<<Penso che ordinerò altri ravioli.>> sia Alessia che Tiziano mi guardano.
<<Per la quarta volta?>>
<<Non mi sembra di aver chiesto la tua opinione a riguardo.>> sorrido e dopo aver detto alla cameriera il mio ordine, mi stiracchio sulla sedia.
<<Quindi stasera stai con Edoardo?>> mi chiede Tiziano.
<<Rettifico, stasera festeggerà il suo primo San Valentino in assoluto.>> mi sfotte Alessia <<Sai già dove andrete?>>
<<No.>>
<<Allora parliamo di cose serie.>> guarda prima me e poi il moro e poi di nuovo me <<I tuoi diciotto anni.>>
<<Cosa?>>
<<Come "cosa"? Sono tra un mese esatto, sai quanto veloce passa febbraio?>>
<<E quindi?>>
<<Ancora non ti sei organizzata? Tipo vestito, locale, invitati.>> io e Tiziano ci guardiamo in faccia e iniziamo a ridere <<No, so già che stai pensando, Aurora, sono diciotto anni! Non puoi festeggiarli in tuta dal paninaro. Capitano una volta sola nella vita.>>
<<Come il resto degli anni.>>
<<Ma io avevo già pensato a tutto...>>
<<Ti prometto.>> le afferro la mano e la guardo negli occhi <<Che se mai dovessi sposarmi.>> mi giro verso Tiziano <<Cosa che non succederà.>> riguardo la mia migliore amica <<Ti lascerò organizzare il matrimonio.>>
<<Siete molto simpatici, wow.>>
<<E io che centro!?>> si difende il moro.
<<Comuuuunque, il ventinove esce un nuovo film e io proporrei proprio di andarlo a vedere al nostro caro e vecchio amico cinema.>> propongo.
<<Che film?>> guardo Alessia.
<<Non lo so, ma che importanza ha?>>
<<Oddio, devi smetterla, non possiamo andare fino al cinema solo perché tu vuoi andare alla sala giochi, la tua è una malattia.>>
<<Trasmessa da te, ricordati chi mi ci ha fatto entrare lì dentro.>>
<<Mi tiro fuori da ogni responsabilità.>>
<<I miei ravioli!>> gli occhi mi si illuminano quando la cameriera li poggia sul tavolo.
<<Ma non è che me lo fai->> do uno schiaffo sulla mano di Tiziano e lo guardo in cagnesco.
<<Non ci provare.>> mi infilo un raviolo in bocca <<Sapete a cosa pensavo?>>
<<Illuminaci.>> cercherò di ignorare l'ironia di Alessia.
<<A quest'estate. Sarà la mia prima estate da maggiorenne, dobbiamo ubriacarci fino a non ricordare nulla, non tornare mai a casa.>>
<<Certo, e sarebbe tutto perfetto tralasciando il piccolo dettaglio che tu adesso hai il ragazzo.>> mi ricorda Alessia.
<<E nuovi amici.>> la appoggia Tiziano.
<<E sapete questo che vuol dire?>> chiedo io <<Ancora più alcool!>> sbatto le bacchette sul tavolo e alzo le mani al cielo.
<<Ma sì, la vita è solo una.>> risponde il moro ridendo.
<<A quest'estate.>> Piera alza il bicchiere per aria e brindiamo per poi rimanere in silenzio.
<<Bene.>> aggiunge Tiziano <<Adesso mancano solo cinque mesi.>> gli do una spallata e scoppiamo a ridere.<<Quindi?>> attraverso lo specchio guardo speranzosa i miei migliori amici.
<<Si ma il trucc->> Tiziano tappa la bocca ad Alessia.
<<Sei perfetta.>> dopo esserci sfondati al ristorante cinese il duetto qui seduto sul mio letto ed io abbiamo deciso, da scansafatiche quali siamo, di rifugiarci a casa mia giocando a Monopoli, facendo qualche crêpes e infine scegliendo un outfit decente per uscire con Edoardo, nonché jeans a campana, tacchi neri e top ricamato.
<<Sì, dai, sti cavoli.>> mi butto sul letto ma subito il campanello suona e tutte e due i mori mi guardano in faccia <<E ora?>>
<<E ora vai!>> Tiziano mi afferra per un polso e quasi non mi fa volare a terra.
<<Io già questi così non so portarli, spingimi pure e ho fatto trentuno.>> dico mentre gli alzo i tacchi in faccia <<Vado allora.>> torno indietro correndo, più o meno come un T-rex, e abbraccio i miei migliori amici <<Vi voglio bene.>>
<<Anche noi.>> prendo il regalo di Edoardo, la borsetta e il cellulare, indosso la giacca, scendo le scale e quando esco dal portone di casa trovo Edoardo poggiato al cofano della macchina, con un mazzo di peonie in mano, che appena mi vede ride e butta la testa all'indietro. Mi mordo le labbra per nascondere un sorriso da idiota mentre giro su me stessa. Mi blocco e con le mani mimo un binocolo.
<<È proprio il mio ragazzo quello lì?>> indossa dei pantaloni neri che finiscono in degli anfibi dello stesso colore, mentre sopra ha una felpa larga, palesemente nera, che lascia intravedere il colletto bianco di una camicia. Anelli, e i suoi ricci neri che mi fanno impazzire.
<<Sei bellissima cazzo.>> afferro il mazzo di fiori e allaccio le mie braccia intorno al suo collo non facendogli notare il regalo.
<<Buon... San Valentino.>> rido quando gli faccio ricadere la busta davanti gli occhi.
<<Sei pazza.>> una scatolina blu, con dentro un anello d'oro e la lettera E.
<<Guarda che osservo come guardi le cose.>> gli do una spallata e rido.
<<E questo?>> prende anche il quaderno fatto da me, con tutte le nostre foto e sotto ognuna una dedica precisa <<A dirla tutta, preferisco questo.>> dice sfogliando le pagine, mi afferra la vita e mi bacia. Mi fa salire in macchina e dentro mi poggia una scatola nera sulle gambe. Quando apro il coperchio dentro ci trovo scritto "trecentosessantacinque motivi per cui ti amo".
<<Se vabbè.>> mi mordo le labbra.
<<Non sei curiosa?>> pesco il bigliettino più alto di tutti e lo apro "Ti amo perché perché mi rendi una persona migliore." ne prendo un altro "Ti amo perché quando ti incanti a pensare resterei a guardarti per ore." chiudo tutto e in fretta poggio la testa sulla scatola <<Io ti rendo una persona migliore?>> lo guardo e rido con il nodo in gola che ho <<Oddio ma guarda te.>> mi asciugo le lacrime e mi sventolo una mano <<Mi hai preso proprio in pieno.>>
<<Ti piace?>>
<<Io... Oh mannaggia.>> continuo a sorridere come una bambina che ha appena ricevuto la bambola dei suoi sogni e mi asciugo le lacrime. Edoardo mi solleva il mento, mi accarezza la guancia ed io istintivamente piego la testa sulla sua mano.
<<Mi rendi molto più di una persona migliore.>>
<<Mannaggia a te Edoardo Palmieri.>> mi prende la mano e nel frattempo mette la marcia. Guardo fuori dal finestrino la luna piena che risplende, bella come ogni sera. Poi Edoardo spegne il motore, scende dalla macchina e mi apre lo sportello <<Madame.>> incrocio il mio braccio al suo e mi guardo intorno sorridendo e annusando nell'aria i vari odori che si mescolano tra loro.
<<Alessia>> azzardo.
<<Quasi, Tiziano.>>
<<Quando mai siete stati insieme voi due?>>
<<In realtà varie volte.>> spalanco la bocca e guardo Edoardo in faccia.
<<Mi sento tradita.>> lancio un'occhiata ai vari stand e sorrido. Ognuno di loro è una specialità diversa nel cibo, c'è di tutto e di più e pagando all'entrata puoi mangiare quello che voi<<Fatto sta che è perfetto.>>
<<Da dove iniziamo?>>
<<America.>> indico la tenda più lontana di tutte.
<<E America sia.>>
Dopo aver mangiato hot-dog, calamaro fritto, patatine, paella, arepas, hummus e pierogi, Edoardo torna al tavolo con il bis di due arancine siciliane che però stavolta sono dolci.
<<E con questo abbiamo finito.>> me ne porge una e fingiamo una sorta di brindisi.
<<Adesso mi ritengo piena.>>
<<Ancora non capisco dove possa entrarti tutta quella roba.>>
<<Neanche io.>> imbocco l'ultimo pezzo e me lo godo fino all'ultimo <<Grazie.>>
<<Di cosa?>>
<<Tutto. Di questa serata, del regalo, dei fiori.>>
<<Ti amo.>> mi afferra la mano e inizia a camminare pian piano verso la macchina <<Ma non andremo in macchina.>> imbocca tre vie e dopo una quarta spuntiamo lungo il fiume.
<<Finirà che dovrai riportami in braccio.>> rido mentre guardo i tacchi e in attimo mi ritrovo le braccia di Edoardo che mi afferrano per la schiena e dietro le ginocchia sollevandomi da terra <<Ma dai! Scherzavo! Cioè no, ma per ora posso ancora camminare.>> gli scompiglio i capelli e mi rimette giù <<Guarda che bella.>> dico fissandomi sulla luna <<Non so cosa darei per andare lì sopra.>>
<<Giusto, vuoi andare sulla luna.>>
<<Io ti giuro che è come... è come se facessi parte di lei.>>
<<Certo che fai parte di lei...>> sussurra.
<<Che vuoi dire?>>
<<Tu...>> guarda a terra, la luna e poi me <<Nulla, la penso solo come te.>> mi bacia il dorso della mano e continuiamo a camminare.
<<Non lo so, sono solo sensazioni.>> il rumore dei tacchi sull'asfalto mi rilassa <<Sai, oggi con Alessia e Tiziano abbiamo parlato dei miei diciotto anni, e di questa estate.>> quasi mi sembra sentire il contatto delle mani irrigidirsi.
<<Ah sì?>>
<<In realtà non so ancora come festeggiare, cioè nulla di grande ovviamente, però sono sicura che quest'estate sarà una bomba.>> vedo che non dice nulla e continuo <<Mia cugina mi lascia sempre casa al mare per un mese e visto che la famiglia si è allargata...>> guardo Edoardo che ha lo sguardo perso davanti a sé <<Tutto bene?>>
<<Cosa?>>
<<Stai bene?>>
<<Sì, perché?>>
<<Sei silenzioso.>>
<<Scusa, stavo solo- ti stavo ascoltando, quale mare?>>
<<Ci si arriva tranquillamente in macchina.>>
<<Però stiamo già pensando al futuro, dovremmo goderci il presente, no?>>
<<Ma sì.>> Edoardo mi avvolge le spalle con un braccio e mi stringe a se baciandomi sulla testa, continuando poi a camminare lungo il silenzio del Fiume, parlando e ridendo. Come quelle coppie che si vedono nei film, come quelle che tanto desideravi da bambina, felici e senza problemi.