ALLA PERIFERIA DI MIAMI- "Ne sei sicuro?" chiese una donna mentre sistemavano il corpo privo di sensi di Lauren che era legata alle mani e alle gambe e imbavagliata. Gli occhi della donna che la stava sistemando osservavano il livido che a poco a poco si stava gonfiando sulla guancia sinistra. "Non credo che ci serva Patrick."
- "È la nostra àncora" disse guardando il suo cellulare." La garanzia che abbiamo per scappare dalla polizia. Loro la vogliono, noi l'abbiamo. È un'assicurazione."
- "Per quanto tempo?" chiese "Per quanto tempo la terremo qui?"
- "Non lo so Aime!" disse furiosamente. "Voglio che tu stia zitta e faccia il tuo lavoro. Sei responsabile di lei fino a quando non ritorno" lei lo osservò. "Non voglio errori o sai quanto ti costerà."
- "Sì" mormorò quando guardò la donna. "Chi è lei?"
- "Non ti importa" fu la risposta di Patrick. "Voglio che pensi che sia l'unica che può salvarci o finiremo in prigione, quindi se fai bene il tuo lavoro, non succederà niente."
- "Avresti potuto scegliere qualcun'altro per questo" entrambi si guardarono negli occhi. "Alfonso e Michael sono più adatti, sono stati con te in affari di più."
- "Sono uomini" disse Patrick semplicemente come se questo spiegasse tutto. "Sarà al sicuro con te. Ho bisogno che sia viva per il momento."
- "Pensavo che non ti importasse" Patrick roteò gli occhi.
- "Ho ordini da qualcuno che deve stare bene in una certa misura" mormorò Patrick. "Ci aiuterà, ma è per questo che questa idiota deve essere sana e salva perché potrei dover provare che sta bene ad un certo punto. Ma se mai ti ordinerò di ucciderla, non voglio che tu ne dubiti in qualsiasi momento."
- "Ma.." lui la osservò.
- "Non c'è nessun ma Aime" disse con forza. "Fai quello che ti chiedo, o lascio che tuo fratello marcisca in prigione accusato di essere quello dietro i rapimenti" Aime impallidì. "Non ti sto chiedendo niente di complicato. Non rovinare le cose o te ne pentirai. Capito?" lei annuì.
- "Capito capo" lui annuì e lasciò la casa mentre Aime si alzava per vedere la figura della donna addormentata sdraiata sul pavimento freddo di una stanza in una casa abbandonata nel mezzo del nulla.
RISTORANTE COSME
- "Dove diavolo pensi di andare?!" disse Daniel, lo chef esecutivo del ristorante Cosme a Dinah, che stava prendendo le sue cose dopo essersi cambiata i vestiti. "Non puoi lasciare questo posto. Non potete essere te e Jauregui così irresponsabili. Vi licenzierò, io andrò a.." Dinah ne ebbe abbastanza.
- "Stai zitto!" Gridò ad alta voce. "Ne ho abbastanza" lo guardò prendendo rapidamente la sua borsa. "Me ne vado da qui. Non ha idea di cosa stia succedendo, e non sprecherò il mio tempo a parlarne con te."
- "Dinah!" disse qualcuno precipitandosi in cucina seguita da due guardie di sicurezza del ristorante. "Dinah" ripeté con le lacrime e Dinah rapidamente si avvicinò a Camila.
- "Camila, che succede?" chiese Dinah impaurita e Camila la guardò con sofferenza. "Sai niente di Lauren?"
- "Lauren" disse Camila singhiozzando. "Dinah, la mia Lauren..." disse aggrappandosi a lei mentre Dinah impallidì abbracciandola.
I singhiozzi di Camila erano strazianti e Dinah cominciò a tremare pensando al peggio.
- "Cos'è successo?" chiese Dinah tremando. "Camila, ti prego, dimmi cos'è successo a Lauren."
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The Sweetest Love (Traduzione Ita Camren)
FanfictionNessuna delle due cercava l'amore, ma l'amore ha trovato loro. Lauren Jauregui aveva bisogno di un aiuto urgente. Sua figlia di 10 anni, Emily, aveva ricevuto un ultimatum: doveva migliorare il suo comportamento o sarebbe stata espulsa dalla scuola...