Capitolo 46: "Amami" (Pt.3)

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Todo cambio cuando te vi de blanco y negro a color me converti
y fue tan facil quererte tanto algo que no imaginaba
fue entregarte mi amor con una mirada
todo temblo dentro de mi
el universo escribio que fueras para mi
y fue tan facil quererte tanto
algo que no imaginaba
fue perderme en tu amor simplemente paso
y toda tuya ya soy

Tutto è cambiato quando ti ho vista, dal bianco e nero al colore sono diventata
Ed è stato così facile amarti così tanto, qualcosa che non immaginavo
Era quello di darti il mio amore con uno sguardo
Tutto tremava dentro di me
L'universo ha scritto che eri per me
Ed era così facile amarti così tanto
Qualcosa che non immaginavo
È stato perdermi nel tuo amore, semplicemente è successo
E oramai sono tutta tua.


CAMILA'S POV

Quando ero al college, avevo avuto qualche esperienza con le ragazze. Non mi ero mai considerata gay, ma ammettevo apertamente che quando mi sentivo un po' ubriaca quel mio lato "gay" veniva in superficie; cosa che non mi succedeva quando ero sobria perché semplicemente avendo alcol nel mio sistema le inibizioni si cancellavano cedendo il posto al coraggio di sperimentare ciò che dentro di me desiderassi.

Avevo baciato un sacco di ragazze che pensavo fossero belle e che mi attraevano fisicamente. Dopodiché era arrivata la mia relazione con Jamie e le cose erano cambiate un po'. Ma dovevo ammettere che, nonostante tutti i danni che Jamie mi avesse fatto, non ero neanche io la ragazza perfetta. Lo avevo "tradito" molte volte. So che un tradimento si applica dal momento in cui desideri qualcun altro e fai qualcosa che non dovresti fare, perché hai un impegno verso qualcun altro. Nel mio caso, lo avevo tradito molte volte alle feste e sempre con una donna. Peggio ancora, Jamie lo aveva visto in più di un'occasione. Non mi diceva mai niente, ma ero sicura che nonostante lo stato di incoscienza in cui mi trovassi, riuscivo a notare la sua figura ad una festa guardarmi mentre baciavo una ragazza. Ma era qualcosa che non riuscivo a controllare.

Analizzando me stessa mi rendevo conto che forse i segni erano sempre stati lì, ma non avevo mai voluto etichettarmi dicendo che fossi "gay". Anche perché non credevo di esserlo. Pensavo che l'etichetta di essere gay, lesbiche, bisessuali e anche eterosessuale non dovessero esistere. Non perché fossero sbagliate, ma perché le persone dovrebbero semplicemente essere libere di amare chiunque decidano senza doversi etichettare in alcun modo. Non siamo un marchio di abbigliamento che si differenzia l'uno dall'altro. Siamo tutti umani e le etichette non dovrebbero essere necessarie per fare una "differenziazione" tra di noi e renderne uno più accettabile di altri. Ecco perché non ne avevo mai indossata una. Mi lasciavo guidare da quello che sentivo, anche se non era quello che tutti si aspettavano da me.

Avevo quella reazione spontanea che il tuo corpo sperimenta quando ti piace qualcuno e senti il desiderio per quella persona. Nel mio caso, mi permetteva di baciare e flirtare solo quando ero un po' ubriaca perché avevo sempre avuto paura di quello che la gente avesse pensato di me. La vita è così e si cresce sempre con pregiudizi e cose radicate nell'infanzia. I miei genitori erano persone convenzionali che mi avevano sempre educato con molti valori che a mio giudizio erano "giusti" all'epoca. Valori come il fatto che una donna dovesse stare con un uomo. Dovevo essere una persona intera, rispettosa e onesta, anche se questi ultimi cercavo sempre di praticarli. Crescere in una famiglia del genere e sapere che dentro di me volessi sperimentare cose che potevano essere aberranti e diverse per loro, mi facevano trattenere sempre quella parte di me stessa.

Ecco perché mi identificavo così tanto in Normani e non avrei potuto mai rifiutarla nonostante sapessi i suoi sentimenti verso di me e il suo orientamento sessuale. Entrambe avevamo quella parte nascosta che nessun altro conosceva e che entrambe avevamo cercato così duramente di negare. Quella parte in cui eravamo entrambe attratte dalle donne. Ma in quel momento niente di tutto ciò aveva importanza. Le etichette, i pregiudizi, le persone intorno a me, i miei genitori. Niente di tutto ciò contava quando stavo vivendo per la prima volta la vera passione. Mi stavo consumando. Mi stavo bruciando con il fuoco della lussuria e del desiderio, ma allo stesso tempo mi fondevo nella passione e nella pienezza. Mi sentivo libera, felice, amata e apprezzata.

The Sweetest Love (Traduzione Ita Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora