Canzone:Legend (The Score)⬆️
Adrian
Mi piace la verità in un mondo pieno di bugie, anche se sono la personificazione del concetto di inganno.Sono in continua contraddizione, non si sa mai quale sia la vera verità fra le tante cose che dico,ogni mia affermazione potrebbe essere vera oppure una semplice bugia,che ha illuso tutti e tutto e alla fine ha illuso persino me. Le menzogne sono la mia prima certezza. Forse la certezza è un'illusione c'è sempre una nuova verità che va a smentire ciò che prima sembrava un principio assoluto.
Vivo nella follia, con la mia personalità che oscilla e muta a seconda della personalità che prende in mano il potere della mia mente.
Mi aggiro nella palestra con sguardo spento, senza maglietta,ormai passo praticamente la maggior parte del mio tempo qui sembra che la mia fase di apatia stia man mano tramutando in un'altra fase decisamente peggiore dominata dalla rabbia...sono entrato in circolo vizioso da cui non riesco a uscire. Cammino avanti e dietro lungo il perimetro del ring, riflessivo. Le mie ombre non si danno pace in nessun momento, mi perseguitano.Joker non riesce più a nascondersi così bene.Mi fermo davanti al ring con le mani poggiate sui fianchi come un supereroe anche se sono il peggior dei cattivi.Sorrido sornione divertito dei miei stessi pensieri, abbasso lo sguardo sulle mie nocche imbrattate di sangue per ricordarmi quello che è avvenuto un paio di sere fa. Quando proprio io quello che diceva di non perdere il controllo agli altri ho perso il controllo annientando il mio avversario,la mia ira aveva preso il possesso del mio corpo e non riuscivo a fermarmi. Tutte le ombre mi schernivano e io dovevo difendermi, ma alla fine è stata tutta colpa di quell'ombra della realtà che ha provocato la maschera sbagliata. Dietro la mia maschera non si nasconde un dolce attore di commedie ma un drammaturgo che dà vita al suo dramma interiore in questa vita contorta dove per me tutto funziona al contrario e realtà e finzione si mescolano senza distinguersi, non sono più considerati concetti assestanti ma uniti nella loro natura. Tutti un po' fingiamo e pò siamo noi stessi,possiamo essere chiunque in qualunque momento o semplicemente passare inosservati e vivere anche noi come ombre omologate, ma la decisione è sempre nostra. Sono dell'idea che ognuno di noi è fautore del proprio destino!Non c'è un Dio che comanda dove c'è la ragione che si esprime attraverso la scienza che spiega tutto. Tutto è realtà oppure viviamo una mera illusione come pensava Schopenhauer? Magari lui ha ragione e vita e sogno sono due fogli di uno stesso libro,leggerli in ordine è vivere,sfogliarli al contrario è sognare,ma il loro contenuto resta lo stesso. Fisso il sorriso di Joker tatuato sulle mani e mi ricordo il sorriso sfrontato del mio avversario, una semplice frase ha scatenato la bestia che c'è in me che si è liberata della prigione della ragione. Pensava che me ne stessi lì fermo e buono mentre mi diceva una cosa del genere?Credeva che fossi una volpe e non un lupo? I ricordi man mano prendono vita nella mia mente come un film.
Il ragazzo davanti a me ,è ben piazzato poco più basso di me ma la sua muscolatura è definita quanto la mia.Si tratta di Santiago,con lui mi sono battuto altre due volte,origini spagnole,famiglia di trafficanti e lui è cresciuto in quella cerchia.
"Avevi la serata libera?Nessun luogo in cui spacciare stasera?"lo schernisco con un sorriso sfrontato mentre cammino avanti e dietro e studio il suo corpo alla ricerca di una ferita che possa farlo crollare prima dei due minuti,noto un taglio in corrispondenza della caviglia ci sono dei punti attorto e nessuna benda, ho trovato il suo punto debole.
"No,volevo spedirti all'inferno per farti fare una visita al tuo fratellino" mi schernisce,quelle due parole inferno e fratellino mi fanno bloccare sul posto. Non capisco più un cazzo e non so come mi ritrovo improvvisante su di lui,lo colpisco ripetutamente sul viso,il suo setto nasale diventa deforme man mano non si distingue più la forma dal resto del viso. Il sangue esce a fiotti e mi imbratta le nocche così come il resto del mio corpo tentano di sollevarmi ma mi divincolo.Gli occhi di Santiago man mano perdono la loro vivacità,si sta spegnendo. Riescono a sollevarmi dal suo corpo, tento di dimenarmi, mi dicono delle cose ma non capisco niente non capisco cosa diamine vogliono. Sono solo mosso dal mio istinto primordiale di spingere quello stronzo dritto all'inferno! Mi sbattono contro un muro e mi bloccano in tre,i loro visi sono sfocati come se davanti ai miei occhi ci fosse un velo,mi dimeno come una bestia inferocita ,li urlo contro ma non si smuovono.
"Lasciatemi altrimenti ammazzo voi"urlo e do calci all'aria, qualcuno mi prende il viso fra le mani ma non lo vedo non so chi sia scuoto la testa e gli sputo contro. Mi sento un pazzo a cui tentano di mettere le camice di forza,chiudo gli occhi e tento di riacquistare lucidità,sento le voci confuse,il cuore pulsare ovunque,contro il petto,nelle orecchie,il suo ritmo martellante mi confonde maggiormente,ho il fiato corto,caso devo darmi una calmata, ispiro ed espiro dalle narici e lentamente riapro gli occhi.
"Adrian porca puttana smettila lo stavi lasciando morto a terra!"urla Connor,osservo il mio avversario che viene trascinato via dal ring ormai incosciente.
"Non doveva dirlo e levatevi dalle palle"abbaio con uno spintone mi levo tutti di dosso e mi incammino verso il mio stanziano, la folla inferocita dalla mia Arena personale acclama il mio nome,come un gladiatore che si ritira vado via con il senso di potere fra le mani. Cammino senza senso,facendo avanti e dietro osservo le pareti spoglie della palestra,per poi fermare lo sguardo su una figura che riconoscerei tra mille Harley Quinn si fa notare,lei non passa mai inosservata. Cammina nella mia direzione con indosso uno shorts in jeans a vita alta che mette in evidenza le sue gambe lunghe dalla pelle perlacea sembra fatta della stessa sostanza della luna. E' sicura di sé e cammina a testa alta con la schiena dritta,il suo seno è rivestito da una top a righe i capelli ricadono sui suoi seni lisci dapprima ma poi sulle punte formano delle piccole onde,il suo viso è privo di trucco,ha fascino, è bellissima e sa di esserlo.
"Entri da sola nella tana del lupo?"domando con un sorriso sfrontato
"Non sono un agnellino ma un cacciatore questa mia azione te lo dovrebbe dimostrare, attacco prima di essere attaccata"ridacchia avvicinandosi.Sa benissimo che voglio vendicarmi, ma forse non sa che questa volta sono io in vantaggio.Sapevo che avrebbe agito in questa maniera.Lei attacca e non subisce,sapevo che sarebbe venuta,era solo questione di tempo.
"Il lupo è pronto a sbranarti e tu sei pronta cacciatrice?"mi poggio con la schiena contro le corde del ring.
"Sono sempre pronta. Comunque sono qui per dirti di smetterla. Amo giocare ma non mi piace il tuo modo di farlo"afferma improvvisamente con tono deciso e fermo.
"Robin Hood è venuto a piangere da te perché se le è prese?"domando con sarcasmo.
"Lui non ha detto nulla non ci vediamo da un paio di giorni, stammi alla larga e basta!"abbaia puntandomi un dito contro che fingo di addentare.
"Hai paura?"mi acciglio improvvisamente. Non prova,non può avere paura!
"No, ma non voglio che gli altri abbiano paura" ribatte.
La sua arma di difesa è la menzogna che tiene tutti lontani da ciò che realmente è, le mie sono la menzogna e la violenza, non posso farne a meno mi permettono di vivere e difendermi se gli altri mi temono mi stanno alla larga e nessuno può ferirmi.
"Nessuno si deve mettere fra me e un mio obbiettivo altrimenti viene annientato"asserisco con sguardo glaciale.
"Trovati un'altra come obbiettivo.Cosa vuoi da me ?!"ribatte
"Tutto..."rispondo,prendo il pacco delle sigarette dalla tasca del pantaloncino, mi accendo una sigaretta e proseguo il discorso "Puoi capirmi?Puoi capire il volto che si cela sotto le apparenze?"domando faccio oscillare la sigaretta ,la muovo a mezz'aria fra le dita,facendo espandere il fumo, che come uno strato protettivo protegge i miei occhi dai tuoi che mi scrutano e hanno voglia di scoprire.
"La vera domanda è tu puoi capirmi Adrian..."ribatte con tono deciso,come per dirmi che lei mi capisce, in realtà non sono sicuro di aver capito cosa nascondi dietro i tuoi occhi di ghiaccio pieni di bugie che nascondono la verità. Non posso capirti e tu non puoi capirmi davvero.
"Ci sto provando..."ribatto osservandola con sguardo attento.
"Ora puoi anche smetterla di provarci"sorride divertita,i suoi occhi di ghiaccio sono impenetrabili.
"Non prendo gli ordini da nessuno e di nessuno.Non vivo negli schemi e nelle regole" proseguo, la canzone dei The Score, il mio gruppo preferito, si espande nella stanza risuonando fra le mura
"Carina questa canzone.Come si chiama?"domanda improvvisamente cambiando discorso.
"Legend"asserisco impassibile.
"Non male..."aggiunge prende il mio cellulare dal sedile dell'attrezzo e inizia a ficcanasare nella mia playlist che è collegata al computer che a sua volta è collegato alle casse.
"The Score...visto che hai tutte le loro canzoni suppongo che sia il tuo gruppo preferito"asserisce si avvicina e mi infila con nonchalance il cellulare nel taschino dei pantaloni,che sfacciata!Mi metto la sigaretta in bocca e le afferro entrambi i fianchi la stringo e la schiaccio contro il mio busto nudo,poggia le mani sul mio petto per creare distanza ,con un braccio le avvolgo i fianchi da dietro e la incastro contro di me con la mano libera mi tolgo la sigaretta dalle labbra e le sbuffo il fumo in faccia con fare provocatorio.
"Non toccare le mie cose.Soprattutto il mio cellulare"abbaio a qualche centimetro dalle sue labbra.
"Eppure a te piace rovistare fra i miei oggetti e rovinare le mie di cose! Avevi paura che vedessi qualche video hot con una delle tue gatte in calore?"sorride e scuote la testa.
"Non ho paura di niente.Devi chiedere prima di toccare qualcosa di mio,mi fa girare le palle la prepotenza!"le urlo contro nonostante siano ad una distanza decisamente ravvicinata.
"Eppure tu non chiedi mai il permesso per toccarmi nonostante tu sai che non mi piace essere toccata così con prepotenza"ribatte battendo i pugni con fare isterico contro il mio petto.
"Ho parlo per me non per gli altri.Mi prendo e tocco quando voglio"ammetto allungo la lingua ma lei retrocede con il capo inarca la schiena indietro e tenta di liberarsi dalla morsa del mio braccio,rimetto la sigaretta in bocca e la sorreggo con entrambe le braccia per evitare che caschi a terra.
"Alice vuoi cadere ancora nel fosso?"la schernisco.
"Si,voglio tornare nel mio paese delle meraviglie possibilmente lontano da te" abbaia.
"Ma il Cappellaio matto vive lì"ridacchio con uno scatto si riposiziona eretta ,il suo bacino si trova poco più sotto del mio e il mio cazzo struscia sul suo ventre.
"Tu sei solo un pazzo! Più simile a Joker che al Cappellaio"mi sfiata contro. Le sue labbra carnose sono proprio davanti a me sono un invito a peccare brutalmente. La lascio incatenata nuovamente nella stretta morsa del mio braccio e mi sfilo la sigaretta di bocca per poterle rispondere.
"Posso essere entrambi o nessuno dei due cambio a seconda di chi mi trovo davanti e oggi non c'è Alice ma Harley Quinn, mi adatto..."sorrido divertito spengo la sigaretta fra le dita come è ormai mia abitudine.
"Voglio che tu sia nessuno per me"sussurra ad un filo dalle mie labbra .
"Menti, tu vorresti che io sia qualcuno, quel qualcuno che possa capirti"ribatto le sfioro le labbra. Potrei averla, la voglio, ma non voglio che l'abbia vinta.
"Nessuno può capirmi..."scuote la testa e tenta di allontanarsi.
"Ci sarà una strada per arrivare a te"proseguo "bisogna passare da qualche parte. Qual è la strada per il tuo cuore?"domando divertito. Lei non ha un cuore ,ma una mente voglio capire come arrivare alla sua mente.
"Devi arrivare alla mia mente prima di arrivare al mio cuore. La mia mente è un composta da un labirinto insidioso e complesso in cui è difficile entrare e anche uscire.Puoi solo perderti" risponde è proprio la risposta che mi aspettavo e che volevo.
"Quindi non posso arrivare alla tua mente?"sogghigno perché sono convinto di poterci arrivare.
"Non puoi arrivare al mio cuore" prosegue.
"Se volessi ritornare a casa nel mio mondo che magari risiede nella tua mente" siamo talmente contorti "potrei trovare la strada" aggiungo.
"Al Cappellaio matto non lo attende più il paese delle meraviglie ma qualcosa di molto diverso e oscuro...non ci vorrebbe andare lì" mormora.
"Lascia che sia io a trarne le mie considerazione. L'oscurità non mi spaventa è il mio habitat naturale" sogghigno in maniera malefica.
"Tutti si perdono nel buio"ribatte con sguardo vuoto "Anche chi ci abita.Si finisce sempre per perdere la strada per casa"mostra un sorriso tirato. "Lasciami andare Adrian"scuote la testa esausta da questa continua lotta che combatte dentro di sé e con me.
"Te l'ho già detto che non prendo ordini"la sbatto contro il muro e mi impadronisco della sua bocca quella bocca che ho desiderato da quando ha messo piede in quel locale la chimica non si può spiegare c'è e basta. La sua bocca sa di lampone come l'ultima volta che l'ho assaggiata,con stoccate stuzzico la sua lingua,non ha opposto resistenza lo voleva anche lei,ma vuole resistermi, tra i nostri non c'è spazio i suoi seni sono compressi nella zona poco più sotto dei mie pettorali.Poggia le mani sui miei bicipiti e gli arpiona con le unghia,la schiaccio maggiormente contro il muro e continuo a muovere i bacino, le faccio percepire tutta la mia lunghezza che se ne sta stretta nei fottuti boxer,vorrei togliermi tutto,girarla e prenderla da dietro mentre comprino la sua faccia contro il muro.Le succhio il labbro inferiore,scendo con le mani sulle sue cosce nude,la pelle è liscia e morbida faccio leva sul retro nel tentativo di sollevarla,ma lei si oppone tenta di spingermi via ma glielo impedisco "lasciati andare"sussurro sulle sue labbra "è solo un bacio"aggiungo disseminandole la mandibola di baci languidi,irrigidisce la mandibola e tutti gli altri muscoli.Il suo respiro diventa concitato, le pupille si rimpiccioliscono sembra un animale abbagliato dai fari dei fanali della macchina.
"Lasciami..."sussurra con fiato corto "Lasciami"ripete alzo le mani e mi allontano dal suo corpo come segno di resa. Reclina il capo e lo poggia contro il muro scivola contro la parete e si rannicchia, sembra uno dei miei attacchi.La osservo mentre si accartoccia su se stessa,il suo respiro è concitato,apre la bocca e respira e prende profondi respiri resto fermo ad osservarla mentre le sue ombre si animano a percuotono la sua anima e le sue maschere tentano di riprendere il controllo. Scatta in piedi improvvisamente come se fosse sulla difensiva.
"Stammi alla larga, questo non accadrà mai più"mormora scuote la testa e si riprende i capelli sono arruffati,gli occhi sono ritornati glaciali come sempre. Harley Quinn è tornata, si incammina verso la porta, osservo le mie braccia nei punti dove le sue dita erano arpionate per convincermi che non è stato frutto della mia immaginazione ma ho sfiorato realmente l'infinito ho toccato con le mie mani l'impossibile.
"Lo sai benissimo che non sarà così"le urlo alle spalle.
"Ti piace contraddirti, mi piace contraddirmi"ribatte reclinando la testa e facendo una linguaccia in maniera infantile,osservo la sua
fluente chioma mentre va via e abbandona la palestra.Resto sospeso fra realtà e illusone.
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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...