Capitolo 14

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Canzone: Who are you ? (Svrcina) ⬆️

Adrian

Spesso mi succede di sentirmi fuori posto,come un tassello in più che non centra nulla con l'insieme, come quel cattivo che non centra nulla nel romanzo, come un mostro che non dovrebbe stare nella famiglia perfetta dove le apparenze sono tutto e sono una certezza. Ho sempre sentito il peso del mio cognome così come mio fratello, noi eravamo i Cavalon. Siamo nati con il peso delle aspettative di una famiglia che gravavano già sulle nostre esili spalle e pesavano come macigni sui nostri cuori. La paura di non essere mai all'altezza, ma nessuno ha delle aspettative quando sei un mostro. Non mi sono mai sentito libero come ora. I miei genitori non ci hanno mai obbligati a fare nulla, ma lo facevano tacitamente. Parlavano continuamente delle loro aspettative, dicevano sempre "ciò che la famiglia si aspetta da voi..."oppure "ciò che tuo nonno vorrebbe..."anche nelle scelte più banali siamo stati obbligati "siete liberi di scegliere l'università che volete, ma tutti i Cavalon vanno ad Harvad." Alla fine sia io che Jonathan pur di accontentarli ed essere degni del nostro cognome ci siamo adattati,io volevo andare ad Oxford e mio fratello a Yale, ma i nostri sogni sono stati accantonati. Siamo finiti entrambi ad Harvad. Mi porto le mani in testa e apro gli occhi. Osservo il letto completante disfatto,le coperte sono arruffate.  C'è un gran casino dentro di me,c'è un casino fuori di me. Volgo lo sguardo verso i corpi nudi delle due donne nel mio letto. Candice e Kendall,Candice è distesa prona,i suoi capelli rossi sono distesi sulla sua schiena e si poggiano scompigliati poco più sopra del suo culo piccolo e sodo,Kendall invece è distesa a pancia in su. Ha un seno piccolo e sodo,il ventre completatamele piatto. Ieri sera ero molto più euforico di possederle, forse perché avevo ancora addosso l'adrenalina del combattimento,ora è passato tutto. Sono due bellissime ragazze eppure i loro corpi nudi non mi fanno alcun effetto. Scendo con lo sguardo lungo il mio corpo nudo. Scuoto la testa osservando alcuni segni rossi che hanno lasciato sul mio corpo. Mi sollevo dal letto silenziosamente,mi devo fare una fottuta doccia.
"Dove vai maschione?"domanda con tono basso e sensuale Candice che solleva il capo dal letto, possa in rassegna tutto il mio corpo e si lecca le labbra.
"A farmi una doccia,fate ciò che volete ma non rompetemi il cazzo. Sai come sono" borbotto.
"Okay lo so già tranquillo"ridacchia Candice stiracchiandosi. Si allunga verso la sua amica e la risveglia scuotendola un po'. Kendall si sveglia e apre gli occhi in fretta,resta nella sua posizione disinibita mentre continuo ad osservare il suo corpo nudo. Cammino verso il bagno senza dire nulla.
"Ti va di fare la doccia insieme?"domanda con fare languido Kendall mentre mi segue come ombra.
"No"rispondo secco,non mi va,sono stanco,ho ancora sonno e sono irritato perché sono ritornato nel mio stato di apatia.
"Hai una carattere del cazzo, ma sei davvero un Dio del sesso.Candice ha ragione"ridacchia leccandosi il labbro.
"Facciamo che mi ringrazi un'altra volta e ora vai a rompere le palle altrove. Immagino che Candice ti abbia detto che non sono molto comunicativo di mattina"preciso incitandola ad uscire dal mio fottuto bagno.
"Devo farmi una doccia..."ridacchia e si incammina verso il mio fottuto box doccia, ma è tonta o cosa?Guarda tu questa!
"C'è un altro bagno che puoi utilizzare, usa le tue gambe e arrivaci altrimenti ti prendo di peso e ti butto fuori dal mio bagno del cazzo!"abbaio intimidendola.
"Va bene...va bene"ridacchia e cammina fuori. Chiudo la porta a chiave dietro di lei in maniera tale che non possa più mettere piede qui dentro,ho bisogno dei mie spazi,di farmi una doccia e bermi il mio fottuto caffè prima di intraprendere un qualsiasi tipo di comunicazione anche per dire solo ciao. Ho bisogno di attraversare le mie fasi prima di parlare. A proposito di ciao non vedo la piccola Grace da qualche giorno, non è venuta al Poka con sua cugina e so che si continua a vedere con quella ragazza che frequenta il corso con lei. Chissà come sarebbe il sesso con lei,magari riuscirei a zittirla per una volta,sarebbe bello poter imprimere le dita dentro la sua pelle candida. Lei è una rosa nera in mezzo a tante rose rosse,lei è diversa si distingue. Lei è Alice che cammina nella realtà, è fantasia e sogno. La sua pelle é una maledetta ossessione,così come le sue iridi prive di sentimento. Apro il box doccia e mi posiziono sotto il soffione, giro la manovella e apro l'acqua. Sono curioso di scoprire i drammi della sua anima. Sua cugina suppone che sia impossibile capirla ed entrare nella sua mente, ma credo che per me sia possibile. Rendo possibile l'impossibile . Prendo il bagnoschiuma e me lo spalmo su tutto il corpo,questa fottuta cicatrice mi dà sui nervi vorrei cancellarla come si fa con un segno della matita, ma non va via. Lui vuole restare con me e vuole che mi ricordi tutti giorni della sua assenza. Vuole che mi ricordi tutti i giorni come pesa la vita, semplicemente vuole sbattermi la realtà in faccia rendendomi palese che sto consumando un regalo che mi ha fatto, ma che io non volevo! Mi sembra di vederlo ancora nella sua stanza mentre osserva fuori dalla finestra del nostro attico,mi sembra ancora di vederlo mentre mi sprona ad andare avanti, mi sembra ancora di vederlo mentre c'è le suonavamo di santa ragione durante ogni cazzo di festa,perché io sono sempre stato una testa di cazzo e lui mi voleva bene.
Lui mi voleva bene per davvero,un fratello ti conosce come nessuno perché è un confidente e un amico e sa tutti i tuoi segreti. Non ti giudica perché sa come sei realmente. Ti protegge dal mondo e dagli altri semplicemente perché ti vuole bene intensamente e in maniera disinteressata. Lui era il mio lupo bianco, lui era la mia metà buona e amorevole,quella ricca di pace , lui era quello che mi faceva sentire a casa ovunque e ora il mio ovunque è diventato da nessuna parte,semplicemente perché lui non c'è più. Lui era il mio eroe giustiziere che credeva nel bene come se fosse il suo Dio. Aveva fiducia nel prossimo,lui ci teneva a me,io tenevo a lui. Qualcosa ha distrutto tutto, improvvisamente il mio lupo bianco è tornato cambiato,ferito dalla vita e dal mondo. Dopo il suo viaggio con i suoi amici non era più in sé. Portava un segreto dentro di sé che non mi ha mai rivelato e alla fine quel segreto lo ha distrutto. Il suo segreto è morto con lui ed è finito in una tomba sotto metri di terra che lo hanno insabbiato. Ciò che mi strugge e cosa l'abbia spinto a tanto. Sono stato io la motivazione? O semplicemente sono state tutte delle coincidenze. Ciò che so, è che non c'è rimedio alla morta eppure io continuo ad inseguire il suo fantasma e le ombre che abitano con lui. Poggio la fronte contro le mattonelle della doccia in cerca di sollievo, di un rimedio alla mia mente contorta che ha voglia di farsi del male. Scuoto la testa e ritorno alla realtà, una realtà vissuta da un ragazzo che indossa la maschera di Joker e dalla maschera di Joker che vive sul volto di un ragazzo. Sorrido da solo come un pazzo all'interno della doccia,non sono normale questo è assodato. Mi massaggio le tempie tentando di riprendere il controllo,l'acqua scivola lungo il mio corpo cancellando l'odore delle due donne che ho posseduto durante la notte. Entrambe sicuramente non cancelleranno tanto in fretta questa notte delle loro menti, io invece la cancellerò come faccio con tutte. Il sesso è un piacere che vivo in maniera momentaneamente, è un momento che segue in maniera ritualistica la vincita di un mio incontro, oltre i soldi è un compenso che mi concedo come gratificazione per aver vinto. Non ha alcun valore,ha solo il preciso scopo di gratificarmi e permettermi di scaricare l'adrenalina che sento addosso dopo un incontro. Chiudo la manovella dell'acqua ed esco fuori dalla doccia,indosso un asciugamano e apro la porta. Candice si sta rinfilando la mini gonna che indossava ieri sera,Kendall invece si sta sistemando il reggiseno non so nemmeno perché lo indossi non credo che sia molto da coprire, però...donne! Mi incammino verso l'armadio in silenzio,loro se ne stanno zitte come desidero mentre mi libero dell'asciugamano e indosso i boxer neri di Armani.
"Hai un gran bel cazzo"asserisce Kendall senza pudore,discorsi di cultura devo dire!ma perché non sta zitta e basta!
"Lo so"ribatto con spavalderia mi infilo i jeans neri che salgono aderendo alla muscolatura delle mie gambe. Prima si levano dai piedi e prima potrò respirare. Esco dalla stanza e mi incammino vero la cucina accendo la macchinetta per il caffè e apro con i denti la plastica che contiene la capsula.
"Avrò modo di godere ancora delle tue doti?"prosegue Kendall. Vuole entrare nell'arem delle donne con cui faccio sesso per abitudine, ma c'è ne sono già troppe da gestire e lei non mi piace particolarmente, non c'è nulla che la distingua dal resto.
"No"ribatto senza distarmi troppo dal mio intento di preparare il mio amato caffè.
"Perché no?"prosegue lei, premo il tasto che segna l'avvio verso il viaggio per il paradiso. L'odore inebriante della mia miscela salva vita si impadrona del mio olfatto distraendomi.
"Perché no..."ribatto spengo la macchinetta e sollevo la mia tazzina.
"Non ti piace ciò ho da offriti?"domanda con fare languido.
"Non hai nulla di particolare"ammetto con un ghigno stampato sul volto.
"Non mi sembrava così ieri notte"ribatte risentita.
"Il tuo è stato un corpo come un altro con cui scaricare l'adrenalina e relativamente svuotarmi"sorrido sornione. Lei mi fissa qualche secondo in stato di confusione "per entrare nel mio arem devi vantare di qualche caratteristica particolare che tu non hai..." sogghigno.
"Allora dimmi cos'hanno Stacy o Candice in più di me?"prosegue, è proprio autolesionista.
"Non sono cose che ti riguardano. Parli troppo per i miei gusti..."borbotto, scuote la testa e va via come una furia. Quando sento la porta sbattere sorseggio in tutta tranquillità il mio caffè.Candice si siede sullo sgabello e sorride divertita "quando ti viene in mente di fare una cosa a tre trovane una muta..."aggiungo con sguardo gelido.
"Mi ha perseguitata perché era curiosa di sperimentare ciò che hai da offrire"ridacchia Candice avvicinandosi alla caffettiera "allora chi è la prossima che entrerà nel fan club?"domanda facendo riferimento alla ragazza dagli occhi di ghiaccio.
"Non ti interessa"aggiungo frettolosamente.
"Si che mi interessa sopratutto quando ti va di fare un due contro uno"ridacchia divertita.
"Non credo che prenderà a far parte dei nostri giochi. Hai sentito non le piace"asserisco scuotendo la testa e poi Grace è qualcosa che voglio solo per me e non voglio condividere con altri né con uomini né con donne, voglio che sia un mio giochino personale, un bene privato di cui voglio usufruire da solo.
"Oltre l'intelligenza e la battuta pronta cos'ha?"domanda ancora Candice facendo cadere i suoi capelli rossi in avanti, cadono come una tende sui suoi seni ricoperti da un semplice top nero.
"Degli occhi di ghiaccio"mormoro leccandomi le labbra, un culo da paura, una folta chioma dai riflessi biondi in cui vorrei arpionare le mani,una pelle candida come la porcellana,labbra carnose e rosee lei è la realizzazione di ogni mio feticismo.
"E?"prosegue Candice
"E non sono cazzi tuoi smettila di fare domande" borbotto.
"Va bene, siamo nervosetti questa mattina non ti abbiamo stancato?"domanda passando la mano sul mio petto nudo
"No, ci vuole molto di più"le blocco il polso prima che la sua mano scenda sul cavallo dei miei pantaloni, devo andarmene. Devo vedermi con Jace oggi pomeriggio ed è già tardissimo ho dormito tutta la mattinata.
"Magari la tua nuova gemma a cui stai puntando saprà consumare le tue energie. Voglio sapere chi è, voglio conoscerla, così come conosco le altre" prosegue Candice.
"No"concludo lapidario non voglio che lei entri a contatto con Grace non la capirebbe. Non apprezzerebbe ciò che io invece apprezzo, lei è un diavolo vestito da angelo in un mondo di tanti diavoli che non indossano maschere ma si mostrano per quello che sono.
"Che palle Adrian"borbotta dandomi un buffetto sul petto .
"Oh so di aver in dotazione dei bei genitali"ribatto schernendola,dopo il caffè la mia vita riprende a sorridermi.
"Spaccone allora ci vediamo sabato a meno che tu non sparisca nuovamente con la tua nuova preda"mi dà una spallata e va via. Candice non rompe,quando parla non dice mai troppe stronzate, è una ragazza intelligente e dimostra tutti i suoi ventisei anni di età, è molto più matura delle altre,ecco perché è uno dei motivi per cui la preferisco. Il mio cellulare inizia a vibrare,rispondo alla chiamata senza guardare il numero.
"Dove sei?"domanda improvvisamente Jace borbottando altre parole che non riesco ad intendere.
"Sto arrivando sono a casa mia due minuti e sono da te rompi palle"sto già per chiudergli il telefono in faccia ma inizia a parlare a raffica.
"Non chiudermi il fottuto telefono,stasera abbiamo un altro incontro quindi dobbiamo allenarci,ci saranno quelli del Gatsby" afferma. I cazzoni e spacconi del Gatsby non vedo l'ora di darli una bella lezione a quelle brutte facce da ebeti.
"Non dirmi che ti stai preoccupando"borbotto stranito.
"No, sto semplicemente dicendo che dobbiamo prepararci" risponde. Mi incammino verso la mia stanza devo prendere la mia maglietta,prendo una maglietta nera e la infilo mantenendo il cellulare contro l'orecchio.
"Ci vediamo fra qualche minuto. Vediamoci direttamente in palestra" affermo frettolosamente mi sistemo la maglia chiudo il telefono e lo lancio sul mio letto. Prendo il borsone e lo preparo frettolosamente, mi carco il borsone in spalla e ritorno in cucina e prendo le mie proteine in polvere. Preparo la bibita, riempio la borraccia d'acqua e verso le proteine,una volta che la ho riempita la scuoto per immischiare il tutto,mi sto già caricando di adrenalina. Amo gli incontri, amo combattere e distruggere, la mia maschera che si diverte e il lupo nero che domina la mia anima scatena la sua ira contro il mondo. Annienta come la vita ha annientato il lupo bianco in maniera inspiegabile. Il buono è stato ucciso e il cattivo è ancora in vita e spreca la sua vita.

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