<<Aurora, devi stare attenta, mi raccomando.>> la frase che sto sentendo da almeno inizio serata dalla bocca di mia madre.
<<Mamma è come l'anno scorso devi stare tranquilla.>> le spiego.
<<Basta che non fate i cretini con i botti, per favore.>>
<<Ma non li abbiamo neanche.>>
<<Dai, dammi un bacio.>> le lascio un bacio sulla guancia al volo e scendo dalla macchina per poi attaccarmi di furia al citofono di Edoardo.
<<Aurora!>> lo sento urlare da dentro casa e nel frattempo muovo le gambe avanti e indietro. Nel momento in cui apre sia il cancello principale, il cancelletto del giardino e la porta di casa corro al bagno di corsa <<Ciao piccola, sì sto benissimo, casa è sistemata e tra poco arrivano tutti come previsto, tu invece come stai?>> finge di darsi un bacio da solo e scoppio a ridere seduta sulla tazza.
<<Mi scappava la pipì.>> dopo essere uscita dal bagno allaccio le braccia intorno al suo collo e inizio a baciarlo per tutta la faccia <<Zao.>>
<<Guarda, di che sei fiera di me.>> mi guardo intorno e lì dove c'era il divano adesso si estende il tavolo apparecchiato per dieci persone con tanto di tovaglia rossa, mentre il sofà è stato spostato accanto alla finestra.
<<Sono fierissima.>> gli lascio un bacio sulle labbra e mi butto sul divano.
<<Ma tu festeggi così?>> mi chiede mentre spegne la tv.
<<No, no, aspetto Alessia e mi vesto con lei.>>
<<E perché non con me?>> mette sul viso il suo solito sorriso malizioso.
<<Perché di solito con te mi spoglio.>> spalanca gli occhi di colpo e dopo averlo lasciato senza parole ride.
<<Non me l'aspettavo.>>
<<Lo so.>> quando mi avvicino al tavolo punto subito alle noccioline.
<<No, devi aspettare gli altri.>> Edoardo mi blocca il polso e non mi fa arrivare la mano alla bocca.
<<Ma..>> provo ancora una volta, ma son sicura di sembrare un cavallo <<E va bene!>> il citofono suona ed Edoardo va ad aprire.
<<Ciao.>> Alessia entra con zaino in spalla da sembrare un boy-scout <<Come stai?>>
<<Bene grazie, te?>>
<<Ho interrotto qualcosa?>> spalanco gli occhi e decido di mettermi in mezzo.
<<Alessia, andiamo.>> la trascino per un braccio fino alla camera di Edoardo e la chiudo a chiave <<Certo che sei un po' stupida.>>
<<Vabbè chissà che ho detto, allora sei pronta?>>
<<Abbiamo poco tempo.>>
<<Certo..>> ride per poi dare il via a questo putiferio <<Quindi.. vive da solo?>>
<<Sì.>>
<<Non mi convince.>>
<<Non ti convince il mio ragazzo?>>
<<Mi sta simpaticissimo, ci mancherebbe, poi ti tratta bene ma quella storia dell'ex? Non mi convince.>>
<<Shh! Stai zitta!>>
<<Era per dire...>>
<<Senti, sei la mia migliore amica, mi fido più di te che di altri, qualunque cosa succeda, non che debba succedere qualcosa, hai il libero arbitrio di uccidere chi ti pare.>>
<<Ah sì, quello lo so.>>
<<Bene, allora? Sei pronta?>>
<<Pronta.>> mentre la mia migliore amica stasera mi batte in tutto e per tutto con la sua magia nel farsi dei trucchi da matrimonio, una tutina nera con scollo a V che le fascia tutte le curve alla perfezione e dei tacchi che mi fanno venire le vertigini io indosso un semplice vestito corto e argentato sbrillucicoso e dei tacchi neri molto più bassi di quelli di Alessia. Tanto anche se mi ci fossi impegnata entro due ore starò conciata malissimo. Il tempo di aprire la porta e la musica a palla riesce ad arrivare fin qui insieme alle voci non troppo basse.
<<Eccole!>> cantilena Tiziano, che nel momento in cui allaccio le mie braccia al suo collo, mi porge un bicchiere di chissà cosa che mando giù tutto ad un sorso.
<<Ciao a tutti! Siamo vive! Ecco l'anima della festa!>> ci stanno anche Nicola, Anibal, Francesco e Francesca. Anastasia ha deciso di restare con il ragazzo. Argh.
Finalmente la serata inizia nel vero senso della parola, le luci si abbassano quel minimo, la musica si alza quel tanto e il buffet si apre, ma proprio mentre sto per mettere una mano nel piatto delle noccioline un braccio mi afferra la vita e mi porta indietro.
<<Oh no bello, scollati.>> metto una mano in faccia ad Edoardo e lo allontano correndo verso le mie noccioline per la terza volta in una serata.
<<Bello scollati?>>
<<Mi stai facendo diventare un'impresa quella di mangiare le noccioline.>>
<<Bel vestitino...>> inizia a scendere con la mano dal mio seno alle coscie scoperte tracciando ogni forma.
<<Mangia.>> mi rigiro di scatto e gli infilo una manciata di noccioline in bocca, gli do un bacio e raggiungo gli altri ridendo.Dopo aver mangiato un intera teglia di lasagne, esserci riempiti di coca-cola, birre e non ricordo cosa, adesso sono ai fornelli mentre riscaldo la salsiccia con le lenticchie mentre alla televisione seguiamo in diretta il countdown all'anno nuovo con i cantanti più famosi. Mentre ballo sulle note di un Reggaeton Francesca mi raggiunge <<Manca poco!>>
<<Speriamo portino fortuna come dicono.>>
<<Non è che ci vomiti dentro?>>
<<Ma no! Sto benissimo!>>
<<No, non è vero.>> Francesca è sempre stata la mamma del gruppo, astemia al cento per cento e supervisore delle feste, cosa che tipo se vomiti c'è lei che ti tiene i capelli e ti culla dopo con acqua e menta <<Faccio io. Comunque, Alessia è tipo mezz'ora che pensa che la testa di Francesco sia un tamburo.>> sistema i piatti sopra il tavolo e in ognuno mette un po' di lenticchie e metà salsiccia per dopo la mezzanotte.
<<Non ci credo.>> mi affaccio in salone e trovo la mia migliore amica che batte le mani a tempo sulla testa del poveretto, che però ride. Quando mi vede si alza a stento dal divano e dopo essersi avvicinata al tavolo prende due bottiglie di spumante che una affida a me, dopodiché la seguono tutti gli altri con stelline e varie cose che non riesco a distinguere. Usciamo di corsa in giardino e l'aria fredda mi rianima di botto le gambe, mi metto al centro con Tiziano, Anibal e Francesco, mentre il resto del gruppo è tutto intorno con i cellulari pronti <<Dieci... nove... otto..>> inizio ad allentare il tappo e a sbattere la bottiglia su e giù <<Sette.. sei... cinque.. quattro..>>
<<Vi voglio bene!>> urlo in fretta e furia per l'ansia.
<<Tre... due... uno.. Auguri!!!!>> scoppio a ridere nel momento in cui il mio tappo non si svita per la poca forza che ho e la risata non aiuta.
<<E dai Aurora!!>> finalmente il tappo vola alto e annaffio tutti con lo spumante per poi berlo dalla bottiglia.
<<Auguriiiii!!>> nel frattempo Anibal e Nicola sparano le pistole con i coriandoli in aria. Le stelline si accendono e nel cielo si apre una danza si fuochi di artificio. E in quel solo momento di rallentatore, i miei occhi e quelli di Edoardo si cercano a vicenda. Ci avviciniamo e lasciamo scattare quel fatidico bacio di inizio anno.
<<Ti amo.>> mi sussurra ad fiato dal collo.
<<Ti amo.>> nel momento in cui le nostre labbra rientrano a contatto Anibal ci fa scivolare addosso il freddo spumante appiccicoso e un urlo mi scappa dalla bocca.
<<Anibal ti ammazzo!>> gli vanno a fuoco.
<<Ti amo! Ti amo!>> ride lui mentre imita la mia voce, o almeno ci prova. Dopo che tutti rientrano io ed Edoardo restiamo bloccati sulla soglia della portafinestra completamente zuppi.
<<Sai cosa fare.>> gli dice a Nicola che dopo qualche minuto torna con dei vestiti in mano. Edoardo mi mette in mano una felpa nera e dei pantaloni dello stesso colore e in fretta e in furia mi cambio racchiudendo poi i capelli appiccicosi in una crocchia disordinata.
<<E io che mi sono pure vestita bene!>> mi lamento.
<<Eri, ti eri vestita bene.>> lascia incrociare la sua mano alla mia e rientriamo in salone dove la maggior parte è collassata, tipo Alessia che è rannicchiata accanto a Tiziano.
<<Giochiamo a carte?>> chiede Nicola.
<<Uno?>> dice Francesco.
<<Giochiamo a briscola.>> propone Francesca.
<<Io non so giocare a briscola.>> mi lamento.
<<Ma nessuno ti ha invitata a giocare.>>
<<Grazie Francesca, che carina che sei.>> ma tanto non avrei resistito troppo. Le braccia di Edoardo già mi aspettavano per cullarmi senza mai stancarsi. E guardate qua, le persone più importanti per me tutte nella stessa stanza.