Canzone:Like that (Bea Miller)⬆️
Adrian
Fermo la macchina davanti alla palazzina del mio appartamento. Mi ripeto che non devo dire stronzate. L'ultima volta che mi sono fatto uscire dalla mia cazzo di bocca la verità è finita con lei che mi ha piantato in asso.
È già illusine non posso darle delle illusioni. Viviamo l'attimo per quanto fugace e felice possa essere per poi ritornare alle nostre vite apatiche.
L'apatia è una malattia contagiosa che si sta diffondendo velocemente e senza che ci sia rimedio, non si può guarire.
Si può essere malati e consapevoli della propria condizione e non fare nulla per cambiare.
"Cosa stiamo facendo?"domanda improvvisante. Scende dalla mia macchina e mi inchioda con i suoi occhi di ghiaccio.
"Stiamo andando nel mio appartamento..."asserisco tranquillante.
"Questo lo so, Adrian. Non voglio essere una coppa da esporre,non voglio essere un premio di cui fare vanto e lustro davanti ai tuoi amici. Voglio essere il viaggio e la destinazione. Il fine e il mezzo non solo il mezzo...."ribatte,facendomi intendere dove volgono i suoi pensieri.
Crede che io la stia per usare come faccio con tutte. Il mio intento primario è ancora quello. Ma non nego che provi per lei qualcosa di inspiegabile.
Non voglio etichette ,non voglio titoli,non voglio identificare nulla.
Finché non esiste non c'è nulla.
Non voglio etichette perché ho già vissuto una vita fatta di titoli ed etichette, ora voglio solo la follia.
Bramo il suo corpo e desidero ardentemente che lei per stanotte diventi mia e basta. Voglio che lei sia mia e di nessun altro.
"Non etichettiamo la situazione. Le cose fra di noi vanno bene così..."concludo incamminatomi verso l'entrata. La apro la porta e attendo che passi ma non si muove. Ha piantato i suoi tacchi neri al pavimento e le sue gambe lunghe dalla pelle perlacea non si muovono, sembra che i suoi piedi siano incollati al pavimento.
"Per te vanno bene così,non ho mai detto che sia così anche per me. Dovremmo stabilire delle regole. Non mi piacciano i giochi senza regole."afferma poggiando le mani su i suoi fianchi prosperosi dove immagino di poggiare e le mani e imprimere il segno con le dita.
"A me non va di mettere troppi limiti Grace..."ribatto con decisione.
Non voglio nulla che possa implicare un limite o un ostacolo per me stesso,ora voglio essere egoista!
"Allora si vede che non possiamo andare da nessuna parte noi due così..."ribatte si gira sui tacchi e si incammina come nulla fosse. Volevi la follia? Ora perché ti lamenti anima dannata?! Dannazione! Perché cazzo mi piace?
È contorta e subdola e sa come ottenere quello che vuole. Sa come manovrare un uomo e me lo sta dimostrando proprio ora, visto che sto correndo dietro la gonna del suo vestito che ondeggia. Le donne inseguono me e io inseguo la follia. Tutto nella norma!
"Vieni qui Alice non scappare! Va bene, tre regole, non ne voglio di più..."borbotto, giro gli occhi al cielo e le afferro il braccio.
"Prima regola;se vuoi avere me non puoi avere le altre, niente più giochi con Candice o qualunque altra ragazza. Seconda; fai lo stronzo ne paghi le conseguenze. Terza; tradisci la mia fiducia e sparisci dalla mia vita. Tre semplici regole, vuoi che te le ripeta?"domanda ad un soffio dalle mie labbra.
"Valgono anche per te e Robin Hood!"ribatto accarezzandole le labbra rosse con il pollice. Ci starebbero proprio bene le tue labbra scarlatte intorno al mio cazzo.
"Joseph, lo sai benissimo il suo nome, smettila di prenderlo in giro!"abbaio irritata "la regola vale per te Stacy, Candice e tutte le altre del klan che ti porti a letto!"sottolinea. Appena finisce la frase mi abbasso all'altezza delle sue ginocchia e me la carico in spalla.
"Ora che abbiamo risolto possiamo scopare..."concludo. Non c'è più nulla da dire, ho sprecato abbastanza fiato. Lei mi ha costretto in questo abito del cazzo stretto ed elegante e sarà lei a disfarsi di tutti questi strati di vestiti che ho addosso. Le mantengo la gonna cosicché tutti i maniaci che la stanno fissando non possano andare molto oltre con lo sguardo. Le sue gambe lunghe penzolano lungo il mio addome. Mi beo del suo profumo e del suo momentaneo silenzio, visto che sono consapevole che appena le sue gambe toccheranno terra farà una delle sue solite scenate! A meno che non la imbavagli per bene. Potrei legarla a letto,tapparle la bocca con questa cazzo di cravatta e prenderla come voglio.
"Prendi la pillola?"premo svariate volte il tasto per chiamare l'ascensore.
"Si..."ribatte. Ha detto che non l'ha toccata più nessuno, per quale motivo prende la pillola "se ti stai chiedendo perché lo faccia, è per...paura..."biascica l'ultima parola con tono più basso. Ha paura che un altro mostro possa farle vivere la stessa atrocità che ha già vissuto. Le accarezzo con la mano libera il retro della coscia. Ci sono io e non ho intenzione di distruggerla. Ma lei come me non si fida facilmente delle persone. Finge e lo sa fare benissimo. Mi domando se finga di fidarsi di me...anch'io diffido di me stesso,come lei diffida di se stessa. Con uno slancio entro in ascensore e mi ritrovo la signora Stuart con il cagnolino! Ma che cazzo ci fa questa alla due di notte in giro? Gli ottantenni hanno una vita più movimentata di molti giovani a quanto pare. Mi guarda con un certo astio per poi sbruffare.
"Non mi sembra il modo adeguato di trattare una signorina Adrian..."borbotta indicando Grace.
"Non è una signorina..."ribatto scuotendo la testa.
"Oh sentiamo cosa sarei un orso?"borbotta Grace prendendomi a pugni la schiena.
"Lei è un illusone, ora la vede, fra qualche ora sarà svanita ma non prima di aver..."mi morde la schiena e mi fa avanzare di qualche passo "stavo dicendo, non prima di avermi fatto provare l'ebbrezza di essere sotto incantesimo..."proseguo con un ghigno. Le ho volutamente lasciato intendere che stessi per dire altro, ma in realtà volevo solo provocarla. Appena le porte dell'ascensore si aprono saluto la cara vecchia signora con un saluto militare ed esco fuori.
"Maniaco..." borbotta Grace. Percorro il corridoio con grandi falcate, appena arrivo davanti alla porta di casa armeggio un po' con le chiavi. Con uno scatto deciso la porta si apre e i neuroni nell mio cervello urlano "evviva". Lo so, lo so non sono normale. Chiudo la porta a chiave e la getto subito dopo come se fosse un sacco di patate sul divano.
"Hai sete?"domando dirigendomi verso il frigo.
"No,lo fai con tutte senza usare il preservativo? Dimmi la verità!"borbotta incrociando le braccia.
"Grace,ho scopato senza preservativo un paio di volte con Emery nonostante lei prendesse la pillola. Quindi non ti far prendere dalle tue paranoie del cazzo."ribatto stizzito.
"Perché lo vuoi fare senza?"prosegue.
Perché voglio sentire le nostre pelli connesse.
Con te voglio avere quel di più che non ho mai voluto dalle altre.
Voglio capire cosa significa toccare l'infinito a mani nude.
Voglio eclissarmi nella tua follia per un po'.
"Perché si!"borbotto. Mi prendo una bottiglietta d'acqua e me la scolo. Grace resta ferma sul divano,poi si raddrizza si sistema a pancia in su e poggia le gambe sulla spalliera facendo brillare i suoi tacchi neri lucidi. Lancio la bottiglia all'aria e mi incammino nella sua direzione. Grace si raddrizza con la schiena e ritorna in piedi. Reclina il capo per potermi guardare meglio negli occhi, con i tacchi è poco più bassa di me " Fammi vedere cosa sai fare Grace... seducimi..."biascico con tono basso e sensuale. Sembra che nella sua testa abbia premuto il tasto start. Il suo sguardo cambia diventa più torbido. Afferra la mia giacca e la lascia scivolare lentamente dalle mie braccia,la tira via e la lancia sul divano. Poi passa alla camicia si avvicina al mio orecchio e posa un bacio esattamente sotto il lobo per poi proseguire fino alla mascella. Le sue mani continuano a lavorare su i bottoni della camicia finché non arriva all'ultimo. Poggia le mani sul mio addome e accarezza la pelle dura e bollente dei miei addominali. Cazzo Grace, mi fai andare letteralmente a fuoco. Posa le sue labbra carnose sul mio mento, la pelle morbida delle sue mani percorre il mio addome si ferma sui pettorali e dopo aver sorriso in maniera malefica pianta le unghie nere e scende lentamente sulla mia pelle lasciando i segni dei suoi graffi. Sorride soddisfatta e ritorna sulla mia camicia che mi sfila dai bicipiti. Ha qualche altro secondo di autonomia, prima che sia io a prendere le redini della situazione. Le sto dando un po' di vantaggio, la lascio giocare un po', per il mio e per il suo gusto. Afferra con una certa fermezza la cintura dei miei pantaloni. La sua bocca famelica continua a divorare la pelle del mio collo finché il tintinnio della cintura non attira l'attenzione di entrambi. Mi è bastato vederla con questo vestito del cazzo e i suoi tacchi vertiginosi per avere un erezione senza eguali. Sorride soddisfatta notando il gonfiore nei miei pantaloni.
"Ti piace vedermi eccitato?"uso un tono basso e sensuale. Si inumidisce le labbra e sussurra un si ,seguito da un sorrisetto perverso. Mi sfilo le scarpe e con uno scatto deciso mi abbassa i pantaloni. Potrei benissimo fotterla mentre indossa ancora vestito e tacchi,sarebbe decisamente eccitante, ma non è quello che voglio fare stasera. "Ora tocca a me giocare piccola Grace..."biascico. La afferro la mano e la tiro dietro di me. Mi incammino verso la mia camera da letto. Trepidante, con il fiato concitato e l'eccitazione che mi annebbia la ragione. Lei mi segue e i suoi passi sono seguiti dal ticchettio dei suoi tacchi che non fa altro che accentuare la mia libidine. Mi voglio fottere ogni singolo centimetro del tuo corpo. Voglio lasciare il segno sulla tua pelle perlacea. Appena arriviamo in stanza chiudo la porta a chiave, cosicché non possa scappare e nessuno ci possa interrompere. Non sono mai stato così euforico.
"Quel è la tua prossima mossa?"domanda ancheggiando in maniera lenta e sensuale.
"Fotterti..."ribatto senza battere ciglio. Mi avvicino al suo corpo bramoso di possederla. Mi dà le spalle,le sposto i capelli su una spalla e le abbasso la cerniera del vestito. Senza intoppi la cerniera cala e la sua pelle viene scoperta e resa manifesta ai miei occhi ingordi,più ho una parte di te, più desidero l'insieme.
Non mi accontento più, sono ingordo e un peccatore,non mi accontento della tentazione, voglio il peccato.
Le abbasso le spalline del vestito che scendono sulle sue braccia e con un tonfo il suo abito si riversa sul pavimento. Il suo culo è messo in mostra e rivestito da un tanga che non copre nulla. Abbasso le mani in corrispondenza delle sue natiche e le strizzo fino a far comparire dei segni rossi.Le afferro i fianchi e con uno scatto la volto verso di me. Indossa un corpetto nero in pizzo con il tanga abbinato. Sono un maniaco a cui piace il pizzo. Con i tacchi e con questo completo, sto perdendo la ragione. Aggancio con le dita il tanga e continuo a guardarla negli occhi. Lascio andare il tessuto che scivola lungo le sue gambe dalla pelle morbida. Il mio cazzo implora di essere appagato. Poggio la mano e stringo la mia erezione imponente e provo un leggero sollievo. Mi inginocchio e la fisso con sguardo bramoso,lei si acciglia non capendo le mie intenzioni. "Sto per farti entrare nel mio di paese delle meraviglie piccola Grace..."sussurro colpendo con il fiato il suo sesso perfettamente depilato e esposto. "Reggiti Alice, ti sto per mostrare il piacere che puoi trarre dall'ora del té..."ammicco. Lei sorride, ma appena sta per ribattere insinuo la lingua nelle pieghe del suo sesso e assaporo tutta la sua essenza dolce e femminile. Punzecchio il clitoride con la punta della lingua e dei lievi gemiti fuoriescono dalle sue labbra scarlatte. In tutto questo tempo non abbiamo mai smesso di fissarci. Con le dita centrali le accarezzo le pareti calde e scivolose del frutto proibito che è vittima del mio assalto. Con l'indice disegno i contorni della sua entrata e improvvisamente la penetro con il dito medio. È talmente bagnata che riesco a infilare un secondo dito senza problemi. Con la lingua continuo a giocare con il suo clitoride. È talmente sensibile che a breve crollerà. La sua mano destra e stretta fra i miei capelli, la sinistra stringe la mia spalla e tenta di reggersi. Ondeggia con i fianchi sulla mia bocca e produce lievi mugolii che si disperdono nella stanza. Ha gli occhi dischiusi, i suoi capelli cadono su una spalla. Allungo una mano e aggancio il corpetto nella parte centrale lo strattono verso il basso e faccio uscire fuori le sue tette. Sono tonde e alte. Mi piacciono da morire. Sono ovunque,stimolo più parti del suo corpo contemporaneamente. Grace
sembra fare resistenza, ma da come le tremano le gambe sono convinto che a breve il suo controllo capitolerà. Allontano la bocca dal suo sesso e mi lecco le labbra "vieni Grace...fammi sentire quanto ti piace ..." biascico con tono basso e sensuale. Ritorno con la lingua sul suo clitoride. Sospira con la bocca dischiusa. Le unghie si incavano nella pelle della mia spalla. Il suo sapore mi inebria la lingua. Divento sempre più duro, fino a far male. Compongo dei cerchi e improvvisante si irrigidisce. Reclina la testa indietro e contrae le pareti del suo sesso ripetutamente sulle mie dita,bagnandole completamente con i suoi umori. Mi sollevo alla sua altezza e mi porto le dita in bocca. Mugugno in apprezzamento,Grace sbatte le sue folte ciglia come se fossero ali di una farfalla. Respira in maniera concitata è ancora scossa dall'orgasmo. Sorrido sornione e le strappo il corpetto di dosso. La voglio nuda,la voglio ora e non ho più intenzione di aspettare. La porto verso il letto e la spingo su. Cade come un sasso, rimbalza un paio di volte. Si acciglia e mi guarda qualche secondo e sorride divertita. Si mette seduta sul letto, per poi agganciare le mani al l'elastico dei miei boxer. Salgo sul letto carponi, lei retrocede e io avanzo. Sono affamato, ho fame del suo corpo. Si distende sotto il mio corpo e io mi ritrovo sopra il suo. Si sorregge sui gomiti e si sporge verso il mio viso.
"Ti voglio..."sussurra nel mio orecchio e mi accarezza con la lingua il lobo. Afferra la mia erezione e la accarezza in maniera lenta e stuzzicante. Abbasso lo sguardo e osservo come la sua mano stringe e accarezza con la sua pelle morbida il mio cazzo. Le bacio il lato della bocca,poi il collo scendo sul suo seno e le afferro un capezzolo in bocca. Grace singe io suo bacino verso l'alto.
Sembriamo come ghiaccio e neve fusi,lei la neve morbida, io come il ghiaccio duro,siamo fatti entrambi della stessa materia. Cazzo è talmente brava. Sollevo lo sguardo sul suo viso,mi guarda con adorazione, lascio il suo capezzolo ormai arrossato, le mordo il lato del seno e risalgo sulle sue labbra scarlatte. Spingo il bacino e mi muovo nel suo pugno. Le sue carezze sono lente e stuzzicanti. Mi afferra letteralmente per le palle e le massaggia come se fossero due sfere. Sorrido divertito sulle sue labbra.
"Ti piace proprio tenere gli uomini per le palle?"Sussurro sulle sue labbra. Ridacchia e annuisce.
"Sopratutto le tue..."afferma spavalda, sei il diavolo in persona! Tenti l'uomo e lo danni alla perdizione.
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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...