Sei Sempre Così Eloquente?

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<<Prima ho incontrato il prof di ginnastica.>> dice Anastasia.
<<Bene?>> Francesca si siede al banco e io la imito.
<<Ha detto che oggi facciamo una partita contro quelli di sala.>> sento il mio stomaco ristringersi andando subito a pensare a chi vedrò.
<<Ehi.>> mi giro di scatto quando sento una mano poggiarci sulla mia spalla <<Ciao.>> guardo gli occhi di Alessandro e mi spavento quando vedo l'occhio nero e i graffi sul viso.
<<Oh cazzo, cosa è successo?>>
<<Possiamo parlare?>> con la testa indica fuori la porta, io annuisco e lo seguo fuori.
<<Che cosa ti è successo?>> si contrae al dolore quando gli sfioro il livido.
<<Un inconveniente, niente di grave. Tu stai bene? Eri sparita all'improvviso sabato.>>
<<Sì, lo so, in realtà io non ricordo cosa sia successo alla festa.>> ammetto.
<<Beh, eri molto ubriaca.>> sorrido <<E per un certo verso mi hai baciato.>> abbasso lo sguardo e imploro in silenzio.
<<Mi dispiace davvero tanto io->>
<<Non fa nulla Aurora.>> mi poggia una mano sul braccio e lo stringe leggermente <<Ascolta, sei la ragazza più bella che abbia mai visto, hai due occhi azzurri come il cielo, i capelli marroni e un corpo che, beh>> ride.
<<C'è un però.>> ipotizzo io.
<<Vorresti farmi credere che non c'è anche da parte tua?>> istintivamente il mio pensiero si focalizza su una persona soltanto e non lo so neanche il perché <<Non mi odi vero?>>
<<No.>> sorrido e scuoto la testa. Per quanto mi aspettassi questo "palo" non ci sono rimasta male quanto pensassi, anzi, è stato meglio così.
<<Non voglio che adesso smettiamo di parlare, mi trovo davvero bene con te, non voglio che per un capriccio ci allontaniamo.>> faccio finta di pensarci su per qualche secondo.
<<Dipende se continuerai a darmi passaggi la mattina.>> sorride e scuote la testa.
<<Siamo d'accordo allora.>> mi scompiglia i capelli e rientriamo in classe.
<<Buongiorno piccioncini!>> il professore di ginnastica ironizza alla grande <<Visto che siete arrivati in tempo spiegherò una sola volta per tutti: andremo in palestra e giocheremo a palla avvelenata con quelli di sala, se perdete vi uccido, se perdono loro li uccido.>>
<<E quindi?>>
<<Non fatevi eliminare.>> guardo confusa Anastasia e Francesca. Dopo essere scesi in palestra ed esserci messi un po' a parlare tra di noi il professore richiama la nostra attenzione con il fischietto. Dalla due porte entrano in gran baccano i ragazzi di sala e l'adrenalina inizia a farsi sentire. E un vuoto allo stomaco mi si crea quando tra tutte quelle teste ne cerco una in particolare.
<<Vi è mai successo di fare un sogno su qualcuno e subito dopo pensare di provare qualcosa per quella persona?>> chiedo alle mie amiche.
<<A chi non è successo?>>
<<Poi vi è passata?>>
<<Era un sogno, non la realtà.>>
<<Ci divideremo in due gruppi, se venite colpiti siete fuori, l'ultimo che rimane in campo vince.>> il prof inizia a fare i primi due gruppi nel quale io non ci sono. Francesca e Anastasia mi guardano impaurite mentre si posizionano davanti Anibal, Nicola ed Edoardo.
<<Fategli il culo!>> urlo e un compenso ottengo una risata dal professore. La partita inizia e già due della mia classe vanno in panchina. Poi uno di sala, altri due della mia. Che pena ragazzi, dov'è l'adrenalina? La voglia di vincere? La voglia di tirare una pallonata in faccia a quell'insopportabile e prepotente ma allo stesso tempo bellissimo e premuroso di Edoardo? Come se mi avesse letto nel pensiero pensiero si gira a guardarmi ridendo e io in tutta risposta gli alzo il dito medio. Anibal con una pallonata riesce a beccare tre della mia classe, tra cui Francesca e Anastasia <<Siete inutili.>> dico.
<<Sono troppo forti.>>
<<Ma sono stupidi!>> e scontati, affrontano l'avversario con la convinzione di vincere e infatti questa cosa li fa vincere, basterebbe che una palla li sfiori per fargli cadere tutta la convinzione. Gli ultimi due della mia classe se la stanno giocando abbastanza bene, Pietro riesce a mandare in panchina Anibal e Francesco <<Dai Carmine!>> neanche a finire la frase che il professore richiama il fischietto facendo rimanere in campo Edoardo, Nicola e un'altra ragazza.
<<Le altre due.>> urla e con poca voglia di vivere entro in campo.
<<Se entri con questa faccia ne esci con un'altra.>> la voce di Alessandro da una parte mi rianima.
<<Tranquillo, non mi preoccupano loro.>> ed è la verità. Non avrò tutta questa forza nelle braccia, ma ho i riflessi molto veloci e riesco a schivarle tutte. Anche Alessandro non è da meno, in fretta si abbassa a raccogliere una palla che subito dopo è nello stomaco o sul braccio di qualcuno.
Altro fischietto. Io, Alessandro e Andrea. I sopravvissuti.
<<Prendetevi una pausa.>> entro negli spogliatoi e corro a bere per poi uscire e iniziare a parlare con le altre.
<<Ti uccideranno.>> confessa Anastasia.
<<Sei di un incoraggiamento disarmante.>>
<<Insomma, non morirai alla prima ma ci sono Nicola e l'altro che non ti lasceranno l'ultima parola.>>
<<Va bene, siete due gufi.>> finisco di rifarmi la coda e il professore ci richiama a centro campo.
<<Questa è l'ultima, non fatevi ammazzare.>>
<<Oggi tutti rassicuranti.>> borbotto mentre mi giro verso gli avversarsi.
<<Ce la faremo.>> Alessandro mi stringe la mano e io rido.
<<Occupati della ragazza.>> sussurro ad Andrea che annuisce. Fischio d'inizio e in un attimo scivoliamo a terra per prendere i palloni rubandoli a loro. Schivo una, due, tre palle fino a quando nello stesso momento io ed Andrea becchiamo la ragazza di sala, esultiamo e ci battiamo il cinque. Mi giro in tempo a schivare una palla di Edoardo <<Bastardo.>> provo a colpirlo ma la mia forza mi abbandona prima.
<<Dai spruzzo di luna, ce la puoi fare.>> mi giro verso Alessandro che mi fa l'occhiolino ma il tempo di tre secondi netti e il suo bel viso viene rimpiazzato da un pallone. Istintivamente mi giro verso l'altra metà del campo e l'unica cosa che vedo sono gli occhi di Edoardo così seri da mettere i brividi.
<<Continuate!>> urla il professore.
<<Ma è morto!>> urlo a mia volta indicando Alessandro a terra.
<<Sta bene!>> cantilena.
<<Rivendicami.>> ride dolorante mentre striscia verso la panchina.
<<Sarà fatto.>> borbotto. Nel momento in cui mi ristabilizzo vedo Andrea che elimina Nicola ma che allo stesso tempo viene eliminato da Edoardo <<No! Andrea non abbandonarmi!>>
<<Fuori sacco di letame!>> lancio un urlo di frustrazione.
<<Dai Aurora!>> Anastasia riesce ad alzare un coro che mi movimenta in parte.
<<È finita angioletto, arrenditi.>>
<<Oh ma sta zitto maniaco.>> mi butto a terra senza pensarci quando immediatamente lui lancia la palla. La riprendo e gliela lancio, schivandolo alla grande, un'altra gaffe e un'altra ancora. Il suo sorriso beffardo mi fa arrivare il sangue al cervello <<Leviamogli questa convinzione dalla testa.>> mi spavento quando una palla mi schiva poco poco il viso <<Traditore!>> gli punto un dito contro. Lascio che la palla rimbalzi sul muro dietro di me, per poi afferrarla e riuscire ad andargli molto vicino, così tanto da fargli scomparire il sorrisetto. Si gira su se stesso e me la lancia. Non mi sposto, non la schivo. La blocco con le mani. Edoardo sorride. Tutti stanno zitti e il professore viene in mezzo al campo.
<<Prof, cosa succede se l'avversario blocca la palla con le mani?>> il sorrido di Edoardo sparisce all'improvviso mentre a me compare.
<<Vieni eliminato.>> tutti i presenti iniziano ad applaudire e a fischiare.
<<Ma chi se l'aspettava.>> gli lancio la palla sullo stomaco e filo dritta negli spogliatoi per bere come mai prima d'ora.
<<Fate quello che volete, ma non vi ammazzate.>> sento urlare dal professore.
<<Sono una bomba.>> esulto ironicamente mentre accosto la porta per farmi entrare la luce nel bagno interno. Apro l'acqua fredda e mi incanto a guardarla <<Oh mammina quanto sono brava.>> ho annientato una classe, più o meno. Sento la porta aprirsi e nel frattempo sono ancora incantata mentre con le dita gioco sotto l'acqua.
<<Complimenti.>> sbarro gli occhi quando le mie orecchie entrano in contatto con la sua voce.
<<Eh ma allora visto che sei un maniaco.>> sbatto la porta in faccia ad Edoardo restando completamente al buio.
<<Io mi vengo a congratulare e mi ringrazi urlandomi contro?>> la sua voce profonda mi scatena in mente il sogno dell'altra volta e in tutti i modi cerco di scacciarlo via.
<<D-devi a-andare via, esci.>>
<<Sei sempre così eloquente?>> domanda <<O sono io che ti metto a disagio?>> nel momento in cui sento la sua voce ancor più vicina senza volerlo apro la porta di scatto che però blocca con la mano <<Penso la seconda.>>
<<Pensi male, se te la sei presa perché hai perso alla grande contro di me, vedi di andarti a far consolare da qualcuno.>>
<<Il mio qualcuno sei tu.>> la sua frase mi colpisce dritta senza avvisi <<Visto? Sei tutta rossa.>>
<<Ma perché mi fai incazzare, perché sei prepotente, e uno stronzo, e rispondi sempre male e con ironia, per te contano solo te, tu, e sempre te.>> storce il naso e fa finta di pensarci su.
<<Quindi ti piaccio.>>
<<Tu non ci hai capito proprio niente.>> nel momento in cui mi rigiro la sua mano mi blocca il polso e in un attimo mi trovo con le spalle al muro.
<<So per certo di piacerti.>> mi si mozza il fiato quando la sua voce è più bassa del solito e le sue labbra sono pericolosamente vicine alle mie.
<<Tu hai dei seri problemi.>> sussurro.
<<E allora perché dovresti sognarmi nudo sotto delle docce?>> spalanco gli occhi senza volerlo e questo gli causa un sorriso bastardo.
<<Ma quindi l'hai proprio sbattuta la testa da piccolo?>> cerco di divagare. Come fa a saperlo? Non l'ho detto a nessuno, come diamine fa a saperlo!?
<<Angioletto->> la porta si apre di scatto rivelando una ragazza che presa dal panico la richiude immediatamente <<Non è finita qui.>> mi lascia i polsi.
<<È finita da quando ho vinto in campo.>> gli alzo il dito medio ed esco dal bagno.

Il Mio Cuore Chiede Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora