Finisce Cosí?

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<<Quando?>> domando mentre mi incanto a guardare un punto vuoto della cucina.
<<Questa notte.>> sospiro e stringo la pezza che ho tra le mani quando poso lo sguardo sull'orologio.
<<È troppo presto.>> lo dico sottovoce cercando di convincere più me stessa che Edoardo.
<<Hai ragione.>> scuoto la testa e mi giro a guardarlo.
<<Non posso farcela.>>
<<Ce la faremo.>>
<<È che->> sussulto quando sento il campanello di casa risuonare e sto per andare alla porta quando il ragazzo mi blocca per la vita <<Tanto se devo morire.>> gli scosto il braccio ma anche uscita dalla cucina me lo ritrovo alle spalle. Afferro la maniglia e quando apro la porta mi ritrovo davanti Alessia tutta rossa, come se avesse corso fin qui <<Come mai sei qui?>> le chiedo.
<<Ma stai scherzando? Perché io sono qui? Perché tu sei qui?>>
<<Che vuol dire?>>
<<Perché stai con questo stronzo?>> alza il dito contro Edoardo e io lo guardo con uno sguardo confuso e spaventato.
<<Ma stai fuori?>>
<<Io? O te che stai con questo traditore di merda, nonostante sai benissimo che ti ha messo le corna.>> le braccia mi cadono lungo i fianchi e spalanco la bocca.
<<Ma stai scherzando?>>
<<Aurora, senti, sono la tua migliore amica, ma andarti a rovinare per un coglione del genere non ne vale la pena, andiamo via per favore?>>
<<Alessia ma di che parli?>>
<<Ma che stai dicendo!? Stavi piangendo fino a ieri perché ti ha tradita con Delilah!>>
<<Dormi.>> il demone mi sorpassa in fretta mentre parla e afferra Alessia che pian piano scende a terra per poi stenderla sul divano.
<<Che cosa è successo?>> gli chiedo.
<<Non lo so.>>
<<Non ricorda quel che le ho rivelato?>> mi asciugo in fretta una lacrima.
<<Le hanno cancellato il ricordo.>>
<<E quindi cosa vuol dire?>>
<<Io non lo so, non ne ho idea.>> mi siedo sulla sponda opposta <<Nessun angelo o demone può farlo.>> mi guarda.
<<Un Nephilim?>>
<<Neanche.>> guardo Alessia e poi gli sguardi di me ed Edoardo si incrociano.
<<Dio.>> diciamo insieme <<Ma perché..>> <<Vieni con me.>> afferra il mio polso e mi porta in giardino.
<<Perché avrebbe dovuto farlo?>> si mette alle mie spalle e mi abbassa l'orlo della maglietta.
<<Le tue ali, apri le tue ali.>>
<<Non ho più le mie ali.>> gli ricordo.
<<Aurora, fallo.>> lo guardo confusa e mi allontano di qualche passo e proprio quando pensavo che per me non ci sarebbe stato futuro le mie ali bianche e morbide si spalancano con tutta la leggerezza che hanno.
<<Non è possibile...>> mi fascio il corpo e le accarezzo <<Le mie ali..>> guardo il demone che si è incantato a guardarle <<A che pensi?>> gli chiedo.
<<Ti eri mostrata ad Alessia nella tua vera forma e subito dopo non le avevi più.>> mi guarda <<E adesso che lei non si ricorda nulla sono tornate.>>
<<Una punizione?>>
<<Una condanna a morte soppressa.>>
<<No, non è possibile.>> scuoto la testa e ritraggo le ali <<No.>>
<<Vieni.>> rientriamo in cucina e afferra un coltello affilato, me lo mette in mano e dopo avermi stretto il pugno lo sfila.
<<Cazzo!>> la ritraggo e me la porto al petto <<Ma sei matto?>>
<<Aprila.>> me la afferra e quando la apro rimaniamo tutte e due a bocca parte <<Visto? Sangue angelico, sei tornata come prima.>> scuoto la testa ed esco in salone restando in piedi a guardare Alessia.
<<Fallo.>> dico ad Edoardo <<Entrale nella testa.>> mi passa davanti e si posiziona accanto alla ragazza sdraiata, le poggia una mano sulla spalla e chiude gli occhi iniziando a dire cose tipo "non abbiamo mai litigato" "va tutto bene".
<<Portala a casa per favore, falla andare a dormire presto.>> mi avvicino alla mia migliore amica e mi ci inginocchio accanto.
<<Vado a prendere la macchina.>> mi dice Edoardo ed esce di casa.
<<Non pensare neanche per un momento che ti abbandonerò, okay?>> mi asciugo una lacrima e sospiro <<Tornerò qui e faremo la nostra estate ubriacandoci tutte le sere, okay?>> le lascio un bacio sulla fronte e mi alzo da terra <<Sei la mia migliore amica.>> Edoardo rientra e la prende tra le braccia.
<<Gli altri stanno arrivando, porto lei a casa e ci prepariamo va bene?>> annuisco <<Torno subito.>> sparisce da dietro la porta e sento la portiera dell'auto chiudersi e nel momento in cui salgo in camera decido di chiamare mia madre.

"È successo qualcosa?" tragica come sempre.
"No, volevo solo sentirvi."
"Ah."
"Che fate?"
"Nulla, siamo in cucina. Voi?"
"Anche noi ci stiamo vedendo un film e poi pensiamo a che preparare a cena."
"L'importante è che state attenti."
"Sempre."
"Va bene, adesso vado che devo stendere i panni, quando torni a casa?" mi mordo l'interno guancia.
"Presto, tranquilla."
"Non è che tu ed Edoardo avete litigato, no?"
"Davvero è tutto apposto."
"Allora va bene."
"Ti voglio bene mamma, vi voglio bene a tutti."
"Anche noi Aurora ti amiamo tantissimo, mi raccomando non fate casini."
"Va bene, ciao mamma."
"Ciao amore, ciao."

Mi porto il cuscino sul viso e lo schiaccio mentre caccio un urlo di frustrazione.
<<Hai il ciclo?>> casco dal letto quando la voce di Francesco mi arriva dritta alle orecchie.
<<Ma sei stupido!?>>
<<Che succede?>> chiede Nicola.
<<Ma da dove siete entrati!?>>
<<Dalla porta?>>
<<Non potete bussare!? Dio santissimo!>>
<<Pensavamo stessi sotto.>> Francesco si butta sul letto.
<<No, in realtà è lui che è voluto salire per forza.>> guardo il demone con un sopracciglio alzato e lo invito a scendere da letto.
<<Okay, okay, quindi sei pronta?>> pian piano ci avviamo al piano di sotto.
<<No, perché voi sì?>>
<<Direi di sì.>> Nicola alza le spalle.
<<Abbastanza.>> annuisce Francesco.
<<Assolutamente.>> dalla cucina escono Anibal, Alessandro e Delilah.
<<Vabbè io non mi faccio neanche una domanda.>> scuoto la testa e mi metto seduta sul divano.
<<Perché non dovresti essere pronta?>>
<<Non lo so.>>
<<Finalmente torniamo a casa.>> mi blocco a guardare Nicola confusa.
<<Che vuol dire torniamo a casa?>> chiedo.
<<Cazzo.>> si da uno schiaffo in fronte  e si passa poi la mano sulla faccia.
<<Che vuol dire?>> guardo tutti gli altri che cercano disperatamente di non incrociare il mio sguardo.
<<Vuol dire che torniamo a casa raggio di luna, voi tornate in paradiso e noi giù all'inferno.>>
<<Cosa?>> scuoto la testa <<Io ho tutto qui, non posso lasciare e andare via come se niente fosse.>>
<<Ma succederà, Edoardo non te l'ha detto?>>
<<No, non l'ha detto..>> come se fatto apposta tutti quanti si girano verso la porta nel momento in cui si sentono le chiavi girare nella fessura, tutti tranne me.
<<Che succede?>> chiede il demone ma nessuno risponde ed io mi limito ad alzarmi ed ad andare in giardino <<Ehi.>> mi allontano dalla sua mano e mi giro a guardarlo.
<<Quindi è questo? Cioè ci separiamo e tu non dici un cazzo?>>
<<Aurora non posso fare altro.>>
<<Io non verrò.>>
<<Non fare così.>>
<<Ma->> mi trema il labbro e le mani insieme a esso <<Sei matto? Cioè finisce così? La mia vita o la tua o la loro?>>
<<Questa non è la nostra vita Aurora, ricordati chi sei.>>
<<Io ricordo chi sono! Ma tu no a quanto pare, sembra che di me, di noi, non ti interessi più nulla.>> mi blocca i polsi con una mano e con l'altra mi afferra il viso <<Sei la mia vita, tu neanche immagini cosa voglia dire per me tutto questo ma ormai è finita, neanche ti ricorderai di me quando arriveremo a cospetto.>>
<<Io lo farò.>>
<<No, Aurora, no non succederà.>> mi lascia andare.
<<Non voglio, non farmi questo.>> prendo la sua maglietta tra le mani e lo strattono <<Non farlo.>>
<<Tu sei stata la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia eternità, sarò per sempre tuo Aurora.>>
<<Ti amo, hai capito? Ti amo e io rifarei tutto, lo rifarei da capo.>>
<<Vieni.>> lascia scontrare le nostre labbra come fosse la prima volta, come fosse l'ultima volta.

Il Mio Cuore Chiede Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora