Canzone : Breathe me (Sia ⬆️)
Grace
Cammina con passo lento e studiato fino alla sua camera da letto,i muscoli sulla sua schiena guizzano ad ogni passo,facendo smuovere i due lupi intrecciati che per lui significano tutto e per gli altri niente,sono solo un disegno che adorna la schiena di un ragazzo dagli occhi vitrei. Si distende sul suo letto,io resto davanti a lui in piedi rotola di pancia in su e mi sorride divertito.
"Vieni piccola Grace...vieni qui a giocare..."biascica con tono basso e sensuale sorride divertito.
"Certo messa così sembri un pedofilo che invita una bambina a fare porcherie!" ribatto divertita,scoppia a ridere e si porta le mani sul viso. L'addome si contrae e i suoi muscoli guizzano. Non ho mai desiderato toccare qualcuno, ma desidero toccare lui con tutta me stessa. Adrian si dispone al centro del letto. Salgo con un certa spavalderia e gattono fino al punto in cui si trova. Pianto le ginocchia sul materasso ai lati delle sue cosce muscolose.
"Togliti la maglia"ordina con tono autoritario. Afferro i lembi e lentamente sollevo il tessuto che ripercorre il mio sterno e con uno strattono verso l'alto viene via. Poggio la maglia lateralmente, Adrian si slancia con la schiena e arpiona le dita nei miei seni ancora rivestiti dal reggiseno in pizzo. Mi morde il collo con fare possessivo, reclino la testa e gli do accesso alla mia pelle che man mano viene inumidita e marchiata dalla sua bocca desiderosa. Prendo il comando e lo spingo sul letto facendo schiantare la schiena sul materasso, ma le sue mani possenti non si sono spostate di un millimetro. Stringe i miei seni con una tale forza da far comparire dei segni rossi sulla parte alta esposta. Porto le mani verso il retro della mia schiena, ci fissiamo tutto il tempo, Adrian si lecca il labbro e attende trepidante che gli mostri quella parte del mio corpo che è stata vittima del suo assalto, sgancio il reggiseno e lo sfilo lentamente facendo percorre le braccia dalle bretelle ad una lentezza straziante che accende la libido di entrambi e fa martellare i nostri corpi dal desiderio irrefrenabile di possederci . Sorrido divertita per il controllo che riesco ad esercitare su un colosso come lui. Percorro con l'indice le spirali della coda del drago che finiscono sotto l'elastico dei suoi pantaloncini. Poggio una mano sul cavallo dei suoi pantaloni e percorro tutta la lunghezza che percepisco dura sotto i due strati che lo contengono. Sembra grosso e lungo... Mi abbasso sul suo corpo e gli bacio il collo. Succhio avidamente il lembo di pelle morbida che lecco e mordo. Con la mano continuo ad accarezzarlo e la zona si gonfia sempre di più. Percorro con le dita la sua spessa lunghezza,incarna il bacino e spinge verso la mia mano. Un mugolio lieve abbandona le sue labbra.
"Abbassa i pantaloni..."biascica. Mi sollevo sulle ginocchia e lo aiuto a disfarsi del pantaloncino che scivola lungo le sue cosce muscolose per poi finire in un punto indefinito. Il suo boxer disegna la forma della sua spessa erezione. Il brio dell'eccitazione si impadronisce del mio corpo bramoso.
"Forza Grace datti da fare..."ammicca divertito. Mi siedo nuovamente sulle sue gambe,sono mezza nuda,il suo sguardo oramai è concentrato sul mio seno e sembra che il mio viso abbia un ruolo relativo. Con l'indice percorre una line retta che parte dal centro delle mie labbra, scende sul mio collo per poi fermarsi fra i miei seni. Stringe entrambe le mani a coppa intorno, inarco la schiena e premo contro i suoi palmi per ricevere di più. La pelle ruvida delle sue mani tatuate sulla mia pelle morbida ed esposta, mi eccita maggiormente, è fantastico. Percorro con la mano tutta la sua lunghezza stringendo con le dita l'asta di carne che è ancora rivestita dai boxer. A breve sembra che la sua erezione possa uscire da sola dai boxer. Mi domando come sia poterlo sentire dentro di me. Prendo coraggio e con uno strattono gli abbasso i boxer la sua erezione svetta verso l'alto lasciandomi qualche secondo interdetta. Cavolo! Lo afferro in mano e sentirlo nel mio palmo ha uno strano effetto. So come toccarlo, non sono così ingenua. Non applico molta pressione, ho paura di fargli male. La pelle è liscia e sottile, lo sto analizzando letteralmente, ma per me è tutto nuovo. Muovo il palmo lentamente e tocco con delicatezza la sua asta di carne dalla pelle sottile . Un lieve mugolio abbandona le sue labbra, si morde il labbro inferiore e reclina la testa.
"Applica più pressione..."istruisce. Aumento la pressione e muovo la mano in maniera metodica su e giù . Mi piace avere il controllo su di lui. Sorrido trionfante quando mugola preso dal piacere. I muscoli del suo addome sono contratti e in maniera del tutto naturale mi abbasso sul suo addome e traccio con la lingua una linea retta che passa dal centro del suo pube e percorre le linea centrale e definita dei suoi addominali. Assaporo la sua pelle salata e mi perdo nel desiderio irrefrenabile che si impadronisce del mio corpo. La mia mano continua ad accarezzarlo in maniera decisa ad un andamento non troppo veloce. Adrian mi fissa adorante e arpiona le dita nei mie capelli e con fare dominante mi tira i capelli e spinge la mia testa verso l'alto reclama la mia bocca. Le nostre labbra si sfiorano per poi unirsi in un bacio spietato e passionale, che fa sedare i nostri corpi e vibrare le nostre anime. Le nostre lingue si intrecciano e toccano, sembrano assaporarsi a vicenda, la sua mano libera esplora il mio corpo.
Sembra un pioniere in esplorazione,mi sbottona i jeans e sgrano gli occhi non riuscendo a capire fin dove voglia spingersi. Una mano percorre la mia schiena e si insinua nel retro dei miei jeans mi afferra una natica e con un impulso spontaneo spingo il bacino contro la sua gamba tonica. Mugugna in apprezzamento e affonda le dita nella carne morbida della mia natica. Le nostre bocche continua a rivendicarsi. Adrian muove il bacino simultaneo alle mie carezze che man mano velocizzo. Mi morde il labbro facendomelo sanguinare, subito dopo lo succhia. Si slancia con la schiena e la sua mano scende più in profondità fino sfiorare la mia entrare al di sopra degli slip. Un ghigno malefico compare sulle sue labbra. I suoi occhi si accendono di desiderio. Nei suoi occhi vedo prendere vita uno spettacolo di lussurioso. Sposta i miei slip con le sue dita abili e inizia a toccarmi. Sorride soddisfatto, consapevole di avermi già trovata bagnata.
"Ti stavi eccitando piccola pervertita..."mi schernisce.
"Mai quanto te" ribatto sulle sue labbra. Arriva al mio clitoride e con mosse studiare disegna dei cerchi mentre la mia mano saetta su tutta la sua lunghezza dura, sembra sul punto di esplodere. Le sue dita sono ruvide e giocano con il mio clitoride compiendo cerchi immaginari.
"Dove mi vuoi portare con le tue carezze proibite?"domando sorridendo ad un millimetro dalle sue labbra.
"Nel paese delle meraviglie..."ribatte soddisfatto.
"Ci posso arrivare anche da sola nel paese delle meraviglie"ribatto con un sorriso sfrontato.
"Hai bisogno di una guida che conosca bene il posto e te lo faccia percepire a pieno e comprendere in tutte le sue sfaccettature"sussurra sulle mie labbra.
"Allora mostrami ogni posto nascosto,fammi comprendere l'armonia del generale per poi percepire il dettaglio....perché ciò che ricordo della mia ultima escursione è solo oscurità" proseguo. Il mio tono si incrina e la sua mano esperta mi fa gemere improvvisamente.
"Ti voglio mostrare la bellezza e il piacere che puoi trarne nel visitare un posto del genere" prosegue. Il suo dito centrale disegna i contorni della mia entrata per poi penetrarmi in fino a fondo. La sensazione è intensa, mi spaventa e eccita allo stesso tempo.
"Oddio..."mi sfugge. Le sue carezze mi portano in un'altra dimensione,gli concedo lo stesso piacere che lui mi concede. Continuiamo a toccarci ed esplorarci ,fino a consumare i nostri corpi e a far sconquassare le nostre carni dal piacere delirante che entrambi pretendiamo. Poggio la testa sulla sua spalla, le gambe iniziano a tremarmi come gelatina.
"Ti piace Grace? Dimmi quanto ti piace..."sussurra suadente.
"È fantastico..."sussurro estasiata. Con un grugnito si riversa sulla mia mano e in parte sul suo addome con fiotti densi e ripetuti. Continuo ad accarezzarlo finché non lo sento più morbido. Mi lecca la zona sotto l'orecchio ancora preso dal suo orgasmo e mi contraggo ripetutamente attorno al suo dito che martella la mia entrata, ormai liquefatta. Sussurro il suo nome ripetutamente e mi lascio travolgere dal piacere dell'orgasmo. Oscillo sulla sua mano finché l'eccitazione non svanisce. Inspira il profumo dei mie capelli e poi mi bacia il capo. La sua mano esce lentamente mi riposiziona gli slip che sento esattamente scomodi visto quanto sono bagnata. Estrae la mano dal retro dei miei jeans e si porta il dito ricolmo dei miei umori in bocca. Lecca via il mio sapore e ammicca spavaldo.
"La prossima volta sappi che infilerò la faccia fra le tue gambe...hai un sapore dolce Grace, nonostante tu sia una piccola stronzetta..."mi schernisce e ammicca.
"Dobbiamo darci una ripulita..."affermo cambiando discorso e nel mentre giro gli occhi al cielo. Mi sento la testa leggera. Stanca e appagata,non pensavo che un orgasmo potesse far sentire così ma Adrian mi sta facendo scoprire il piacere che si può ricavare nell'utilizzare l'arte dei corpi nella maniera giusta. Mi slancio dal suo corpo incurante di essere mezza nuda, lo è anche lui e poi non ho nulla di cui vergognarmi. Mi sollevo dal letto e mi sfilo i jeans che gli slip come se nulla fosse, Adrian si posiziona sugli avambracci e osserva con ardore ogni centimetro del mio corpo.
"Perché non vieni qui svergognata!" ammicca.
"Vieni tu per primo..."ribatto facendo una battuta allusiva al fatto che sia riuscita a farlo venire prima di me.
"Che lingua biforcuta e poi tu stavi lavorando su di me da molto prima!"ribatte con aria saccente.
"Ammetti la sconfitta Adrian..."ribatto incamminandosi verso il bagno.
"L'ammetterò quando sarò sconfitto..."asserisce. Sento i suoi passi alle mie spalle, mi dà improvvisamente uno schiaffo assonante sulla natica e mi sorpassa "Che bel culo di perle che hai Grace, ora lo è ancora di più arrossato..."prosegue con un sorriso furbo. Mi acciglio qualche secondo non capendo a cosa si riferisca. Lo seguo verso il bagno e non appena inchiodo il riflesso del mio fondoschiena allo specchio noto i marchi delle sue dita sparsi sulle mie natiche!
"Dannazione Adrian! Questi come li nascondo con il costume!"quasi urlo. Kristin ha organizzato una festa in piscina domenica e naturalmente ci sarà anche mio fratello!
"Un motivo in più per non mettere un costume in presenza di altri uomini" ribatte. Apre il soffione e si infila nella doccia con uno slancio, mi porge la mano che rifiuto e mi infilo nella doccia con lui . "Non fare i capricci Grace, mi hai fatto un succhiotto sul collo che è molto più evidente. Non permetto a nessuna di marchiarmi. Nemmeno ad Emery gliel'ho mai permesso..." borbotta girando gli occhi al cielo
"Che rompi scatole! Tu non hai un Link che alle tue spalle che è pronto a farti rinchiudere in un centro di igiene mentale!"mi lamento. Lo sento ridacchiare alle mie spalle poi mi avvolge la vita con le sue grandi mani tatuate.
"Probabilmente ti raggiungerei..."sussurra. Mi scioglie la coda e lascia che i miei capelli cadano indomiti sulla schiena. Insinua una mano e mi fa reclinare il capo "dove devi andare? Visto che hai detto che devi indossare un costume"domanda con un ghigno.
"Ho detto che non potrò indossare un costume e che se lo facessi mio fratello noterebbe i segni e non saprei che spiegazione dargli.Sai passare da non farmi sfiorare da nessuno a questo, è un bel cambiamento..."asserisco scuotendo la testa. Percorre con la mano il mio ventre sale valicando il solco fra i miei seni e fa una leggera pressione sulla mia gola avvolgendo la mano. Non mi piace, mi irrigidisco improvvisante. Adrian mi fa reclinare il capo e mi ruba un bacio. Risale con la mano sulla mia mascella e mi reclina maggiormente la testa per avere un accesso migliore alla mia bocca.
"Non mentire Grace, so quando lo fai..."sussurra sulle mie labbra. Con la mano sinistra schiaccia il mio corpo contro il suo e vengo a contatto con il suo ammasso di muscoli.
"Kristin ha organizzato una festa in piscina..."affermo e mi raddrizzo. Mantiene il mio mento fra il pollice e l'indice e si acciglia .
"Quando avevi intenzione di dirmelo?" borbotta.
"Perché avrei dovuto dirtelo?"borbotto a mia volta.
"Non so, magari perché c'è quel coglione del tuo corso che ti sbava dietro ?!"ribatte retrocedendo e lascia la presa dal mio corpo. Solo noi potremmo discutere nudi in una doccia!
"Lily mi ha detto che siete stati al Poka e c'era anche Candice che ti faceva le fusa tutto il tempo, non mi sono mica lamentata!"ribatto "Joseph è mio amico e come tale lo tratto. A differenza tua, so mettere dei limiti fra amicizia e sesso!" Abbaio scuotendo la testa in disappunto.
"Mi offendi continuamente e questo tuo modo di fare mi fa girare le palle! Non ti sei fatta problemi a farti infilare una mano nelle mutande da uno di cui non approvi nulla!"ribatte fronteggiandomi. Ha un altezza impotente e una stazza massiccia che intimidisce. Lo spazio della doccia che prima mi sembrava ampio, ora mi sembra stretto, faccio per uscire dalla doccia ma blocca lo sportello impedendomi di uscire. "Scappi Grace?"sussurra alle mie spalle.
"Evito di disintegrarti le palle Adrian a mani nude!"abbaio irritata. Scoppia a ridere e mi tira verso di sé. Mi schiaccia contro la parete della doccia e poggia entrambe le mani ai lati della mia testa, chiudendo il mio corpo fra le mattonelle e il suo corpo scultoreo. Reclino la testa per poterlo guardare negli occhi.
"Cosa hai tanto da ridere?"borbotto incrociando le mani al petto.
"Qualche secondo fa vezzeggiavi le mie palle e ora le vuoi disintegrare?"inarca un sopracciglio.
"Si, così impari..."gli faccio una linguaccia in maniera infantile.
Sono difficile da gestire, è quasi impossibile farlo, ne sono consapevole.
Tengo le persone alla larga, perché so che sono una mina, rischio solo di poter far del male se qualche essere umano viene a contatto con me.
"Sei stata tu ad offendermi di nuovo.Sono una persona decisamente orgogliosa e tu stai rischiando grosso..."Mi accarezza il naso con le sue labbra carnose.
"Allora dovresti rinunciare..."concludo. Mi fissa qualche secondo e poi sogghigna e scuote la testa.
"Perché dovrei abbandonare la partita quando oramai ho già la vittoria in mano e stanno per farmi salire sul podio? Dovrei essere un pazzo..."asserisce. Non riesco mai a capire fin dove si sta spingendo il gioco perverso che abbiamo iniziato.
Non riesco più a distinguere la differenza che c'è fra sogno e realtà.
Sembra che con lui i due mondi siano diventati un tutt'uno.
Dove inizia il paese delle meraviglie? Dove finisce la realtà? Potrei domandarmi ma non saprei darmi risposta...
"Per te sono solo un premio e un podio su cui salire non c'è altro?" domando , cercando di leggere i suoi occhi.
"Sei uno dei podi più importanti che abbia mai avuto questo non ti basta?"domanda a sua volta.
"Non mi piace essere un gioco..." ribatto aspra.
"La vita è tutta un gioco Grace e a me piace vincere e tu sei il mio prossimo premio..." ridacchia e mi bacia il lato delle labbra.
"Dovrei faticare per arrivare al punto in cui desideri.Credi di essere vicino, ma non è così..."ribatto spintonandolo. Sorride divertito e mi ritorna addosso.
"Non vedo l'ora di riscuotere la mia vincita..."asserisce per poi baciarmi la punta del naso.
"Non capisco perché tu voglia vincere un premio del genere..."mormoro scuotendo la testa.
"Perché non l'ho a mai avuto nessuno e dopo di me nessuno lo avrà perché sarai mia Grace e di nessun altro. In parte già lo sei, devi solo accettarlo..."ammicca e mi bacia sulle labbra. Come se nulla fosse inizia a lavarsi ed io faccio lo stesso. Sta diventando un Archè, un principio da cui tutto si genera o magari potrebbe essere il mio Iperuranio di pensieri e idee.
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RomanceAdrian e Grace, sono stati distrutti dalla vita in modo diverso. Entrambi sopravvivano ma hanno smesso di vivere. Tutto cambia con il loro incontro. La follia che anima le loro menti, inizia ad animare la realtà. Insieme iniziano a rincorrere la...