Capitolo 49

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Canzone : 4her (Public) ⬆️

Grace

Siamo tutti in fila per entrare nell'aereo. Sono curiosissima di visitare New York. Ad ogni cavolo di scalino Adrian mi poggia una mano sulle natiche. Me le ha strizzate tutto il tempo come se fossero un impasto da dover lavorare continuamente. Reclino il capo e lo guardo storto, lui fa finta di nulla. Allungo la mia mano e gli schiaffeggio la sua, ma questo non lo fa desistere dal suo intento. Gli altri ridacchiano per tutta la scenata. L'hostess dopo aver lanciato delle occhiate adulatorie nei confronti dei ragazzi decidi di accompagnarci ai nostri posti. La povera Kristine è finita accanto a Jace. Le toccherà sopportare tutti i suoi commenti per tutta la durata del volo. Ma suppongo che ribatterà come fa sempre. Adrian si è assicurato che i nostri posti fossero vicini. Siamo tutti in prima classe. Il mio dipinto è stato venduto ad un ottimo prezzo grazie al professor Shepperd quindi mi sono potuta comprare il biglietto da sola. Adrian si siede sul sedile e sbatte la mano sul mio. Mi siedo accanto a lui.
"Stasera posso venire con te?"domando allacciandomi la cintura. Voglio andare all'incontro con lui.
"No, non è un bell'ambiente. A differenza di Miami, la zona di New York non è sotto il mio controllo."ribatte con tono lapidario "Mi piacerebbe trovarti in camera da letto nuda..."prosegue con tono basso e roco. Mi accarezza la coscia scoperta dai pantaloncini. Le sue dita ruvide mi fanno rabbrividire. I movimenti sono lenti e circolatori.
"Non voglio essere come le altre..."ribatto. Non voglio essere come le altre che si porta a letto dopo i suoi incontri.
"Con te non è mai stato come lo è stato con le altre..."ribatte afferrandomi il mento. Si sporge dal suo sedile . Si avvicina al mio labbro e lo afferra fra i denti. "Ti voglio Grace. Devo terminare quello che tua zia ha interrotto..."aggiunge con un ghigno stampato sul volto. Non vorrà mica...
"Si, hai capito bene, voglio la tua bocca."prosegue con un sorrisetto strafottente.
"Fammi venire all'incontro allora"voglio giungere ad un compromesso.
"Non scendo a compromessi, abbiamo già stabilito le regole,sulla monogamia, la fiducia e ripicche reciproche. Fra le regole il tuo corpo ora mi appartiene e anche la tua mente psicopatica..."sogghigna. Mi afferra la coscia e la strazia un po'. Noto il sorriso di Joker sul suo palmo. A volte dimentico che ho a che fare con qualcuno di subdolo quanto me, se non più. Non lo posso raggirare facilmente come accadeva con gli altri uomini. Bastava uno sguardo accattivante, qualche battuta allusiva, sbattere le ciglia e li avevo ai miei piedi. Con lui mi troverei inginocchiata solo per soddisfare i suoi perversi scopi e non per altro.
"Quindi cosa dovrei fare la brava donzella e aspettarti finché torni?"borbotto irritata. Voglio andare con lui! Non sono una ragazza che può contenere in una cassaforte sotto attenta protezione.
Quello che abbiamo non deve essere una prigione ma un rifugio.
Non deve essere catene ma libertà.
Non deve essere inibizione ma sperimentazione.
Non deve essere limite ma deve sconfinare.
Non deve essere realtà ma illusione.
Non deve essere normalità ma pazzia.
Non deve essere convezione ma anomalia.
Non deve essere finito ma infinito.
Non deve essere ciò che gli altri possono ma ciò che gli altri non possono.
Non deve essere tante cose ma può essere tante altre.
"Esatto, abbiamo una bella stanza e poi avrai modo di intrattenere il tuo tempo con tua cugina e la tua dama da compagnia" fa cenno con la testa verso Kristin.
"Le regine non viaggiano mai sole..."evidenzio divertita. Mi stringe il mento nella morsa della sua mano e preme le sue labbra con prepotenza contro le mie.
"Le regine si sottomettono alla volontà del re"ribatte passa la lingua al centro delle mie labbra e poi mi bacia nuovamente in maniera rude e sfrontata.
"Chi dice che io sia una regina che ha un re? Non ho bisogno di un re. Mi basta la mia arte..."ribatto.
"Non penso che la tua arte possa farti avere gli stessi orgasmi che ti faccio provare io..."ribatte sfacciatamente. Che pervertito!
"Dai Adrian voglio venire con te all'incontro..."sussurro sulle sue labbra. Gira gli occhi al cielo e ritorna sul suo sedile.
"Se viene tua cugina vieni!"conclude. La sua mano continua a salire e scendere lungo la mia coscia. "Sappi che rischi che mi prenda un altro buco se continui così..."ammicca divertito.
"Ti piacerebbe! Te lo puoi solo sognare!"gli do un buffetto sul petto.
"Non sogno ma prendo ciò che voglio direttamente dalla realtà."risponde con sicurezza. Mi stringe la coscia e ammicca. Come per dire che troverà comunque il modo per arrivare dove vuole lui! Guarda fuori dal finestrino, nel frattempo la sua mano risale lentamente ma la balocco prima che raggiunga l'apice della mia coscia. Nonostante abbia indossato dei pantaloncini non mi va che allunghi troppo le mani. Con un sorrisetto di sfida mi infila con prepotenza la mano fra le gambe, poggia la mano proprio in mezzo, continuo a ringraziare me stessa di avere messo dei pantaloncini. Mi fissa negli occhi con un ghigno. L'unica cosa che vedo è il sorriso di Joker stampato sul dorso della sua mano proprio fra le mie gambe! Sembra che si stia prendendo gioco di me!
"Vuoi un'altra dimostrazione?"domanda sogghignando "magari potrei dimostrarti quanto può essere piacevole il sesso ad alta quota..."biascica con tono basso e sensuale.
"No, non ci tengo. Non mi farò prendere in un bagno minuscolo mentre mi prendi in chissà quale posizione sconcia che ti passa per la testa!"ribatto guardandolo storto! Manico! Gli schiaffeggio la mano ma Adrian non molla!
"Sposta quella mano da lì! Ti ricordo che c'è altra gente non vorrai che ci cacciano per oltraggio al pudore pubblico"
"Sarebbe oltraggioso se te la infilassi nelle mutande ma al momento potrebbe anche sembrare che la mano mi sia caduta casualmente fra le tue gambe"sorride sornione. Se fossimo soli la mia mano sarebbe arpionata ai suoi gioielli di famiglia e glieli stringerei fino a fargli male!
"Smettila altrimenti giuro che cambio posto!"borbotto infastidita. Incrocio le gambe con la sua mano ancora posizionata in mezzo, è impossibile dannazione!. Le hostess iniziano ad istruire dicendoci quali sono le vie di fuga e tutte le modalità di sicurezza da adottare in caso di emergenza.
"Se ti sposti tu accanto a me potrebbe finire qualche altra ragazza ..."mi provoca.
"Se osi fare qualche stupidaggine me la paghi con la stessa moneta!"gli chiarisco. Se va a letto con un'altra beh...per fargliela pagare andrei con un altro ma dato il mio blocco non potrei farlo ma potrei farglielo credere. Alla fine sono un'ottima bugiarda!
"Oh tranquilla piccola Grace, le uniche gambe fra cui ho intenzione di infilarmi sono le tue al momento"ammicca. Quel al momento mi fa innervosire maggiormente!
"Hai intenzione di spostarla oppure no?"piagnucolo e mi dimeno come un'ossessa sulla mia seduta.
"Quando lui sposterà lo sguardo dalle tue tette altrove forse la sposto"conclude con un sorriso tirato. Aspetta lui chi? Mi guarda intorno e vedo solo Lily che dorme con la bocca dischiusa. Connor invece ha una faccia preoccupata e fissa continuamente il cellulare. Ultimamente è cambiato. Non so cosa, ma c'è qualcosa che lo preoccupa. Kristin improvvisamente sbatte la sua rivista in testa a Jace e non vedo nessun...oh aspetta tana. C'è un uomo che mi sta fissando spudoratamente. Solleva lo sguardo sul mio viso e sposta lo sguardo altrove.
"Visto? Ho ragione come sempre"ribatte con tono deciso. Ritorno con lo sguardo sull'uomo. Indossa degli occhiali da sole. Ha dei folti capelli castani. Non mi sembra di conoscerlo. Chissà per quale motivo mi stava fissando. Ritorna con lo sguardo su di me e non nego che inizia ad infastidirmi. L'aereo finalmente decolla e abbiamo la possibilità di toglierci le cinture di sicurezza. Adrian sfila la mano dalle mie gambe e si sfila la cintura di sicurezza.
"Dove vai?"gli afferro il braccio prima che si sollevi e si incammino da quel tipo e lo riduca in poltiglia.
"Mi ha rotto le palle! Cosa cazzo ha da guardare?"borbotto. Mi fissa dritto negli occhi e poi abbassa lo sguardo verso la mia mano. Nel suo linguaggio muto mi sta chiedendo di togliere la mano. Ma non ho intenzione di farlo! Non voglio fare scenate! Non qui in aereo.
"Quando scendiamo da qui fai quello che vuoi ma ora mantieni i tuoi impeti"concludo guardandolo negli occhi. Non mi interessa può fare quello che vuole. Anch'io se una ragazza lo avesse fissato tutto il tempo avrei reagito nella stessa maniera. Proprio perché siamo simili riusciamo a capirci.
"Compreso spaccargli la faccia?"domanda inarcando un sopracciglio.
"Compreso spaccargli la faccia, ma prima almeno chiedigli perché mi stava fissando" ridacchio. Scoppia a ridere e si raddrizza accanto a me. Non ho ottenuto grossi risultati ma almeno il viaggio in aereo lo passeremo tranquilli. Il volo non dura molto fortunatamente. In queste ore dovrò sopravvivere ai miei sbalzi d'umore e anche a quelli di Adrian!
"Quanto tempo abbiamo prima del tuo incontro?"volevo fare un giro per New York e visitare la galleria del professor Shepperd, visto che mi ha dato le chiavi.
"È alle due di notte, quindi abbiamo tempo calcolando che arriveremo a New York per le sei del pomeriggio..."riposiziona la mano sulla mia coscia questa volta però mi concede delle semplici carezze .
"Sei mai stato geloso di Emery?"dice che provava affetto per lei. Io sono gelosa anche delle persone per cui provo affetto.
"No,lei lo era. Era ossessionata da me..."risponde con schiettezza.
"Se era così gelosa un motivo lo doveva avere"ribatto con ovvietà.
"No, non la amavo ma questo non significava che non la rispettassi. Alla fine lei era il top, ciò che tutti volevano ma nessuno poteva avere perché era mia. Ma non provavo quello che provo per te"chiarisce.
"Cosa provi per me?"gli sto chiedendo davvero dei suoi sentimenti su un aereo? Si, l'ho già fatto e sono davvero un'idiota!
"Ne dobbiamo parlare ora Grace? Rimandiamo il discorso ad un altro momento. Non mi sembra il caso di farlo qui"conclude lapidario. Poggia la testa contro la spalliera del sedile e chiude gli occhi. Un modo semplice per dirmi che non ha intenzione di continuare la conversazione.
"Invece di chiuderti nel tuo limbo non possiamo parlare di altro?"propongo.
"Non ho dormito tutta la notte. Ho un incontro alle due, quindi no, preferisco dormire"continua a mantenere gli occhi chiusi .
"Allora stanotte dormirò io!"ribatto.
"Non avrai il tempo di chiudere gli occhi che sarò già dentro di te"sospira. Ha sempre la dannata battuta pronta!

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