E sembra quasi che ormai di tempo non me ne sia rimasto neanche un po'. Il sole sta tramontando scendendo dietro la collina e io dovrei essere sul palazzo per incontrare gli altri.
<<Non dovevi uscire?>> mi chiede mia madre mentre entra in camera per sistemare i vestiti puliti.
<<Tra poco.>>
<<Andiamo Aurora, hai compiuto diciotto anni e già ti sei stancata?>>
<<No.>> mi alzo dal letto <<Ci vediamo dopo.>>
<<Sta attenta.>>
<<Sì.>> quando chiudo la porta di casa mi fermo per sentire se qualcuno è nelle vicinanze, quindi entro in ascensore e arrivo fino al quinto piano e da lì salgo in terrazza. Guardo il cielo viola e sospiro fortemente nell intento di togliermi la rabbia di dosso. Le mie ali si liberano scontrandosi per una parte contro il muretto e impreco sotto voce, spicco il volo e seguo le rotaie del treno.
Con grandissima difficoltà riesco a ritrovare il palazzo e sopra esso tutti che parlano tra di loro. Tra cui anche Delilah. Atterro di corsa e mentre mi sto avvinando verso la bionda Francesco mi blocca.
<<È fatica sprecata.>> mi dice.
<<Ha ucciso il migliore amico.>> ringhio tra i denti.
<<La vendetta non fa parte di te.>>
<<Scommetti?>>
<<Ricordati chi sei.>> un dolore lancinante mi arriva dritto alla schiena e casco a terra fasciandomi il corpo con le ali. Quando mi giro con le lacrime agli occhi trovo Anibal con una piuma in mano.
<<Alessandro, portala via.>> una piuma nera.
<<No.>> Edoardo si impone ma Francesco lo blocca.
<<Chi è causa del suo mal pianga sé stesso.>> gli dice il moro.
<<My sol.>> Anibal richiama la mia attenzione <<Ce la puoi fare.>> mi dice. Alessandro mi viene accanto e mi porge la mano.
<<Dai raggio di luna.>> mi alzo da terra senza il suo aiuto e guardo Edoardo.
<<Non puoi farmi questo.>> guarda Francesco che ancora lo tiene stretto <<Non puoi.>>
<<Tu la metterai nei guai, ci servi qui.>> Nicola mi si avvicina e mi afferra il viso tra le mani.
<<Adesso ci serve il tuo aiuto, Alessandro, io e Francesco ti accompagneremo in un posto. Ci vorranno tante ore per arrivare fin lì e dovremmo restarci qualche giorno, dopodiché non so cosa succederà.>>
<<Ma la mia famiglia e i miei amici.>> singhiozzo involontariamente e mi copro la bocca.
<<C'è un nostro amico da quelle parti, per un po' gli farà scordare della tua... esistenza.>>
<<Non voglio.>> mi asciugo le lacrime mentre gli ultimi raggi di sole mi scaldano la pelle.
<<Lo so, ma devi.>> mi accarezza i capelli e mi abbraccia. Quando si allontana Anibal mi raggiunge con una giacca.
<<Le ali ti riscalderanno, ma quando volerai potresti sentire un po' di freddo.>> quando la prendo in mano vedo due tagli che partono dalle scapole ai reni <<Noi ti seguiremo, ma staremo più lontani.>> mi lascia un bacio sulla fronte e raggiunge Delilah e istintivamente il mio sguardo si posa su quello di Edoardo.
<<Partiamo tra poco.>> Francesco mi stringe il braccio e io annuisco, poi tutti spariscono dietro quella porta famosa e un silenzio riecheggia nell'aria. Quel silenzio che però non si sa come riempire perché non c'è nulla da dire.
<<Non dici nulla?>> chiedo. Edoardo scuote la testa e io annuisco a labbra strette mentre ripiego le ali per indossare la giacca, e quando le riapro neanche un strappo, solo più calore. Passano i minuti e non vola neanche una parola quando d'improvviso la porta si apre con un cigolio e rivela Alessandro.
<<Sei pronta?>> mi chiede.
<<No, ma tanto.>> scrollo le spalle e nel frattempo mi accarezzo le piume bianche.
<<Va bene.>> anche tutti gli altri escono e Francesco e Nicola mi si avvicinano.
<<Vieni qua.>> Anibal mi abbraccia e mi stringe a sé, dandomi quell'abbraccio che giuro, mi serviva da tempo. E un po' mi fa strano pensare a come si sia spacciato uno spagnolo per tutto questo tempo.
<<Non è un addio vero?>> chiedo ridendo per nascondere le lacrime.
<<Non lo sarà mai.>> annuisco e sorrido.
<<Cerca...>> mi giro verso la voce di Delilah che è con le braccia incrociate mentre le ali nere e rosso fuoco le fasciano il corpo alla perfezione <<Di non farti ammazzare.>> detto questo si avvicina al cornicione e si butta di sotto sfrecciando poi verso il blu della notte.
<<Quante ore sono?>> chiedo a Nicola.
<<Nove e mezza.>> e non so perché il mio cuore perde un battito <<Sarai la più attiva perché la luna veglierà su di te.>> mi indica la luna nuova che si sta pian piano affacciando.
<<Bene, andiamo.>> il moro mi afferra il polso e io lo guardo con aria confusa.
<<Resteresti con il rimorso. Metti da parte l'orgoglio.>> mi sussurra.
<<Non si tratta di orgoglio.>>
<<Sarei l'ultimo angelo che si mette dalla parte di un demone, ma ha cercato di proteggerti.>>
<<Facendomi soffrire?>>
<<Avresti ceduto in altri modi?>> il trio si allontana verso l'angolo del cornicione più lontano e di nuovo mi giro a guardare Edoardo.
<<Non posso fingere che sia tutto al suo posto.>> dico.
<<Lo so.>>
<<E vorrei odiarti.>> si asciuga le lacrime e le ali gli si abbassano sfiorando terra. Mi avvicino pian piano e poco a poco alza la testa trovandosi ad un fiato dalla mia <<Ma ho paura.>> le lacrime mi bagnano il viso <<E qualcosa dentro di me ha bisogno di te al mio fianco.>> come l'ultima volta gli riprendo le mani e me le lego ai fianchi <<Edoardo Palmieri, dimmi che starai accanto a me. Sei un ragazzo intelligente, dimmi che non volevi dire tutte quelle cose. Perché io non ho smesso neanche per un secondo di amarti e mi è difficile credere che tu invece sì.>> la voce mi esce a stenti e il mio cuore si stringe quando il viso di Edoardo viene bagnato da lacrime e piange sulla mia spalla. Gli stringo i capelli e lui mi tiene ancora per i fianchi. E non c'è bisogno di parlare, perché io sento tutto ciò che gli passa per la mente, e so che dentro sta morendo, sta soffrendo come non mai. Gli afferro il viso tra le mani e gli asciugo le lacrime, poi fa scontrare le nostre labbra e mi abbraccia ancora una volta. E poi mi saluta, con il suo sguardo che perfora il mio, assicurandomi che sarà sempre con me.
<<Andiamo.>> Nicola mi afferra la mano e insieme sorvoliamo le nuvole buie della notte <<Ogni due ore faremo una pausa per riposarci.>> annuisco <<Questa volta la finiamo.>> lo dice più a se stesso che a noi altri.
<<In pratica viaggerò più questa notte che in tutta la mia vita.>> fortunatamente scaturisco qualche risata.
<<Questa notte vedrai cose che non credevi reali.>> mi dice Francesco.
<<Tipo gli angeli e i demoni?>>
<<Tipo gli angeli e i demoni.>>
Ed è quasi irreale quanto inquietante quando fuori ogni casa, fuori ogni finestra una figura trasparente dai contorni azzurri fluttua per aria.
<<Angeli custodi.>> dice Francesco mentre plana sotto di me al contrario.
<<Quegli angeli custodi?>> chiedo con stupore e il moro annuisce <<Ci possono vedere?>>
<<Certo che sì.>>
<<Alessandro?>> una voce richiama l'attenzione di tutti facendoci frenare di colpo <<Sei proprio tu?>> un ragazzo, che però non sembra un angelo.
<<Cristian?>> il ragazzo annuisce e i due si abbracciano come amici di una vita <<Non ci posso credere!>>
<<Perché mai siete voi da queste parti?>> Alessandro si scansa pian piano e mi mette sulla traiettoria del ragazzo <<Neoma?>> guardo Nicola confusa e annuisco <<Non posso crederci.>> sembra quasi paralizzato <<Ti ricordi di me?>>
<<Mi dispiace.>> scuoto la testa.
<<Non ricorda quasi nulla.>> dice Alessandro.
<<Vedo che stanno arrivando.>> Cristian si scosta i capelli scuri dagli occhi e mi si mozza il fiato quando vedo che non hanno né iride né altro.
<<Quando?>> chiede il biondo.
<<Tre ore al massimo.>>
<<Dove?>>
<<Tunisia.>>
<<Quanti?>>
<<Cinque.>>
<<Di cosa stanno parlando?>> chiedo a Nicola ma non mi da risposta per quanto è concentrato.
<<Anibal, Delilah e Abigor ci stanno seguendo.>>
<<Non arriveranno in tempo.>>
<<Dicci cosa fare.>>
<<Trovate un posto affollato, confondetevi con le persone e aspettate le prime luci dell'alba.>>
<<Quale posto?>>
<<Plaka.>>
<<Dov'è?>> chiedo.
<<In Grecia.>> risponde Francesco.
<<Ah ma certo...>>
<<Verrò con voi.>>
<<Sei sicuro?>>
<<No, ma se devo restare a morire qui.>> i due si abbracciano.
<<Bene, ripartiamo.>> annuisco e tutti insieme ricominciamo questo grandissimo viaggio.
<<Dove dobbiamo arrivare?>> chiedo.
<<In Grecia.>> dice Francesco.
<<No, qual è la nostra meta.>> dopo un lungo silenzio finalmente mi degnano di una risposta.
<<Alle porte dell'inferno.>>