Capitolo 17: "Supporto"

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And if you have a minute why don't we go
Talk about it somewhere only we know?
This could be the end of everything
So why don't we go
Somewhere only we know?
Somewhere only we know?

E se hai un minuto, perché non andiamo
A parlarne da qualche parte che solo noi conosciamo?
Questa potrebbe essere la fine di tutto
Quindi perché non andiamo
Da qualche parte che solo noi conosciamo?
Da qualche parte che solo noi conosciamo?

MIAMI

RISTORANTE IHOP

CAMILA'S POV

IHOP non era il ristorante più salutare di tutti. Sicuramente non rientrava in quella categoria, ma guardare Emily, Lauren e Angie godersi la loro colazione mi riempiva il mio cuore di gioia. Guardare Lauren ridere con la sua famiglia era qualcosa di speciale a cui assistere perché erano la famiglia più unita e bella che avessi mai incontrato. La sera prima, dopo aver salutato Lauren dopo il nostro corso di cucina, avevo deciso di trovare un modo per aiutarla. Avevamo preparato delle uova e quando ero andata a prendere alcune cose nella sua dispensa mi ero resa conto di quanto poco avesse. Non volevo immischiarmi nella vita di Lauren, ma c'era qualcosa che mi impediva di distaccarmi completamente, ed era semplicemente il grande affetto che provavo per ogni membro della famiglia Jauregui.

Emily era molto speciale per me. Angie era adorabile e poi c'era Lauren. Pensare a Lauren mi provocava sempre questa sensazione strana al mio corpo che non riuscivo a capire. Era come se qualcosa di più forte di me mi spingesse a stare con lei tutto il tempo. Nel campo della psicologia era abbastanza comune avere pazienti che si aggrappavano a qualcosa, o a qualcuno semplicemente perché si sentivano in pace. Lauren rappresentava per me quella pace. Era come se stando con lei tutto il dolore che avevo tenuto per anni venisse alla luce, ma invece di farmi stare male, mi avesse liberata da un pesante fardello. Mi conosceva. Sapeva tutto di me e allo stesso tempo mi aiutava ad accettare il mio passato, a cercare di vivere con quei fantasmi che raramente mi permettevo di portare alla luce.

Lauren mi faceva stare bene, ed era anche diventata l'unica persona al mondo in grado di accettarmi così come fossi, con tutte le mie paure, con tutti i miei ricordi e dolori. Avevo smesso di essere la Camila avvolta dalla solitudine e quella che evitava le persone ed ero diventata più aperta alla vita, alle persone e ai miei pazienti. Mi ero persa per anni, ma ora mi stavo gradualmente riprendendo e tutto questo, senza dubbio, era grazie a Lauren.

- "Non hai fame?" sentii la voce di Lauren al mio fianco e mi girai vedendola sorridere prima di vedere il mio piatto di pancake al cioccolato davanti a me completamente intatto. "Credevo non riuscissi a resistere al cioccolato."

- "E non resisto infatti" dissi prendendo un bel boccone e mettendolo in bocca chiudendo gli occhi mentre ascoltavo Lauren ridere.

- "È stato un bel morso" disse Emily e io le strizzai l'occhio scherzosamente.

- "Stavo pensando a una notizia molto speciale che ho per tutte e tre" cominciai a spiegare e i tre paia di occhi più belli del mondo si collegarono ai miei. "Uno dei miei colleghi lavora dando aiuto psicologo ad alcuni pazienti del Baptist Health South Florida che hanno una sede qui a Miami."

- "Cosa fanno esattamente?" chiese Angie senza capire e notai Lauren sembrare speranzosa.

- "Si tratta di un'organizzazione no-profit che aiuta la medicina in diversi settori e fornisce consulenza specializzata. Lauren mi ha parlato della tua malattia, Angie" la guardai negli occhi "e so che non hai la possibilità di avere una buona assicurazione che copra tutto ciò di cui hai bisogno per stare meglio. Mi sono offerta di trovare un posto dove si possano prendere cura di te" Angie mi fissò senza dire nulla e capì che forse non fosse il momento giusto. Non quando avevamo solo mezz'ora a disposizione per poi accompagnare Emily a scuola.

The Sweetest Love (Traduzione Ita Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora