Capitolo 41

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Canzone: Find me (Sigma,Birdy) ⬆️

Grace

Finiamo sempre io e lui insieme da qualche parte. Come se il destino ci volesse uniti. La sua macchina sfreccia per le strade buie di Miami. Cosa diamine ci facciamo insieme noi due? Non lo so,ma so che con lui posso parlare di tutto. Gli pongo una domanda, che gli ho già posto, ma non mi ha dato la vera risposta. "Cos'è l'amore?Voglio una risposta vera questa volta"Picchietta con le dita sul volante, spero che mi risponda, mi piace parlare con lui.
"L'amore è la scoperta della follia e della passione connessa ad essa. Solo un folle può amare. L'amore è la scoperta della vita ma la vita vista per la prima volta per davvero senza il filtro della logica. L'amore è vedere il mondo a colori e voler essere migliori per la persona che ti sta accanto e se stessi. L'amore è qualcosa che ho conosciuto ma che ho perso come tutto il resto. Si può amare qualsiasi cosa e chiunque l'importante è farlo nella maniera giusta. È la magia del caos Grace..."ribatte alla fine, la magia del caos...
"Secondo la tua logica noi che siamo caos dovremmo essere amore..."ridacchio "eppure c'è solo oscurità e ombre Adrian,non vedo l'amore di cui tu parli..."proseguo con un velo di tristezza.
"Non sempre è possibile vederlo. A volte esiste e non si vede altre volte non esiste più ma si continua a vederlo, come una stella che muore continui a vedere la sua luce ma in realtà non c'è più...illusione..."conclude facendo muovere una mano davanti al suo viso. Mi volto completamente verso di lui allungo una mano e gli accarezzo il viso.
"Voglio essere più di un ombra, più di un ricordo. Mi piacerebbe essere qualcosa che hai amato ma non con un amore comune fatto di realtà mi piacerebbe che mi amassi con il caos che hai dentro..."che uscita Grace! Complimenti, credo di aver bevuto troppo in sua assenza. Sapevo che era in compagnia di qualcun'altra e stavo annegando la rabbia nell'alcool . Sono finita per combinare casini comunque. Ho preso a pugni Stacy e ora ho fatto questa felice uscita con lui. Sposto la mano dal suo viso e la poggio sulla mia gamba. Il suo silenzio vale molto di più di uno schiaffo o di una delle sue solite uscite come "sei il podio più bello sul quale possa salire..."o stronzate del genere!
"Ci sto provando..."ribatte, afferra la mia mano e se la porta sul viso. Ma che cavolo? Aspetta....
"Hai bevuto?" domando come se fosse lui il pazzo fra i due, ma chi ha cantato come una gallinella per prima sono stata io!
"Ti potrei porre la stessa domanda ma non ho bevuto più di quanto tu abbia bevuto..."conclude con un sorrisetto sfrontato.
"Quindi io e te siamo qualcosa..."mormoro con sguardo assorto sulla strada, continuo ad accarezzargli il viso.
"Qualcosa meglio di niente,siamo ovunque e da nessuna parte..."ridacchia. Non so nemmeno dove stiamo andando.
Il nostro motto è ovunque e da nessuna parte.
Andiamo dove ci porta il nostro caos. Seguiamo la luna e il profumo del mare che ci fanno da bussole.
"Dove stiamo andando Adrian?"domando con tono divertito al Joker accanto a me.
"Ovunque e da nessuna parte piccola Grace. Andiamo dove ci porta la notte,corriamo con lei durante le ore notturne prima che il sole ci prenda..."sorride divertito.
"Ma la luce non può prendere l'oscurità..."mormoro scuotendo la testa .
"Ma la può sostituire Grace. Rendiamo tutto indimenticabile in maniera che nessuno possa scordare..."ribatte con un sorriso sfrontato. Preme tutto il piede sull'acceleratore e sfreccia sulla strada,causando le mie risate.
"Possibilmente non contro un muro..."ridacchio.
"Non ti piacerebbe imprimere i nostri calchi?"mi schernisce.
"Magari un'altra volta...o magari lo fai con Candice..."lo provoco. Decelera e passa lo sguardo sul mio viso e mi fissa con disappunto "ho ferito la tua sensibilità?"continuo a provocarlo,mi fingo mortificata.
"Smettila Grace altrimenti fermo la macchina e ti monto come una bestia sui sedili posteriori così magari terrai un po' a freno la lingua..."borbotta dandomi un buffetto sulla coscia.
"Antipatico..." concludo incrociando le braccia al petto. Mi sistemo sul sedile e incrocio le braccia "probabilmente nemmeno ci riusciresti...ti prenderei a calci"borbotto. Decelera sempre di più facendomi preoccupare, maledizione perché non tengo mai chiusa la mia boccaccia? Svolta in un vicolo che porta non so dove? Con lui c'è sempre da preoccuparsi. Ferma la macchina vicino ad un porto, ci sono svariate barche a vela di grossa portata.
"Vuoi capirmi?"domanda improvvisamente.
"Si..."rispondo senza esitare.
"Vieni a farti un giro nei ricordi della mia mente Grace..."biascica,ferma la macchina ed esce fuori con uno slancio.
"Perché mi hai portato in un porto se vuoi mostrarmi chi sei?" domando, non capendo il motivo per il quale mi abbia portato qui. Resto attonita,cammina su una strada stretta ad ambo i lati della strada ci sono delle barche attaccate. Cammina come un felino sicuro nella notte. Lui non ha paura dell'oscurità,ci vive e sa chi si cela nel buio. Magari è lui il lupo nero di cui bisogna aver paura. Indica una barca a vela enorme. Imponente e maestosa. Sopra noto la scritta "Cavalon Family..."quindi suppongo che appartenga alla sua famiglia.
"Come ti ho già detto Grace non sono di Miami, ma vengo da New York. Sono andato via dalla mia città,dove avevo tutto,una famiglia,una guida che era mio fratello e un lavoro che si poteva considerare più onesto di quello che faccio..."biascica "immagino che tu ti stia chiedendo il motivo che mi ha spinto ad andare via..." mormora si siede sul bordo della strada e fa penzolare le gambe,sotto di lui c'è il mare, sopra di lui il cielo stellato. Sei una maschera affamata di potere e gloria, ti accerchi di infinito perché il finito ti sta troppo stretto,rinneghi la tua stessa natura.
"Sono andato via perché non avevo più motivo di restare. Volevo essere migliore per qualcuno che non c'era più. Volevo essere buono ma non c'era più motivo per essere buono,volevo credere e avere speranza nel mondo ma non c'era più il motivo. La morte di tutti i miei desideri è avvenuta quando ho perso la mia metà. Per questo ti dico che si può amare chiunque Grace. L'amore è un concetto ampio che non può risiedere solo nella mera convinzione che si può amare un uomo o una donna. Si può amare qualsiasi cosa e qualsiasi persona. Io ho amato Jonathan perché lui era quella luce nella vita a cui ti aggrappi con tutto te stesso,quella luce che ti fa credere che magari il mondo non è così nero come ti sembra, ma è fatto anche di cose belle e luce. Una speranza a cui non volevo rinunciare perché era la mia unica speranza, ma a quanto pare il mito del vaso di Pandora si ripete..."mormora con un sorriso amaro. Si riferisce al vaso di Pandora e al momento in cui Pandora non obbedì ad Epimeteo e fece uscire tutti i mali dal vaso e chiuse il vaso poco prima che potesse uscire fuori la speranza. Immagino che lui sia Epimeteo e suo fratello Pandora. Ma su cosa non gli ha dato ascolto?
"La tua famiglia? Non provavi nulla per loro?" Domando con tono incredulo.
"Provavo un profondo affetto per loro, vorrei ancora volergli bene ma come vedi sono un contenitore vuoto. Ma amare e volere bene sono sentimenti diversi. Il voler bene è un sentimento positivo ma più tenue. L'amore è molto più forte e travolgente,faresti qualsiasi cosa per la persona che ami."Da ciò che dice capisco che avrebbe fatto qualsiasi cosa per Jonathan. Il suo lupo bianco,il suo angelo custode, ha perso la sua guida e ha perso ogni cosa. Io non perso nulla, ma ogni cosa mi è stata rubata. "Perché non li amavi?" proseguo. Mi stendo accanto a lui e poggio la testa sulle sue gambe. Sono così un po' strana,stiamo facendo una conversazione di un certo spessore e mi stendo su di lui con noncuranza, ma lo faccio per poter contemplare sia lui che il cielo insieme. Mi rendo conto che tu appartieni all'oscurità ,hai lo stesso fascino che un astro potrebbe avere solo al buio.
"Mio padre ci amava ecco ma non c'era mai. Io e Jonathan passavamo la maggior parte del tempo con le domestiche perché entrambi i miei genitori erano perone in carriera. Mio padre gestiva con mio nonno l'impresa che io e Jonathan avremmo dovuto ereditare e mia madre era un noto avvocato di New York dico era perché poi sono insorti dei problemi di cui non conosco la natura e l'hanno portata a ritirarsi dal mondo del lavoro. Non so se sia stato meglio o peggio così in realtà.Comunque entrambi non erano sempre presenti e ciò ha portato me e Jonathan a sviluppare un legame molto forte quasi morboso..."biascica. Si sta aprendo con me, perché lo fa? La mia diffidenza mi fa pensare che devo aumentare le distanze perché lui come tutti vuole solo farmi del male. C'è una parte di me che vuole restare qui ferma ad ascoltare quello che ha da dire. Una parte di me vuole che il tempo continui ad essere scandito dai battiti del suo cuore del mio. Allungo una mano verso il suo viso e lo accarezzo, abbassa lo sguardo verso di me e mi sorride in maniera forzata.
"Mi dispiace Adrian..."sussurro. Non si può dire molto quando perdi qualcuno di così importante per te. Ho perso tanto, ma so che se perdessi mia madre o mio fratello perderei quel briciolo di sanità mentale che mi è rimasta.
"Ora tocca a te Grace rivelami qualcosa che ha fatto calare la maschera sul tuo volto..."prosegue. Noi continuano a giocare allo scambio di rivelazioni e verità senza renderci conto che a metà viso entrambi continuiamo ad indossare le nostre maschere. Non potremo mai essere verità,non potremo mai essere realtà. Siamo qualcosa che non si può toccare a mani nude, ma si può osservare e amare per la tenerezza con cui raggira il mondo e la vita, che ai nostri occhi per poco tempo appare migliore...appare magico. L'illusione è la percezione menzognera che abbia della realtà solitamente deriva dalla nostra mente o da un alterazione dell'attività dei nostri sensi che si connettono ad una realtà che non c'è, ma che vorremmo che ci fosse. Le onde si abbattono contro il muretto sotto di noi e contro il legno resistente di cui sono fatte le imponenti barche a vela che costeggiano tutto il porto.
"Mio padre ci ha lasciati appena ha saputo che mia madre fosse incinta. Non ha mai voluto dei figli ma mia madre li voleva e quindi per amor suo l'ha accontenta con Link. Io invece sono capitata,mia madre mi ha voluto tenere con sé fin da subito, mio padre no. Non poteva sopportare la situazione gli stava troppo stretta. Mio padre andò via abbandonando mia madre,mio fratello e in un certo senso anche me. Sono stata la causa che lo ha fatto fuggire a gambe levate. Mia madre non me ne ha mai fatto una colpa,mio fratello nemmeno, anzi era contento che nostro padre fosse andato via.Dice sempre che non era adatto al ruolo, si vedeva costretto in una parte che non riusciva proprio a recitare, quella del padre. I miei nonni materni ci hanno aiutato per un po' ma erano già abbastanza grandi al mio arrivo quindi non potevano fare molto per mia madre. A scuola avevo una sola amica. Ero molto chiusa e venivo additata come la strana. Mi portavo sempre dietro il mio Bianco coniglio, di nome Banny, che in un certo senso era il mio migliore amico. Sai in un paesino piccolo come Dandridge essere diversi non aiuta ma annienta. Ero la bambina senza papà,quella stramba che si portava ancora un coniglietto dietro ma quel coniglietto mi dava sicurezza. La festa del papà per me era una tragedia, la mia migliore amica mi dava il suo papà in fitto per quella giornata. Lo faceva quando mia madre non poteva venire. Per alcuni eventi in cui la figura paterna era necessaria restavo sola in disparte...finché non mi mettevano a fare qualche attività alternativa in altre classi. Spesso disegnavo man mano il mio talento si è sviluppato. Alla fine mi sono trasferita a Nashville per frequentare il college. Mi sono laureata in storia dell'arte. A Nashville avevo molti amici con cui mi sono frequentata anche dopo la fine degli studi. Poi dopo quella notte, si è rotto tutto e io sono tornata al mio mondo con una maschera in più sul viso. Non ero più costretta a convivere solo con Alice ma anche con Harley. Ogni tanto c'è una lotta fra le parti e le mie personalità. Non vinco mai..."sussurro fissando il mare con fare assorto. Perdo sempre nella lotta impari fra le due attrici dentro di me e la piccola verità che tenta di emergere ma viene sempre rinchiusa in uno stanzino. Costretta a restare nella gabbia delle menzogne. Sollevo lo sguardo verso Adrian che si abbassa vero il mio viso e mi bacia la fronte con fare tenero. Mi scosta i capelli dal viso e mi fissa per qualche secondo. La sua gamba muscolosa è davvero scomoda penso che mi solleverò da un momento all'altro. Mi sento nuda in questo momento gli ho mostrato una parte di me, lui ha fatto lo stesso. Stranamente non mi sento a disagio ma mi sento protetta mi dà questo strano senso di protezione e appartenenza che non ho mai provato con nessuno. Mi slancio con la schiena e mi sollevo. Si dà una pacca sulla gamba e mi invita a sedermi a cavalcioni. Mi siedo sulle sue gambe muscolose anche se un po' mi spaventa la presenza del mare alle mie spalle. Appena mi siedo sulle sue gambe e posiziono le mie ai lati del suo bacino fa una cosa del tutto inaspettata mi abbraccia. Il mio corpo morbido si schianta contro il suo duro e passente. Mi sento piccola e fragile ma protetta, è orribile sentirsi vulnerabili con qualcuno che ti dimostra di poterti distruggere con uno schiocco di dita. Adrian è un mostro calcolatore ma ora sembra umano. Le sue braccia possenti si stringono dietro la mia schiena. Infilo la testa nell'incavo del suo collo, sento il suo cuore scalpitare. La sua colonia mi ammalia l'olfatto, con le sue mani dalla pelle ruvida mi accarezza la schiena in maniera rassicurante. Resto ferma con le braccia attanagliate al suo collo e la testa nascosta. Mi nascondo da me e da te, ma anche dalle mie ombre per qualche secondo scappo via dalle mie maschera e ti mostro il mio vero volto.
"Cosa ne pensi Adrian della vera me?"sussurro in maniera quasi impercettibile.
"Sei bellissima piccola Grace..."ribatte con tono basso e roco che mi surriscalda il cuore di una strana sensazione molto simile alla felicità. Mi rendi felice senza un motivo e senza un perché,forse sei tu e basta a rendermi così,ma facciamo che questo lo ammetto un'altra volta. Forse l'amore è sentirsi persi e avere qualcuno accanto che ti fa sentire al sicuro nonostante non sai dove sei e dove stai andando. Forse hai ragione Adrian l'amore è la magia del caos, del caos che c'è fra di noi e rende tutto così perfetto.

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