Capitolo 42: "Papà"

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MIAMI

CASA DI LAUREN

ANGIE'S POV

Oggi era una bella giornata.

Il sole splendeva dalla finestra mentre preparavo la colazione. Il sorriso non avrebbe potuto essere cancellato dal mio viso anche se avessi voluto, questo perché da molto tempo non mi sentivo così felice. La felicità era dovuta a qualcosa di molto semplice: mia nipote si era innamorata.

Pensare a Lauren mi riempiva sempre il cuore di una certa nostalgia e tristezza. La tristezza di sapere che non ero stata in grado di darle tutto quello che aveva sempre sognato e ciò che meritava. Lauren era entrata nella mia vita per cambiarla. Era arrivata nella mia vita per completare me stessa in un certo modo quando mi sentivo sola. Avevo mia figlia, ma allo stesso tempo la sentivo lontana da me. Aveva senso? Sono arrivata a un punto in cui, dopo aver perso Arthur, il mio defunto marito nulla sembrava rendermi felice. Clara era sempre stata con me, ma non era una costante nella mia vita e pur avendo la pasticceria ed essere circondata da persone, mi sentivo sola.

Quando Clara morì ero devastata, ma c'era una luce che illuminava la mia vita. Una bella bambina dagli occhi verdi che da quel momento in poi avrebbe dipeso da me. Una bambina cresciuta senza i genitori e con una nonna che doveva lavorare sodo per andare avanti. Lauren era stata un po' inaspettata. Non ero pronta a prendermi cura di una bambina e a ricominciare a crescere una ragazza che doveva far fronte alla morte dei propri genitori, anche se li ricordava a malapena. All'inizio le cose erano andate bene. Lauren era una bambina con esigenze semplici. Il latte, i pannolini, i vestitini. Non mi chiedeva molto. Ma man mano che cresceva, le cose cambiarono, ci fu  un'ondata di licenziamenti e l'economia influenzò profondamente la mia attività che pensai di doverla chiudere. Lauren era sempre stata una ragazza dai gusti molto semplici e molto comprensiva, ma io volevo darle molto di più. Non mi aveva mai chiesto nulla che non potessi darle, soprattutto quando la pasticceria cominciò ad andare male. Vedendola lavorare all'età di sedici anni il mio cuore si spezzava.

I suoi anni da adolescente erano essenzialmente: andare a scuola, tornare a casa e lavorare nella pasticceria. Niente feste, niente ragazzi, niente divertimento. La sua vita era praticamente dedita ad aiutarmi da quando avevo dovuto licenziare i miei dipendenti. Non potevo permettermi di perdere l'unico patrimonio che un giorno avrei potuto lasciare a lei. Non avevo niente, ma volevo che Lauren avesse un mezzo economico per realizzare i propri sogni. Pensavo che stesse perdendo la sua adolescenza, ma quando la vedevo eccitarsi per le torte, la sua creatività e il suo sorriso quando scopriva un nuovo sapore o una nuova ricetta, il mio cuore capiva cosa stesse succedendo. Lauren amava la pasticceria tanto quanto me. Amava la cucina.

I suoi occhi brillavano mentre decorava una torta in attesa della mia approvazione. Il suo sorriso era stupendo quando mi mostrava i suoi cupcake o qualche nuova ricetta con sapori che aveva mescolato che si rivelava favoloso e aveva una buona accoglienza con i clienti. Lauren era stata quella che mi aveva ispirata ad andare avanti. La ragazza che a quattordici anni amava la pasticceria tanto quanto me ed era pronta a salvarla.

"Possiamo nonnina"

"Non preoccuparti nonna, andrà tutto bene"

"Usciamo da questa nonnina. Lavorerò sodo".

"Vado a vendere dolcetti in qualche posto, nonna. Non lascerò che tutto questo si perda perché i clienti non vengono. Se i clienti non vengono li cercheremo noi."

"Nonna siediti ci penso io"

"Riposa nonna, ci penso io"

"Non preoccuparti nonna. Sono qui per te come tu ci sei sempre stata per me."

The Sweetest Love (Traduzione Ita Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora