<<State scherzando?>> Edoardo guarda Alessia che è appena accanto a me <<Ditemi che state scherzando.>>
<<Anche io all'inizio ero spaventata a morte, ma posso giurarvi che non c'è da preoccuparsene.>> dice portandosi gli occhiali da sole sulla testa.
<<Non era così che immaginavo di morire.>> sussurra Francesco. Lancio un urlo di frustrazione e mi appoggio al volante.
<<Volete restare qui al porto con la puzza di pesce o salite sul gommone e andiamo a largo?>> tutti e tre i ragazzi si girano verso Edoardo.
<<Vi ho voluto bene.>> con grande difficoltà riesce a scendere facendo barcollare tutto il gommone.
<<È sicuro?>> gli chiede Francesco.
<<Sì, per ora sì.>> annuiscono e salgono tutti <<Sei sicura che tu possa guidare questo coso in mare aperto?>> mi chiede.
<<Bentornata Aurora!>> i presenti si girano insieme verso la voce di Gaspare, un caro e vecchietto pescatore con il quale sono cresciuta ogni volta che venivo qui al mare.
<<Gaspare! Come stai!?>> mi sbraccio a salutarlo.
<<Bene tesoro, mi raccomando state attenti!>>
<<Come sempre!>> quando sposto lo sguardo su loro ancora in piedi perdo la pazienza <<Ma volete sedervi!?>> mentre Edoardo e Alessia si siedono sul sedile accanto a me, Alessandro, Francesco e Nicola si sdraiano sulla sponda del materasso <<Bene.>> indosso gli occhiali da sole e inizio a dar motore per uscire dal porto.
<<Da quanto tempo sei una marinaia?>> domanda Alessandro che sporto osserva l'acqua diventare sempre più cristallina.
<<Un po'.>> annuisce e ride.
<<Non me l'hai mai detto.>> urla Edoardo sopra le onde che si infrangono addosso la gomma dura.
<<Non me l'hai mai chiesto.>> rido quando mi stringe una coscia <<Tenetevi!>> man mano faccio avanzare la velocità e ci incliniamo di poco. Francesco ride insieme a Nicola, e Alessandro guarda come incantato tutto intorno a sé. Ci metto appena una decina di minuti per arrivare ad una spiaggia lontano da tutto e tutti <<Fra.>> lo chiamo <<Butta l'ancora.>>
<<Oddio posso!?>>
<<Sì, ma sta attento.>> alza un pezzo di materasso e dopo aver aperto lo sportello l'accompagna mentre sprofonda velocemente.
<<Allora? Che aspettate?>> chiede Alessia mentre si spoglia e subito dopo si butta in acqua. Anche gli altri tre seguono le sue stesse mosse.
<<Tu sei pronto?>> chiedo ad Edoardo che a petto nudo insieme ai suoi muscoli asciutti mi aspetta a braccia conserte.
<<Cosa dovrei rispondere? Sì, signor capitano?>> scoppio a ridere fino al punto di piegarmi.
<<Sei un idiota colossale.>>
<<Ah sì?>> si avvicina pian piano.
<<No! Edoardo no!>> poggio un piede appena poco fuori il gommone <<Non mi avrai.>> mi butto di colpo e l'acqua fresca mi da una botta di adrenalina pazzesca. Raggiungo a nuoto gli altri che sono già sulla spiaggia e con il fiatone mi ci sdraio sopra. Mi alzo sui gomiti per poi sorridere nel vedere la felicità nei quattro ragazzi <<Sembrano dei bambini.>> dico ad Edoardo che gronda d'acqua accanto a me.
<<Non siamo mai stati al mare.>> ammette. Mi giro di scatto a guardarlo e mi alzo in piedi.
<<Che cosa?>>
<<Quattro ragazzi con due cicatrici che gli aprivano la schiena? Abbiamo evitato.>>
<<Non ci avevo mai pensato, mi dispiace così tanto.>>
<<Non a loro, guarda come sono felici.>> si spingono e si rincorrono giocando con la sabbia e sento il cuore sprofondare in un pozzo d'amore.
<<E a te?>>
<<È il giorno più bello della mia vita, non sapevo che l'acqua fosse così bella, la sabbia così morbida.>> mi mordo il labbro e mando giù il nodo che ho in gola <<Non provare a piangere o giuro che ti affogo.>>
<<Ecco, bravo, hai rovinato il momento.>> faccio un applauso ironico e subito dopo vengo scaraventata sulla sabbia di schiena <<Sei un bastardo.>> rido di gusto.
<<Mi ami per questo.>> mi fa l'occhiolino e corre a buttare giù anche gli altri, tutti tranne Alessandro.
<<Eh no, adesso basta.>> vado infuriata verso entrambi e li guardo fino a quando non si accorgono della mia presenza <<Avete finito?>>
<<Che ho fatto?>> chiedono all'unisono.
<<Ma la smettete!? Sembrate due bambini Santo Dio! È possibile che ancora state messi così!?>> Edoardo ruota gli occhi al cielo e incrocia le braccia <<Ma chi sei me? Leva quelle braccia.>> e fa come detto <<Okay, adesso non voglio fare la cattiva ma mi state costringendo... o ricominciate a parlare, non che prima parlavate... okay facciamo così.>> mi giro verso Edoardo <<Chiedigli scusa o io vi mollo entrambi qui.>>
<<Ma non puoi->> lo fulmino con lo sguardo <<No, certo che puoi, sì.>>
<<Mi sono sempre chiesta perché voi due vi evitavate.>> tutti ci giriamo verso Alessia.
<<Hanno avuto una brutta discussione tanto tempo fa.>> le spiega Nicola.
<<Brutta?>> ecco Edoardo <<Direi tragica.>>
<<Ti ho già chiesto scusa miliardi di volte.>> gli dice il biondo.
<<Non ci faccio nulla con le tue scuse.>>
<<Perché non raggiungete il gommone nel frattempo?>> mi giro verso il rosso che annuisce e insieme ad Alessia lasciano la spiaggia.
<<Edoardo non so che farti, cosa si può fare più che chiedere perdono?>>
<<Dimostrare.>>
<<L'ha fatto.>> intervengo io <<Quando ti ha salvato la vita.>>
<<"Alessandro, so che hai bisogno di Edoardo e neanche immagini quanto lui abbia bisogno di te, sei ancora suo fratello ma è orgoglioso e non lo ammetterà mai.">> spalanco gli occhi e mi giro verso Francesco che ripete le esatte parole che registrai tempo fa <<Oh, i tuoi segreti sono al sicuro con me.>> spalanco la bocca quando mi dilegua con la mano <<Ha ragione Aurora, Edoardo sei una testa di cazzo, e anche tu sai per certo di aver bisogno di Alessandro. Ma per quanto lui possa provarci finché non abbassi quei muri che solo lei può attraversare non funzionerà mai. Ti ha salvato la vita rischiando la sua, ti è restato a fianco e a combattuto insieme a te, se io fossi stato in lui probabilmente ti avrei già mandato a fare in culo da un pezzo, ma Alessandro
non è così. Smettila di fare il ragazzino con gli altri e l'uomo con Aurora perché così facendo dimostri solo il contrario.>> rimango incredibilmente stupita dal discorso che Francesco a tirato fuori.
<<I-io sono d'accordo con lui.>> sono le uniche parole che dico. Incrocio lo sguardo di Fra e con gli occhi gli indico la barca. Scuote impercettibilmente la testa confuso e di nuovo gli faccio segno di correre in acqua. Annuisce leggermente e non appena scatto io, lui fa lo stesso e in poco tempo ci ritroviamo sulla barca aiutati da Nicola ed Alessia a salire.
<<Bravi, e adesso?>>
<<E adesso tira su l'ancora.>> mentre due di loro si preparano vedo in lontananza i due fermi a guardarsi <<Fermi, fermi, fermi.>> un silenzio cala e tutti ci sporgiamo ad osservarli. Parlano ma non si sente nulla.
<<Secondo voi si picchiano?>> do uno schiaffo a Nicola sulla schiena per poi tornare a guardarli. Alessandro gli porge la mano ma Edoardo non si muove di una virgola <<Secondo me si picchiano.>> sussurra ancora. Il mio ragazzo stringe i pugni lungo i fianchi e indietreggia di un passo <<Ecco adesso lo picchia.>>
<<Nicola ti lego l'ancora alla gola e ti lascio affogare se non stai zitto.>> ma quello che vediamo è ciò che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato.
<<Si stanno...>>
<<Abbracciando.>> subentra Alessia.
<<Oh mio Dio.>> mi giro verso Francesco <<Oh mio Dio!>> iniziamo tutti ad esultare ed urlare e rido nel vedere la faccia della mia migliore amica confusa.
<<Adesso ci venite a prendere?>> urla Edoardo sbracciandosi.
<<No, nuota stronzo!>> gli urlo. Lui ride e scuote la testa per poi guardare Alessandro. Corrono insieme fino ad entrare in acqua, e a vederli da lontano mentre nuotano sembra quasi vederli volare. Si issano e grondanti d'acqua ci guardano tutti <<I miracoli esistono.>> annuisco convinta.
<<Ma non eri atea?>> chiede la mia migliore amica.
<<Oh Ale, ero tante cose.>> l'avvolgo con un braccio e mi rimetto di occhiali <<Tutti pronti?>> chiedo.
<<Pronti!>> sento la mano di Edoardo cingermi una gamba e le sue labbra lasciarci un bacio sopra.
<<Continuiamo a vivere.>> accelero e sorrido nel ricevere gli schizzi d'acqua sul petto. Continuiamo a vivere una vita normale.