Bois d'argent

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«Coraggio ragazzi! Abbiamo solo un'ora, lo sapete.» Taehyung alzò la voce tra quelle fila disordinate di ragazzi e ragazze, C'era chi stava finendo di sistemarsi il vestito aiutato da un costumista visibilmente accaldato, chi doveva sistemarsi meglio il trucco pesante che continuava a sbriciolarsi nelle pieghette delle occhiaie, qualcun altro invece stava in un angolino della scena con le mani in mano, sperando di essere sufficientemente presentabile, mentre parrucchieri e truccatori erano occupati sul resto del gruppo di modelli e modelle.

A Taehyung cadde l'occhio su un ragazzino in particolare che non proferiva parola da quando era arrivato. Vestiva con una semplice tunica bianca di lino a maniche lunghe e sugli occhi portava delle sfumature aranciate perfettamente in tono con la sua carnagione calda. Teneva le mani giunte davanti, come uno scolaretto che si inchina davanti al professore per la prima volta e aveva gli occhi nerissimi persi ad ascoltare quel marasma di fronte a sé. Osservava tutti a turno, ma non pareva minimamente interessato a ciò che stava accadendo, piuttosto indugiava molto di più sui volatili al caldo orizzonte color caramello. Chissà cosa stava pensando, perso così nelle luci che preludevano al tramonto. Il fotografo si smarrì un attimo nel guardarlo, finché non iniziò ad avvertire il silenzio che aveva appena richiesto, segno che la preparazione allo shooting era finita.

«Benissimo ragazzi.» Esordì, mentre una decina di individui gli si piazzavano davanti in modo disordinato, in attesa di istruzioni. «Adesso comincerò da un paio di voi: mi servono una ragazza e un ragazzo, vediamo.» Disse gironzolando tra di loro per meglio carpire le loro caratteristiche. Fino a quel momento aveva cercato di guardarli il meno possibile, per non perdersi l'impatto iniziale che la loro fisicità aveva su di lui. Lo faceva ogni volta: voleva provare a simulare l'occhio distratto del lettore che sfoglia il giornale e viene catturato da una caratteristica particolare del modello o della modella. Così facendo intendeva sottolineare nei suoi scatti quel singolo tratto. Questa volta era stato un po' più difficile ignorare tutta quella gente intorno lui, tuttavia ci era riuscito abbastanza bene fatta eccezione per quel ragazzo solitario con la tunica bianca e dato che oramai se lo era bruciato:
«Tu e tu.» Affermò indicando proprio lui, assieme ad una fanciulla biondissima. 
«Sistematevi sul set, prego.» I due avanzarono, piazzandosi in favore di luce secondo le istruzioni che Taehyung aveva loro precedentemente fornito.

«Cominciamo dalla Creazione, ragazzi: adesso voglio che simuliate una reazione di stupore verso tutto ciò che vi circonda e anche verso voi stessi. Magari non state proprio in piedi, provate una posizione un po' accovacciata.» Spiegò.
I due seguirono le istruzioni. L'esile ragazza si inginocchiò sulla nuda terra polverosa, mettendo le mani sulle balze color crema della lunga gonna in cotone, poi chiuse gli occhi nocciola e portò indietro i lunghi capelli, scoprendo i suoi bellissimi tratti orientali. Il giovane invece si accovacciò solamente, avendo cura di poggiare comunque un ginocchio a terra per non mostrare il suo intimo sotto la tunica candida. 

Il contrasto tra la loro pelle calda e gli indumenti chiari era meraviglioso e Taehyung non perse tempo, iniziando subito con gli scatti. Contrariamente all'impressione iniziale, il ragazzo dimostrava sicurezza davanti all'obiettivo nonché una grande creatività con le pose, nonostante il set offrisse ben pochi spunti. Lei reggeva il confronto più che bene, esternando ora paura, ora stupore, ora timore.

«Ok adesso potete guardarvi e toccarvi.» Ordinò Taehyung, guardandoli sotto la luce sempre più dorata del tramonto mentre mimavano perfettamente il loro copione, fingendo di scoprire a vicenda della loro esistenza, allontanandosi e poi riavvicinandosi più confidenti, scrutandosi e poi ignorandosi. I loro movimenti erano quasi ipnotici per il fotografo, che si sarebbe perso su di loro per sempre se la campanellina del tempo non avesse suonato interrompendo la magia di colori e pose che si era creata.

Si svegliò malvolentieri come da un sogno, dopo un quarto d'ora che era trascorso in uno schiocco di dita.
Controvoglia richiamò il resto dei modelli per scegliere i prossimi soggetti per il successivo capitolo del book: "La tentazione di Eva". Stavolta servivano tre soggetti e uno dei tre avrebbe interpretato il Tentatore.
Mentre girovagava nuovamente tra loro, vide con la coda dell'occhio il modello di prima allontanarsi nelle retrovie. «Tu resta nei paraggi ragazzo.» Disse rivolgendoglisi pacatamente.
«Va bene signore.» Rispose lui, con una voce che risultò incredibilmente piacevole alle orecchie del fotografo. Lo guardò con quegli occhi brillanti e sorrise gentilmente, mentre Taehyung si smarriva nuovamente per un attimo.

«Venite tu e tu per favore.»
Indicò due ragazzi alti e slanciati vestiti anche loro con colori chiari, uno con una tunica lunga monospalla retta da uno spesso fermaglio dorato a forma di ape, l'altro con un gilet sbottonato e un paio di larghi pantaloni di cotone.
Sotto l'attento sguardo lontano del modello dagli occhi scuri, tese la mano a una ragazza riccia dalla pelle olivastra, che indossava un abito liscio di seta color avorio.
«E tu.»  Concluse, avanzando verso il set.
Quella collezione di vestiti estivi ispirati all'antica Roma era meravigliosa e si adattava perfettamente a inquadrature degne di un dipinto rinascimentale.
Taehyung aveva intenzione di sfruttare al massimo questa corrispondenza di stile, per creare immagini simmetriche e perfettamente bilanciate in pose e colori. Non voleva certo ricreare la stessa solennità, che avrebbe reso il risultato finale pesante come un macigno, cercava tuttavia una versione leggermente più dinamica e morbida nelle pose e nelle espressioni dei volti. I due modelli precedenti erano stati magistrali nell'interpretare questa sua ricerca stilistica e lo avevano fatto quasi senza sforzo, in modo naturale ed elegante.
Sperava fortemente che anche tutti gli altri sarebbero stati alla loro altezza e che avrebbero fatto ancora di meglio, ma alla fine di quel pomeriggio non riuscì più a smarrirsi nemmeno per un attimo.

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