Esco di corsa la giacca nera dall'armadio e me la metto indossando poi la borsetta bianca sulla spalla
<<Digli di aspettare!>> chiedo a mia nonna che parla al citofono con Tiziano come se fossero amici di una vita, infatti lo sono. Mi metto davanti allo specchio e mi sistemo i boccoli che ho fatto con la piastra e mi do un ultimo sguardo, prendo il regalo di Alessia e spengo la luce della camera <<Io vado!>> urlo mentre mi dirigo verso la porta.
<<A che ora torni?>>
<<Tardi sicuramente.>>
<<Ricorda che domani hai scuola!>> scendo le scale con enorme difficoltà visti i tacchi che porto ma in nemmeno un minuto apro il portone di casa.
<<Ma tu la pazienza?>> urlo a Tiziano mentre apro lo sportello della macchina.
<<Tu la patente?>> ribatte.
<<A che mi serve finché ci sei tu?>>
<<Elegantissima.>> si sorprende.
<<È di Alessia che parliamo, se avessi messo dei jeans molto probabilmente le avrei rovinato il compleanno.>>
<<Io come sto?>>
<<Divinamente visto che ti ho detto io cosa metterti, adesso metto la musica e tu parti.>> clicco sullo schermo della macchina di Tiziano e faccio partire la nostra playlist a tutto volume. Il tipo che adesso sta dando gas per raggiungere il centro di Roma non è altro che il mio migliore amico. Insieme ad Alessia siamo i tre moschettieri. Io e Tiziano ci conosciamo dalla prima elementare, è come un fratello per me, la sua famiglia è la mia seconda famiglia, e oggi ci siamo dati appuntamento sotto casa mia per raggiungere il compleanno di Alessia ringraziando che Tiziano ha due anni in più di me e ha la patente.
Per non deludere la mia migliore amica mi sono messa un vestito skater in tulle bianco, dei tacchi neri e addirittura mi sono truccata per bene. Se non l'avessi fatto probabilmente avrei rovinato un'amicizia e un compleanno, ma la mia pazienza è tanta. Alle volte.
<<A scuola?>> la testa di Tiziano si muove a ritmo di musica.
<<Per ora bene, finirò con l'ammazzarmi, bene dai.>>
<<Eppure Alessia mi ha detto che qualcuno ti fa la corte.>>
<<Non la definirei corte, più che altro appiccicoso.>>
<<E a te piace?>> ripenso ad Edoardo e al suo modo di tenermi testa.
<<No, non è il mio tipo.>>
<<Descrivimelo, avanti.>> faccio finta di pensarci su.
<<È alto e ha un bel fisico. I capelli e gli occhi sono neri, poi è stronzo e ironico, acido e apatico la maggior parte del tempo.>>
<<Aurora, vai a cagare.>> scoppia a ridere e io lo guardo curiosa <<Ma sei seria?>> annuisco ancora più confusa di prima <<Ma è la tua anima gemella!>> spalanco gli occhi e sento come le guance diventare rosse.
<<Ma non è vero! Cosa stai dicendo!? Tu stai fuori!>> inizio a sbracciarmi per tutto il veicolo.
<<Ma si vede lontano un miglio che ti piace! Voglio conoscerlo, deve avere la mia approvazione comunque.>>
<<Noo! Tiziano basta, guida, ora.>> alzo ancor di più il volume quando parte "Last Friday Night" di Katy Perry.
In una quarantina di minuti arriviamo alla pizzeria in centro e quando entriamo vediamo già le cugine di Alessia sedute al tavolo.
<<Tranquille, sono venuta a salvare la serata!>>
<<È già ubriaca?>> ricambio l'abbraccio di Giulia.
<<Magari. Dove sono gli altri?>>
<<Nel retro, sulle amache. Mancavate solo voi.>>
<<Vado a chiamarli.>> raggiungo la porta sul retro, la spingo e trovo almeno otto persone che parlano sulle amache <<Buonasera!>> Alessia alza la testa di scatto.
<<Vi credevamo dispersi!>>
<<Colpa mia!>> si alza e insieme a lei si alza il resto degli invitati. Ci sono le altre due cugine di Alessia, Eleonora, un'amicizia con me che è terminata alle medie, Lorenzo, Martina ed infine Jacopo e Marco, due nostri cari amici delle medie <<Ti sono mancata?>> stringo il braccio intorno a quello di Jacopo.
<<Tantissimo, come sempre.>> annuisco e gli schiocco un bacio sulla guancia. Mi metto seduta tra Tiziano e Giulia, mentre Alessia si mette a capotavola, Jacopo e Marco davanti a me e gli altri sparsi. L'arrivo del cameriere mi fa brillare gli occhi.
<<Chi è la festeggiata?>> chiede sorridendo e Alessia alza la mano.
<<Buon compleanno.>> il sorriso ce l'ha stampato sulle labbra a differenza di qualcuno... <<Posso portare gli ordini?>> la festeggiata annuisce e dopo qualche minuto abbondante arrivano le pizze <<Da bere?>>
<<Stupiscici.>> gli sorrido con l'intento di non tornare più a casa. E poi basta poco, una pizzata tra amici, qualche chiacchiera e molte risate.<<Devo urgentemente andare al bagno.>> guardo Tiziano.
<<Quanto hai bevuto?>> mi annusa <<Tua madre mi ammazza se ti scopre.>>
<<Tranquillo, nasconderemo insieme il corpo.>>
<<Dai, alzati da terra, raggiungiamo gli altri.>> mi tende la mano e nel frattempo mi guardo intorno.
<<Chi mi ha buttata a terra?>>
<<Aurora! Abbracciami, amica mia!>> che carina che è Alessia.
<<Quanto hanno bevuto?>>
<<Troppo.>>
<<Non riesco a respirare.>> e non ci vedo neanche bene, è tutto così confuso.
<<Alessia, lasciala.>> Marco le fa staccare le braccia da me ma la sensazione non passa, come i san pietrini che girano.
<<No, io->> mi appoggio al muretto e non riesco a trattenermi nel dare di stomaco.
<<Cazzo.>> Jacopo mi prende i capelli e li tira su.
<<Questa la metto su Instagram!>> urla Alessia. Continuo a vomitare fino a tossire e asciugarmi la bocca con una salvietta che non so da dove è arrivata.
<<Ho sonno.>> mi lamento.
<<Dai, andiamo a casa, sono le due del mattino ci sarà il tempo per pentirsi di aver bevuto.>>
<<Alessia l accompagno io, voi portate Aurora.>>
sento che vengo caricata di peso su una spalla e apro gli occhi trovando Alessia nella stessa posizione.
<<Ciao migliore amica!>>
<<Ciao migliore amica!>>
<<Non vorrei davvero vomitarti su questo bel giubbotto, Marco.>> rido.
<<Sono Jacopo.>>
<<L'avevo capito.>> piano piano il passo rallenta e sento una macchina aprirsi.
<<Non vomitarmi sui sedili, ti prego.>>
<<Non ti prometto niente!>> mi sdraio e questa volta gli occhi mi si chiudono definitivamente.<<Ao, svegliati.>>
<<Che c'è.>> mormoro.
<<Siamo arrivati, vuoi che ti accompagno?>> mi alzo a sedere e vedo che siamo sotto casa mia, mi strofino la faccia e cerco di fare mente locale.
<<Mh no, grazie.>> mi bacio il palmo della mano e lascio incrociare quest'ultima alle guance di Marco e Jacopo per due volte <<Vi voglio bene.>>
<<Anche noi.>> scendo dall'auto, prendo la borsetta e i tacchi ed esco le chiavi di casa, con molta calma e sbattendo più volte gli occhi infilo la chiave nella serratura ed entro in casa filando in silenzio in camera mia per spogliarmi, struccarmi e filare a letto. Non faccio troppo caso alla stanza che gira. Prendo un attimo il cellulare in mano e vedo che Alessia mi ha menzionato in una storia: io che vomito.
<<Eheh, che schifo.>> quando guardo l'ora quasi piango, tra tre ore mi suonerà la sveglia.
I compleanni in mezzo alla settimana, bella pensata Alessia.