Canzone :Born for this ( The Score)⬆
Adrian
Cori continua a dare colpi precisi contro il sacco, gli altri ragazzi si scontrano sul ring. Resto fermo con la schiena poggiata al muro e tengo tutti sotto controllo. Voglio fumare ma non posso, anche una sigaretta in questo preciso momento sarebbe una distrazione. Jace parla a bassa voce con Ron della nostra partenza per New York. La situazione fra me e Grace è ambigua come sempre. Ma con lei sto bene, mi sento me stesso e le mie maschere sono libere di uscire fuori. Con lei posso essere Joker, il cappelaio matto e chiunque io voglia essere. Mi massaggio la nuca e osservo tutto e tutti. Ho sempre amato il controllo e tutt'ora non nego che amo avere tutto sotto controllo, critico Grace ma in realtà io e lei siamo simili. Ho sempre cercato una persona come lei che mi potesse capire, che fosse simile a me, ma ora mi spaventa. Mi spaventa come riesca ad esercitare il controllo sul mio corpo quando io non ci riesco più. Molto spesso perdo il controllo di me stesso, la mia mente non ragiona più e non ha più il controllo del mio corpo che agisce mosso dagli impeti della follia. La ragione amica dei filosofi e dei grandi intellettuali non può più nulla. L'unica ragione che sento è quella della mia cara compagna rabbia, che è stata una mia fedele amica per un'intera vita. Molto spesso mi domando cosa penserebbe Jonathan di me, ma respingo sempre quel pensiero. Ho paura di sentire il suo giudizio che si anima nella mia testa, in realtà è lui la causa molto spesso dei miei attuali attacchi di rabbia. Anche in passato molto spesso mi immischiavo nelle risse per difenderlo, non potevo lasciare che il mondo disintegrasse le sue speranze che in realtà poi diventavano anche le mie. Connor si avvicina man mano sempre di più al punto in cui mi trovo. Negli ultimi giorni ha mantenuto le distanze, sapeva che ero ancora incazzato. Per far sbollire la mia rabbia ci vuole molto più il tempo e il pugno che gli ho dato è stato nullo, volevo fargli molto più male. Mi sono trattenuto per un unico motivo, i nostri incontri a New York. L'amicizia non c'entra un cazzo, anche i componenti del branco, almeno una volta si sono beccati qualche pugno da me. Potrei risultare spietato ma in realtà se li meritavano. Cori si avvicina al punto in cui mi trovo e Connor desiste dal suo intento di venirmi a parlare, meglio così.
"Cosa devo fare?" domanda , è madido di sudore, ha gli occhi accesi ed è carico di quel bramoso luccichio che è tipico di chi è arrabbiato con il mondo per tutti i soprusi che è costretto a subire. Se solo me lo permettesse agirei e la farei pagare a quei quattro cazzoni che lo tormentano ancora. Ma non vuole quindi non posso agire, mi ricorda molto Jonathan. Piccolo e indifeso, ma con tanta rabbia che reprimeva e questo l'ha fatto solo scoppiare e l'ha reso schiavo dei suoi demoni, che alla fine l'hanno distrutto piano piano dall'interno senza che lui se ne accorgesse, è diventato vittima e carnefice di se stesso e io non potuto fare altro che assistere al suo personale teatrino che l'ha portato al gran finale in cui mi ha lasciato qui solo e non mi permesso di fare nulla. Ha combattuto la sua ultima guerra senza il mio aiuto ed è finito per farsi del male.
"Vai sul ring, ti allenerai con Connor" rispondo dopo essermi perso per qualche secondo nelle mie solite digressioni in cui la mia mente viaggia ma non viaggia proiettandosi verso il futuro ma viaggia sempre al contrario verso il passato . Un passato distruttivo che sarà la mia eterna condanna. Il mio passato è la mia prigione personale da cui non riesco ad uscire. Connor non dice nulla ma da bravo cagnolino ascolta gli ordini senza ribattere, me lo deve dopo la sua stronzata e pretendeva di avere ragione. Alla fine si è beccato una strigliata senza eguali da Lily che per la prima volta ho sentito urlare. Codi mi sorride soddisfatto come un bambino a cui hanno appena fatto un regalo. Sa che da noi può imparare molto di più e poi è molto raro che uno di noi salga sul ring per fare degli allenamenti o simulazione con dei principianti . A noi diavoli piace scontrarci tra di noi, alle anime infernali piace giocare con le fiamme degli altri dannati. Ma Cory ha bisogno di una mano e questa è una possibilità per lui che non concediamo a nessuno. Connor si sfila la maglietta e sale sul ring, salterella un po' per riscaldare i muscoli . Cori sembra carico pronto a colpire ed esplodere. Spero di poter aiutare te, visto che non sono riuscito ad aiutare la persona più importante della mia vita. Trasporto il mio corpo vicino al ring, la mia mente continua viaggiare.Devo trovare il modo per restare legato un po' di più a quest realtà. Non posso andare avanti così, me ne rendo conto da solo . Gli incubi la notte stanno tornando, pensavo di aver superato quella fase. Ma man mano che torno me stesso , le mie emozioni riaffiorano e con esse anche tutte le mie emozioni e la causa di tutto questo è la piccola Alice che non mi sta portando nel paese delle meraviglie ma mi sta riportando alla nuda e cruda realtà. Fatta di ricordi e di terribili emozioni che avevo messo a tacere per entrare nel mio stato di apatia . Dove credevo di vivere bene ma in realtà ero stanco della mancanza di reazioni da parte del mio corpo e del mio cuore che sembravano non appartenermi più ma ora sono un po' più miei e della piccola Grace. A lei appartiene più il mio corpo che il mio cuore. Ma penso che su questo ci lavoreremo un po'. Connor avanza e finge di colpirlo Cori si scansa prontamente e passa al contro attacco. Sferra un gancio destro seguito da una ginocchiata. Bene, molto bene, Cori è migliorato parecchio, frutto dei suoi continui, perseveranti e lunghi allenamenti. Parte con un lieve svantaggio fisico, ha una fisicità longilinea e slanciata non ha una fisicità massiccia necessaria per praticare questo tipo di sport ma dalla sua parte ha la velocità. Connor passa al contro attacco e lo colpisce un paio di volte con i suoi guantoni gommati .Ron si avvicina e osserva il ragazzino che tenta di mantenere il passo con Connor. Non se la sta cavando così male, sta andando molto meglio di quello che mi aspettassi ma in realtà so per certo che Connor si sta mantenendo. Connor gli dice qualcosa che lo fa innervosire. Da bravo diavolo lo aizza alla rabbia, all'odio e alla vendetta. La giustizia per noi è così , funziona così. Annientiamo solo se veniamo provocati. Ma le nostre vittime vengono annientate dai nostri colpi brutali che hanno natura sia fisica che psicologica.
"Non se la cava male"mormora Ron mentre osserva, il piccolo mostro che stiamo lentamente generando. Un altro diavolo che entrerà nella nostra schiera per poi sostituirci. Ron ha bisogno di giovani reclute come Cori. Vado fiero di quello che faccio per quanto contorto possa risultare. Una volta uscito da qui, Cori non sarà vittima dei contorti sistemi della realtà ma sarà carnefice. Avrà un ruolo attivo che gli permetterà di poter esprimere la propria volontà senza che nessuno lo sovrasti. Lui in ogni caso non sarà l'ennesima vittima del sistema contorto in cui viviamo in cui il più debole subisce. È una grande stronzata quella che rifilano sui mass media, in cui dicono che la legge tutela i deboli, la legge tutela i forti così come accade nella natura sopravvivono coloro che hanno i geni più forti. Basta un bravo avvocato e anche la peggiore bestia che calpesta il suolo può farla franca e continuare a compiere le sue atrocità con la consapevolezza che potrà sempre trovare il modo per uscirne fuori. Mio nonno, i suoi amici , i componenti del branco erano una dimostrazione di quello che accade nella società e la mia tesi è più che fondata. Non so quante volte Kurter ha combinato le peggiori porcate di questo mondo e nonostante le innumerevoli denunce, grazie al suo alto conto in banca ne è uscito fuori. Il nostro amato stato Americano come anche in molti altri stati afferma che "Non si può essere definiti colpevoli fino alla sentenza" ma conosco una marea di colpevoli che per legge risulta che non lo sono . Quindi il mondo deve capire il motivo per cui non attendo che qualcun altro agisca ma sono io ad agire per me stesso. Non dovrebbero giudicarmi così rigidamente le ombre, eppure lo fanno , mi giudicano e mi additano come se fossi io il mostro ma il realtà il reale mostro è lo stesso sistema a cui tutti siamo assoggettati !Io mi posso definire solamente come un mostro che tenta di sopravvivere, che ora è carnefice e dà vita alla propria e personale vendetta privata!
Jonathan era la mia bocca d'aria fresca dalla società.
L'unica poesia che meglio ci rappresenta è quella di Edward Estlin Cummings che recitava così: "Il tuo cuore lo porto con me.Lo porto nel mio. Non me ne divido mai.Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce.Non voglio il mondo, perché il mio,il più bello, il più vero sei tu.tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu. Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici,
germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,che cresce più alto di quanto l'anima spera, e la mente nasconde. Questa è la meraviglia che le stelle separa.Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio''
Mi ricordo quando eravamo bambini e giocavamo in giardino durante le notti d'estate, anche al mio cavaliere oscuro piaceva l'oscurità. Io interpretavo il ruolo di Joker, lui quello di Batman. Fin da bambini c'erano chiari i nostri ruoli. Correvamo spensierati, pensando che esistesse realmente la giustizia. Pensando che i cattivi erano tali per natura e venissero puniti e gli eroi erano tali e venissero acclamati dalle folle per le loro gesta.
Molto spesso però sono i cattivi ad essere i veri eroi e gli eroi sono i veri cattivi.
Il mondo è contorto, ma il caos di cui è intriso non era ancora entrato a contatto con le nostre anime innocenti.
Noi correvamo con la speranza negli occhi.
Correvamo pensando di acchiappare i nostri sogni.
Correvamo accanto alle stelle notturne.
Correvamo rincorrendo gli altri e noi stessi.
Joker rincorreva Batman e Batman rincorreva Joker.
Non ci servivano altri giocatori.
Non ci serviva altro.
Bastavano io e lui.
Due anime diverse ma uno stesso cuore che batteva all'unisono.
Alla fine il suo cuore è finito per battere solo per uno di noi e non più per entrambi.
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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...