Capitolo 15

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Grace

Il mare si è leggermente agitato, la sua iniziale tranquillità è stata perturbata dalle onde. Il sole ormai si è allineato con l'orizzonte da dove tutto inizia tutto finisce. Rimetto la protezione per la centesima volta,preferisco restare un cadavere anche durante l'estate che dover squamare come un serpente che cambia la muta quando l'estate sarà finita ,poi non mi abbronzo ma mi brucio come un'aragosta sulla brace. Mi sistemo sulla sdraio supina,Kristin sta narrando una delle sue tante avventure epiche che ha vissuto. Lei vive intensamente, vive e basta mentre io me ne sto con la mia protezione ed evito che la vita mi annienti.
"Quindi sei fuggita con quel tale del liceo alla festa di Sophia. Se non fossi stata in compagnia mi avresti abbandonata lì sola"mi lamento scuotendo la testa.
"Se fossi stata sola non ti avrei mai lasciata ma eri in buona compagnia e anche tu sei fuggita via senza pensarci due volte" ridacchia.
"Beh tu eri occupata e mi sono trovata anch'io un'occupazione"
"Non con una persona qualsiasi"rimarca Kristin sorridendo.
"Con chi eri?"incalza Joseph inarcando un sopracciglio, mi scruta con i suoi occhi caramello in attesa di ricevere una risposta.
"Con un amico di mia cugina"rispondo in maniera sbrigativa.
"E sarebbe?non si può sapere il nome?"prosegue ridendo.
"Adrian..."abbaio irritata,odio essere sottoposta al quarto grado.
"Cavalon?"domanda accigliandosi Joseph,ma cos'è un re della zona lo conoscono tutti!
"Si perché?"proseguo questa volta sono io a voler continuare la conversazione.
"Dovesti stare lontana da quel tipo"borbotta sorseggiando la sua birra.
"Oh non ti preoccupare so come tenere a bada quelli come lui e quelli come te"proseguo sollevando la schiena dalla sdraio "non ho bisogno di avvertimento so benissimo con chi ho a che fare"aggiungo mi stiracchio e prendo il cellulare noto qualche messaggio di Link,leggo frettolosamente il contenuto e mi rimarca in più messaggi che presto sarà qui.
"Il mio era un consiglio puoi ascoltarlo oppure no"aggiunge facendo spallucce Joseph. Nel frattempo che lui e Kristin conversano, invio un messaggio a Link.
A Link
<sei una cozza>
lo schernisco,ridacchio della mia stessa battuta e getto nuovamente il cellulare sulla sdraio.
"Facciamoci una passeggiata"propone Kristin alzandosi in piedi.
"Ci sto"mi annoio in fretta e stare ferma non mi aiuta.
Il silenzio a volte è mio nemico altre volte mio alleato dipende da cosa prende vita nella mia testa.
I ricordi possono essere tanto costruttivi e quanto distruttivi, possono tagliare come lame o guarire come un farmaco.
Non si possono cancellare si può solo trarne un insegnamento.
Ormai il passato è passato, però si può cambiare il futuro.
"Voi due signorine divertitevi, io me ne starò qui a bere la mia birra"asserisce divertito si abbassa gli occhiali da sole che aveva adagiato sulla sua chioma scompigliata e fissa un punto davanti a sé. Ci incamminiamo verso il bagno asciuga e cominciamo a passeggiare. L'acqua mi accarezza i piedi ogni qual volta un'onda riesce a sporgersi fino al punto in cui mi trovo. Ormai il buio si sta facendo sempre più spazio nel cielo e penso che sia arrivato il momento di tornare a casa.
"Domani riprendiamo a spaccarci la schiena"ridacchio facendo riferimento alle lezioni del professor Shepperd. Non immaginavo che un corso del genere potesse essere così faticoso, appena sarò tornata a casa dovrò studiare il plico senza fine di fotocopie che ci ha assegnato. Dovevamo scegliere una corrente da studiare,naturalmente giusto per essere costante con me stessa ho scelto il decadentismo,la negazione dei valori morali della borghesia,una visione del mondo contorta e alternativa, insomma sono nata nell'epoca sbagliata.
"È talmente pignolo a volte mentre ci rimprovera penso che uscirà fuori una bacchetta di canna e ci bastonerà tutti"asserisce ridacchiando. Il professore è molto tiene ai dettagli e non vuole che sia lasciato nulla al caso,sembra un maniaco del controllo quando siamo in aula diventiamo tante marionette e lui è l'abile burattinaio che manovra tutti. Nonostante tutto mi piace.
"Non credi di aver un po' esagerato nel rispondere in quella maniera..."asserisce facendo riferimento alla mia risposta a Joseph.
"Kristin sono schietta e non mi piace che mi si debba dire chi posso o non posso frequentare o cosa devo fare. Sono una mente libera e contorta che non vuole essere dominata da nessuno"chiarisco non piacciono gli obblighi ,non mi piace mi sia imposto qualcosa .
"Il suo era un semplice consiglio te lo ha anche detto"mormora guardando altrove,mi balena per qualche secondo l'idea di tornare sui miei passi ma ritorna indietro dalla stessa strada da cui è arrivata. Resto in silenzio, ammutolita senza dire nulla. Fingo di provare rimorso quando in realtà non provo niente. Qualcuno potrebbe pensare che sono una stronza e basta e non ci sia altro ma in realtà non è colpa mia se dentro di me improvvisamente si è spento tutto,come se un interruttore fosse stato abbassato su off ma non ritorna più su on. Si è guastato il mio meccanismo,eppure il corpo è una macchina perfetta che funziona sempre ,ma forse il vuoto che mi portò dentro è una delle sue tante funzioni che ha messo in atto. Kristin attende che le dica qualcosa,ma cosa?è facile dovrei mentire come faccio sempre con tutti, ma sono stanca persino delle mie bugie,sono stanca di dover fingere e dover mantenere una maschera sul volto tutto il tempo. Vorrei semplicemente che la mia anima ogni tanto si facesse viva e mi desse un segno della sua presenza,ma lei tace mentre i miei pensieri vorticano senza mai fermarsi,alla fine finisco per essere trascinata dentro i miei stessi tornadi interiori fatti di ricordi. I ricordi che mi rammentano il motivo per cui mento, il motivo per cui indosso una maschera e il motivo per cui non sono più capace di provare. Non posso fare nulla se non guardarti negli occhi e tentare di farti capire il caos che mi portò dentro che è troppo difficile da spiegare.

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