Sei amici, trentacinque gradi di caldo e un parco giochi acquatico che aspetta solo noi.
<<L'entrata.>> indico ad Edoardo in lontananza. Dopo esserci caricati gli zaini in spalla ed essere andati alle casse finalmente solchiamo i cancelli per poi andare a stendere gli asciugamani sul prato.
<<Da dove iniziamo?>> chiede Francesco euforico.
<<Non ci sono mai stata, ma lei sì.>> tutti guardiamo Alessia che si sta sistemando gli occhiali da sole.
<<Seh... iniziamo dal semplice, sì?>> ci sorride come se stesse parlando ad un branco di idioti <<Magari in costume.>> ci squadra. Mentre tutti i ragazzi non si fanno scrupoli a togliersi la maglietta io afferro lo zaino.
<<Ora torno.>> mi giro e alle mie spalle intravedo il bagno dove subito entro senza guardarmi indietro. Alzo gli occhi al soffitto cercando di trattenere le lacrime.
<<Aurora.>> sussulto quando la figura di Nicola si poggia sulla porta.
<<Adesso vi raggiungo.>>
<<Che succede?>> scuoto la testa <<Andiamo bionda.>> si chiude la porta alle spalle e io abbasso lo sguardo per poi togliermi la maglietta.
<<È questa.>> indico la cicatrice.
<<Cos'ha? Ti fa male? Sì lo so, sono delicato come un elefante ma di solito non ricucio le persone.>>
<<Esiste?>> ipotizzo ironicamente. Nicola mi guarda e scuote la testa mezzo seccato <<Come fate? A far finta di nulla. Come ci riuscite?>>
<<Non lo facciamo. Viviamo solo la nostra vita.>>
<<Ma non lo era fino all'altro giorno.>>
<<L'altro giorno è passato e si è portato dietro tutto quanto. Ora siamo solo noi, ma questo non cambia nulla.>>
<<Ho la costante paura... vivo con la costante ansia che Edoardo se ne possa pentire. Che tutti voi possiate pentirvene.>>
<<Pensi che la nostra è stata una decisione presa all'ultimo secondo?>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Dal momento in cui ti abbiamo trovata non ci siamo fermati un solo secondo. Edoardo
non si è fermato. Tutti noi sapevamo che prima o poi sarebbe giunto il momento di tornare a casa->>
<<E perché non l'avete fatto?>>
<<Perché Edoardo ti ama. Lui esiste solo se al tuo fianco.>> mi asciugo una lacrima <<Non potevamo minimamente immaginare che ci avrebbero concesso questa possibilità, ma ci pensavamo e se mai l'avessero fatto, ogni giorno che il demone ti guardava nei corridoi era sempre più convinto che se fosse stato per te avrebbe abbandonato tutto. E così ha fatto. Ha abbandonato le sue ali e i suoi poteri. Lo abbiamo fatto tutti.>>
<<Sì, ma se ve ne->>
<<Adesso basta. Né io, né Edoardo, né Francesco e tantomeno Alessandro ci pentiremo della scelta di iniziare a vivere una vita come l'abbiamo sempre sognata. Una vita da esseri umani.>>
<<Ho bisogno di voi al mio fianco. Di tutti voi.>>
<<Non andremo da nessuna parte Aurora, siamo qui, lo saremo per sempre.>> apre le braccia e a piccoli passi mi ci abbandono dentro <<L'hai detto tu, siamo una famiglia. Una famiglia molto, ma molto speciale.>>
<<Vi voglio bene. E anche se adesso non avete la possibilità di entrarmi nella testa ve lo ricorderò ogni giorno.>> mi poggio sul lavandino <<Ed Edoardo. Dovrò ricordargli ogni giorno che passa che per me non c'è vita al di fuori di lui.>>
<<Penso che lo sappia.>>
<<Il fatto di non possedere più i suoi poteri sono sicura che lo ammazzi. Pensa di non essere abbastanza quando in realtà non so neanche quali parole usare per dirgli quanto possa amarlo.>>
<<Adesso posso metterci la mano sul fuoco che lo abbia capito.>> lo guardo confusa mentre si avvicina alla porta, afferra la maniglia e dopo averla abbassata far crollare un intero muro di ragazzi a terra.
<<Sei pesante Fra!>> rimango a bocca aperta, è come se si fossero incastrati tra di loro.
<<Ci stavate origliando?>> chiedo.
<<No.>> dicono convinti <<Forse.>> si rimettono in piedi e guardano prima Nicola e poi me <<Sì, okay, vi stavamo origliando.>>
<<Quindi ci vuoi bene!>> Francesco mi stritola tra le braccia mentre ondeggia con la schiena a destra e a sinistra.
<<Non vorrei fare il guastafeste, ma oltre ad aver scelto la vita giusta.>> Nicola marchia ogni parola con importanza <<Abbiamo il nostro primo parco divertimenti di tutta la vita che ci aspetta, quindi con permesso.>> afferra Francesco e Alessandro per le spalle per poi portarli fuori e chiudere la porta.
<<Quindi avete sentito tutto?>> sorrido.
<<Beh non tutto... sì, forse tutto.>>
<<Bene, almeno adesso spererò in un calo drastico di tue insicurezze.>>
<<Non sono insicurezze.>>
<<Sì, lo sono eccome.>> gli afferro le mani e le posiziono dietro la mia vita <<E lo so perché le ho anche io, da molto più tempo di te.>>
<<E allora perché non accantonarle e ci andiamo a godere questa giornata come cinque amici normali?>> mi allontano e spalanco la bocca.
<<Siamo in sei.>> specifico ma Edoardo resta zitto <<Ancora con questa storia Edoardo Palmieri?>> alza le spalle e mi ci piazzo davanti <<Vai a chiedere scusa ad Alessandro.>>
<<Assolutamente no.>>
<<Tu ti rendi conto che ha rinunciato a tutto, vero? Se sono riuscita a perdonarlo io, ci riuscirai anche te.>>
<<Non l'ha obbligato nessuno.>>
<<Appunto, lo ha fatto perché anche se tu fai finta di odiarlo lui ti seguirà ovunque.>>
<<Non faccio finta. Io lo odio.>> incrocia le braccia e io piego la testa.
<<Ma non è vero! Tu odi ancora quella parte di Alessandro che infamó facendo succedere una guerra!>>
<<Se non fosse stato per lui->>
<<Se non fosse stato per lui a quest'ora non staremmo insieme spensierati.>>
<<Io non gli andrò a chiedere scusa.>> mi passo la lingua sui denti.
<<Ok.>>
<<Ok?>>
<<Ok.>> mi tolgo i pantaloncini e ripiego tutto nello zaino.
<<Aurora, sei nuda.>>
<<Oh scusami, la prossima volta vengo in pigiama ad un parco acquatico.>>
<<Sai cosa intendo.>>
<<Lo sai anche tu.>> esco dal bagno seguita dall'ombra di Edoardo che per tutta la giornata non mi lascerà respirare <<Eccoci qui.>> lasciamo gli zaini accanto alle sdraio e iniziamo a camminare verso il centro del parco.
<<Mi sento come un bambino alle giostre!>>
<<Anche io!>> Nicola e Francesco si guardano sbalorditi e io li guardo imbarazzata, speriamo fili tutto liscio.
<<Sono gommoni normali, si può andare sia da soli che in coppia.>> spiega Alessia ad Alessandro <<Allora pronti?>> iniziamo a scendere per una discesa immensa fino ad arrivare ai primi scivoli dove ci mettiamo in fila.
<<Come ci organizziamo con le coppie? Vabbè, è ovvio che->>
<<Io andrò con Alessia.>> interrompo Nicola prima che si butti sullo scontato. Tutti si girano a guardarmi e sento benissimo il respiro di Edoardo farsi più pensate <<Nicola, sono sicura che ti divertirai con Francesco.>> sorrido.
<<Oh no...>> sussurra quest'ultimo. Acquistando un'aria da stupida mi giro verso gli ultimi due rimasti e faccio finta di sorprendermi.
<<Oh! Guarda te, siete rimasti vuoi due! Che strano! Beh, vi sta arrivando il gommone non preoccupatevi.>> sorrido e guardo verso la bagnina che di colpo mi fa abbassare l'autostima <<Bene...>> ci fa segno di raggiungerla per poi prendere i gommoni e iniziare a salire le scale per arrivare fino in cima.
<<Aperto o chiuso?>> chiede la seconda bagnina.
<<Chiuso.>> diciamo in contemporanea io e la mia migliore amica <<Vedi di non tirarmi qualche calcio.>>
<<Ci siete?>>
<<Sì?>> ipotizza e neanche il tempo di far reagire i neuroni veniamo spinte senza pietà. Non riesco neanche ad urlare per tutte le risate che mi sto facendo nonostante sia completamente al buio. Dopo interminabili ma bellissimi secondi la luce si sparge per il tubo e vengo sommersa da una cascata d'acqua gelida per poi finire dritta in piscina. Continuo a ridere anche quando restituisco il gommone e sento le urla di Francesco provenire come un eco. E come un sacco sia lui che Nicola si ribaltano affogando.
<<Te l'avevo detto che tu dovevi andare dietro!>> il roscio gli parte con una pizza dietro al collo.
<<Mi stai dicendo che sono in sovrappeso?>> scuoto la testa e non credo ai miei occhi quando anche Edoardo ed Alessandro alzano tutta l'acqua in piscina.
<<Stavano...>>
<<Ridendo.>> Francesco interrompe Nicola e io mi riprendo dallo stato di trance. Ma la magia finisce non appena il mio ragazzo guarda il biondo, tornando serio in men che non si dica e avvicinandosi a me.
<<Il prossimo?>> chiede Nicola. La mia migliore amica alza lo sguardo in aria e il mio stomaco si chiude incrociando lo scivolo più alto di tutti.
<<Oddio.>> sussurro <<Vabbè, facciamolo.>> neanche il tempo di affiancarmi ad Alessia che le mani di Edoardo mi bloccano.
<<Ne avrai ancora per molto?>>
<<Neanche immagini.>>
<<D'accordo Aurora.>> ride e nel frattempo iniziamo questa scalinata di oltre venti metri. Dopo aver raggiunto anche gli altri, senza che Edoardo abbia scollato le sue mani dai miei fianchi per tutto il tempo, decido di farmi avanti.
<<Se non lo faccio per prima non lo faccio proprio.>> borbotto.
<<E abbiamo i due primi coraggiosi!>> il bagnino si alza gli occhiali da sole appena sopra la fronte. Mi giro alla mia sinistra e ruoto gli occhi al cielo quando Edoardo lo fulmina <<Piedi uniti e mani al loro posto.>> guardo davanti a me e oltre al nero non vedo assolutamente nulla.
<<Che ansia terribile.>> sento delle urla provenire da sotto e pian piano mi giro verso Edoardo <<Uuh... penso sia arrivato il momento per dirti che siamo solo amici.>>
<<Via.>> lancio un urlo di frustrazione e con le braccia mi spingo lungo il tubo, un nero che lascia il posto alla luce del giorno. Sento l'intentino arrivarmi in gola nel momento in cui la schiena mi si stacca dallo scivolo e in un attimo mi ritrovo ad affogare sott'acqua. Nel momento in cui riemergo mi ritrovo davanti la figura di Edoardo.
<<È stata la cosa più brutta della mia vita.>> tossisco mentre usciamo dalla piscina <<Ero ironica Edoardo, ero ironica.>> mi giro a guardarlo e vedo i suoi muscoli asciutti rilassarsi.
<<Non farlo mai più.>> lo spintono leggermente e rido mentre aspetto che anche gli altri ci raggiungano.
<<Ciao.>> mi giro verso Edoardo e subito dopo butto lo sguardo su un bambino accanto a lui.
<<Lo conosci?>> gli chiedo e il ragazzo scuote la testa <<Ti sei perso?>>
<<Dove hai preso quegli occhi?>> mi faccio indietro bruscamente <<Dove hai preso quegli occhi?>> continua a ripetere. Guardo Edoardo e il fiato mi si blocca in gola. Gli metto una mano sul viso e mi guardo intorno nel panico più totale.
<<Che c'è?>>
<<I tuoi occhi.>> sussurro <<Sono rossi.>> gira la testa in fretta e si passa una mano in faccia.
<<Luca! Luca! Scusatemi tanto spero non vi abbia disturbato!>> la madre del bimbo lo afferra per il braccio e se lo porta dietro.
<<Che cos'era quello?>>
<<Non lo so.>> quando li riapre sono di nuovo due pozze di petrolio. Il cloro, continuo a ripetermi. È stato il cloro.