non dovremmo...non posso"balbetto,lui nel frattempo prosegue e mi dissemina il collo di baci.
"Le scelte sbagliate sono le migliori che abbia mai fatto..."ribatte con sicurezza sulla pelle umida del mio collo,umida per la sua saliva e per l'acqua che continua a scivolare su i nostri corpi.
"È contraddittorio..."ribatto.
"Non per me. La tua concezione di sbagliato per me può corrispondere invece a qualcosa di giusto...é tutto relativo Grace, come il concetto di bene,di male,di amore,di odio, verità e rabbia ognuno di noi ha una sua personale concezione e convinzione di ognuno di questi concetti. Nessuna è sbagliata, nessuna è giusta..."conclude. Resto ammaliata dal fascino seducente dalla sua mente. Lui è un esteta, apprezza solo la bellezza delle cose, delle persone e non vuole cogliere altro da esse. La forma esteriore prevale su quella interiore e sulle virtù. E' come Dorian Grey mi domando dove nasconda il suo quadro.
"Finirai per corroderti da solo Dorian..."sussurro chiamandolo come il personaggio di Wilde.
"Almeno avrò vissuto tutti peccati che desideravo e morirò senza rimpianti. La mia maschera celerà il mostro che sono e nessuno mi ricorderà come la bestia ma come la vittima di se stesso..."ribatte ad un soffio dalle mie labbra.
"Non voglio essere il peccato sarei troppo comune..."ribatto ridacchiando.
"Infatti tu non sei il peccato ma l'impossibile..."ribatte mi bacia la fronte e scoppio a ridere come una bambina,una risata sincera, non ridevo così da un eternità, non ero così spensierata da tanto tempo. Lui mi rende libera di essere folle e lascia che la mia follia si manifesti. non mi devo preoccupare di nascondermi. Mi piacerebbe essere la sua Alice a mi piacerebbe che fosse il mio Cappellaio matto ma loro vivono nella fantasia e non nella realtà. Siamo un sogno non realizzabile. Troppo per la realtà.
"Devo andare a prendere i miei vestiti dal locale di Kat..."ammetto poggiando la nuca contro le mattonelle fredde.
"Cazzo...ora che ti metti..."borbotta ridendo,si siamo proprio matti.Alla fine ho indossato una maglietta di Adrian,e sono rimasta senza intimo e mi sono rifiutata di indossare i suoi boxer in maniera categorica. Senza pudore fa cadere l'asciugamano a terra,si è appena finito di fare la doccia,ha persino delle natiche di ferro,chissà come sarebbe stringere quelle chiappe d'acciaio...uhm. La devo smettere devo concentrarmi, si volta con il suo gioiello messo in bella vista ma faccio finta di nulla,gli fisso il viso tutto il tempo e tento in tutti i modi di non guardarlo lì. Sono così curiosa ma se lo facessi perderei questa sfida e ne ho perse già abbastanza.
"Hai davvero un bel sedere..."ammetto con tono risoluto.
"Non solo..."abbassa lo sguardo verso il suo ben di Dio che è libero,ma non abbasso lo sguardo continuo a fissarlo negli occhi tutto il tempo.
"Non guarderò il tuo coso"borbotto " è cone se mi presentassi nella mia stanza nuda e ti inducessi in tutti i modi a guardare la mia intimità quando non vuoi farlo..."borbotto e incrocio le braccia.
"Non mi rifiuterei di guardarla come stai facendo tu, ma la guarderei con gran piacere e attenzione..."rimarca leccandosi il labbro.
"Sei un maniaco del cavolo!" abbaio.
"Non fare la santarellina Grace anche tu vuoi guardarlo e hai la possibilità di farlo guarda che non morde..."mi schernisce con un ghigno malefico.
"Te lo scordi questa volta non cedo e non perdo..."ribatto lapidaria,gira gli occhi al cielo e si incammina verso il suo armadio,estrae dei boxer che si infila celermente.
"Offerta scaduta, magari non ti ricapiterà mai più una possibilità del genere..."afferma.
"Non credo proprio..."scuoto la testa e continuo a fissarlo. Si infila dei jeans neri e una t-shirt bianca che va a coprire il suo fisico scultoreo ma continua ad evidenziare la sua muscolatura perfetta.
"Per colpa tua dovrò andare in giro nuda..."ribatto facendo cenno con la testa verso l'intimo fracido che oscilla dalla finestra della camera da letto.
"Meglio così non dovrò toglierti nulla e le miei mani potranno arrivare direttamente a destinazione"ammicca divertito.
"Adrian questa volta te lo giuro...se ci provi ti farò male sul serio. Non sono una prostituta ne una bambola gonfiabile che puoi toccare a tuo piacimento contro la mia volontà..."abbaio irritata.
"Lo desideri anche tu che lo faccia ma non lo dici perché sei troppo cocciuta. Andiamo piccola Grace..."mi fa cenno con la testa di seguirlo.
"Vorrei che la smettessi di capire la mia mente e il mio corpo..."biascico alle sue spalle seguendolo.
"Siamo simili è impossibile non farlo..."evidenzia.
"Mi porterai a destinazione vero?"domando con un tono incerto.
"Potrei portarti ovunque e da nessuna parte"ribatte con ilarità "anche nel paese delle meraviglie che ne dici Alice?"Domanda porgendomi la mano.
"Andiamo ovunque allora..."ribatto.
"Ora non sai cosa significa ma con il tempo capirai che dietro c'è un significato molto più complesso piccola Grace..."mi rassicura,prendo la sua mano e corriamo fino alla porta e andiamo ovunque da nessuna parte, nel paese delle meraviglie oppure nella follia di Joker e Harley Quinn. Noi andiamo senza mai tornare perché viviamo nella nostra follia.N/A
Cosa combineranno i nostri due matti lungo il tragitto?
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Un bacio a tutti voi 😘
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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...